domenica 29 maggio 2016

LA FILOSOFIA DELL'ARTE di Giovanni Gentile


LA FILOSOFIA DELL'ARTE

di Giovanni Gentile

L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1931 e successivamente, vivente il Gentile, fu ristampata nel 1937 e Gentile preparò la II ed. nel 1943. Fu tradotta in tedesco nel 1934. Del 1934 è La filosofia dell’arte in compendio, ad uso delle scuole. Secondo il progetto elaborato tra gli anni Quaranta e Cinquanta dalla “Fondazione Giovanni Gentile per gli Studi Filosofici”, La filosofia dell’arte costituisce il vol. VIII delle “Opere Sistematiche” del Filosofo. In tale collezione fu pubblicato prima dalla Casa Editrice Sansoni e poi dalla Casa Editrice Le Lettere, sempre di Firenze.
Sorto da un corso di lezioni tenute nell’Università di Roma, dove Gentile insegnava Filosofia Teoretica, nell’anno accademico 1927-28, l’opera, di là dalle punte polemiche contro altre forme di estetica, è indubbiamente la più matura riflessione del Filosofo sul problema estetico.
Il volume consta di un’introduzione, di due parti e una conclusione.
L’Introduzione (Il problema dell’arte) afferma l’impossibilità di porre il problema dell’arte dal punto di vista empirico, essendo la comprensione dell’arte possibile solo attraverso la filosofia, la quale è l’infinito processo dell’infinità dello spirito.
La parte prima (Attualità dell’arte) affronta la difficoltà di intendere l’arte nella sua esistenza e il rapporto tra arte e sogno. Gentile critica la teoria dell’inconsapevolezza dell’arte e dichiara l’inattualità della pura arte, in quanto l’arte non può prescindere dal pensiero ed è sempre produzione di realtà. Essa, pertanto, non è espressione del sentimento, ma lo stesso sentimento, per cui tutto è arte in quanto è arte, come lo stesso corpo è espressione dell’anima. In tal modo Gentile riconduce l’arte alla forma iniziale dello spirito.
La parte seconda (Gli attributi dell’arte) tratta i temi dell’arte e delle arti, del genio, del gusto e della critica, del rapporto tra arte e morale. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, Gentile sostiene il valore morale dell’arte che deve essere intesa come l’educazione del genere umano.
La Conclusione consiste in una storia dell’estetica, affrontata nei termini fondamentali, da Platone all’attualismo.

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