domenica 30 ottobre 2022

L'ENIGMA DELLA MEDUSA

L'ENIGMA DELLA MEDUSA
Alessandro Luciano

- Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli è sparita la tazza Farnese, uno dei capolavori più noti. Le indagini sono assegnate al capitano dei Carabinieri Lorenzo Ricci, del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Giunto a Napoli, il capitano si avvale della collaborazione del maresciallo Salah Hamid della sezione locale, e di Luigi Benitozzi, factotum del museo e uomo di fiducia del direttore. Le indagini appaiono complicate ma Lorenzo trova in uno strambo dipendente del museo, Mauriello, un prezioso testimone, in possesso di un’enigmatica “mappa verbale”, che sembra condurre al reperto trafugato. Seguendo questa pista, il capitano è catapultato nei luoghi più misteriosi della città, e in una dimensione temporale dominata dal glorioso passato napoletano e dal richiamo alla religiosità pagana. Gli indizi che emergono s’intrecciano coi significati evocati dalla tazza Farnese, attraverso le sue arcane raffigurazioni e la sua storia tormentata. Nel corso delle indagini, la città è scossa da un secondo tragico evento, il rapimento del sindaco Ferraris. Se c’è un legame tra i due crimini, tocca a Ricci scoprirlo. Tra violenze e colpi di scena, filoborbonici e fanatici neopagani, la corsa per svelare la mappa verbale è serrata e avvincente. Con una prosa vivace e accattivante, tra avventurose digressioni storiche e dialoghi grotteschi, Alessandro Luciano ci proietta in un racconto ben documentato, calandoci nella realtà quotidiana di una città affascinante e pericolosa.

L'OMBRA DEL LAGO

 

L'OMBRA DEL LAGO
Sarah Bailey

- La vita privata di Gemma Woodstock, detective della sezione Omicidi, è come Sonny Lake, il lago che costeggia la sua piccola cittadina immersa nello sperduto e inospitale outback australiano: apparentemente calmo, ma in realtà, sotto la superficie, in perenne e segreto tumulto. E sono proprio le acque del lago a restituire, un giorno, un corpo: una donna, ancora giovane e probabilmente, in vita, molto bella, con segni di strangolamento intorno al collo. È evidente che si tratta di un omicidio, ma per Gemma in ballo c'è molto di più. La donna, infatti, è una sua vecchia compagna di scuola, e non una qualunque: Rosalind, la cui bellezza e imperscrutabilità avevano stregato l'intero liceo.
Rosalind che era tornata, anni dopo, a insegnare teatro in quella stessa piccola scuola di provincia. E adesso, di fronte al suo cadavere gonfio d'acqua dolce, e alle mille domande che affollano la sua mente, Gemma deve affrontare uno dei casi più difficili della sua carriera, in cui alla mancanza di indizi si affianca il mistero che caratterizza la vita privata di Rosalind. Ma la battaglia che la spaventa di più è quella con i demoni del suo stesso passato, che la morte di Rosalind ha fatto riaffiorare in superficie, più potenti che mai.
Dall'Australia arriva anche in Italia una nuova, sorprendente voce del giallo, già acclamata nel resto del mondo, in grado di catturare il lettore con una scrittura avvolgente, serrata e piena di atmosfera. La serie dei casi della detective Woodstock è appena cominciata.

LA BOCCA DELL'ADDA

 

LA BOCCA DELL'ADDA
Franca Cavagnoli
Giovanni Emilio Cingolani

- D’estate la piccola Beatrice va in barca a pescare nell’Adda con suo fratello maggiore. Insieme si godono il tranquillo panorama delle sue acque che entrano nel Po. Ma vedere l’Adda nella sua piena in inverno è tutt’altra cosa. Sarà il nonno che, tenendola sulla canna della bicicletta, avvolta nel tabarro, la conduce lungo i campi allagati fino al punto in cui le acque spumeggianti dei due fiumi s’incontrano. Il mito di Euridice che le ritorna in mente, accresce la paura che la bocca del fiume possa inghiottire entrambi: si stringe al manubrio e guarda la ruota bagnata. L’inquietudine di Beatrice convince il nonno a ritornare verso la tranquillità della campagna conosciuta, lungo la strada verso il paese. Emozionante e indimenticabile. 

LE DUE DEL MATTINO A LITTLE AMERICA

 

LE DUE DEL MATTINO 
A LITTLE AMERICA
Ken Kalfus

- Ambientato in un mondo in cui l'America è stata distrutta da un orrendo conflitto, questo romanzo profetico racconta la storia di Ron Patterson, un riparatore di tetti che vive a "Little America", una baraccopoli di espatriati, in uno dei pochi paesi ancora disposti ad accettarli. Ron e i suoi compagni rifugiati hanno finto a lungo di essere canadesi, perché essere americano è diventato uno stigma pesantissimo da portare, ma a Little America, ritrovano finalmente comunità e nostalgia. Qui, tra i ricordi della sua vita passata, comincia di nuovo a sentire che potrebbe aver trovato una casa. Ron adotta un cane randagio, osserva i vicini e ottiene un lavoro da riparatore che gli permette di muoversi attraverso la città tranquillamente. Ma anche questa ritrovata sicurezza viene rapidamente messa a repentaglio, in quanto le risorgenti divisioni politiche minacciano il tessuto sociale di Little America. Sfruttato come informatore contro l'ascesa di bande criminali e alle prese con l'aspetto stranamente familiare di una donna misteriosa, Ron si trova d'improvviso immerso in un terreno pericoloso e incerto. "Le due del mattino a Little America" pone domande vitali sul mondo attuale: cosa succede quando il privilegio viene annullato? Chi ha il potere di guardare il mondo e perché? In che modo la tribalizzazione della politica interrompe la nostra capacità di distinguere ciò che è vero e ciò che non lo è?

GIORNALISMI NELLA RETE

 

GIORNALISMI NELLA RET
Per non essere sudditi di Facebook e Google
Michele Mezza

- Un libro scritto nel web per un giornalismo che è sempre più web. Costruito per mesi sul sito giornalisminellarete.donzelli.it con la collaborazione di decine di operatori dell'informazione e giovani studenti di comunicazione, il nuovo libro di Michele Mezza acrobaticamente si cimenta in uno spericolato surfing fra le tempestose onde del mare giornalismo. Sarà Facebook l'edicola del mondo? Google automatizzerà le notizie? Il libro, integrando l'approccio radicale dell'autore con l'esperienza di un testimonial del sistema giornalistico italiano come Giulio Anselmi, già grande direttore di giornali e attualmente presidente dell'Ansa, propone elementi per orientarsi nel labirinto digitale azzardando risposte di fondo e proponendo approcci analitici per il nuovo che verrà. L'innovazione viene raccontata con il linguaggio dell'innovazione: filmati, link, testimonianze, visibili sulla carta con i QR code. Il ragionamento procede mostrando le esperienze concrete di grandi giornali, come la ristrutturazione del "Washington Post" o la digitalizzazione del "Guardian", e confrontandole con le strategie di alcuni dei più prestigiosi testimoni della professione e le dinamiche di realtà emergenti, come i nuovi portali di giornalismo investigativo, o i siti news gestiti da software.

sabato 29 ottobre 2022

CONDIVIDI!

 

CONDIVIDI!
La sharing economy è... il futuro!
Miss Moon e Angelina
Elena Triolo
Valentina Ferri

- MissMoon e Angelina, dopo la gaudente esperienza di PopPorno, tornano per parlarci di sharing economy. Una nuova rubrica attende l'algida e bionda blogger, su un argomento che le si addice molto poco, la condivisione. Questa volta Angelina - anche solo per appartenenza generazionale - darà del filo da torcere a una Miss curiosa di apprendere i meccanismi della nuova economia di scambio, ma non completamente a proprio agio in un contesto così distante dal suo. Con il solito garbo e una prosa accattivante, Valentina Ferri racconta la sharing economy vista da chi non la pratica ma prova a scoprirla e a innamorarsi dei suoi valori. Elena Triolo accompagna il testo con illustrazioni che sintetizzano in sketch brillanti un mondo affascinante ma ancora in costruzione e dai contorni incerti. Diviso in sezioni, il libro insegna come condividere casa, auto, pet, soldi, idee, cultura, divertimento, beni e molto altro attraverso capitoli tematici, indirizzari web, testimonianze dirette, il galateo della condivisione e le preziose pillole culturali.





POP PORNO

 

POP PORNO
Miss Stress Moon feat Angelina
Elena Triolo
Valentina Ferri

- MissTress Moon è una sex blogger famosa e apprezzata. Donna di gran classe, vive l'eros in modo libero e allegro, senza tabù. Tiene una rubrica su un giornale e ha un blog. La giovane Angelina scopre il sito "Lust and the city" e inizia a seguire Miss Moon convinta di aumentare il proprio potere seduttivo. Il libro è diviso in sezioni in cui MissTress Moon dispensa consigli veri e Angelina tenta con alterne sfortune di metterli in pratica. A Miss Moon tutto riesce benissimo. Ad Angelina molto poco.
Il titolo del volume è una chiara allusione alla canzone del duo Il genio e vuole essere un modo divertente e ironico per estendere il concetto di erotismo in direzione "popular".
Valentina Ferri ed Elena Triolo firmano un libro utile e divertente sul tema della sessualità e della trasgressione. Consigli veri, trattati sempre con la giusta dose di ironia, si accompagnano a gustose pillole, vintage, a giochi, test e molto altro.




domenica 23 ottobre 2022

UNA SPUGNA PER DUE

 

UNA SPUGNA PER DUE
Laura Bassa

«Spero di essere io la persona che riuscirà di nuovo a scaldarti il cuore.»
Non puoi, non sai chi sono, cosa mangio, quante volte sono caduta e non ho saputo rialzarmi.

Ally è arrivata alla soglia dei quaranta cullata dalla brezza di giornate piene e poco edificanti, con la convinzione che il tempo avrebbe reso meno evidenti le cicatrici della sua vita. Quale miglior occasione di svago se non accompagnare su un’isola greca l’amica Clap, suonatrice eclettica dalla passione travolgente, a un festival internazionale di arpa?
Ad attenderla tuttavia non ci sarà una meta come tutte le altre.
Frasi sibilline e cieli inquisitori, un luogo magico e una chiesetta sulla collina della Chora dove sarà facile imbattersi nel proprio passato e scoprire cosa ha in serbo il futuro.
Una commedia romantica che rimette in riga la mitologia.

D'ESTATE I GATTI SI ANNOIANO

 

D'ESTATE I GATTI 
SI ANNOIANO
Philippe Georget

- È estate, fa caldo, i turisti sono arrivati e, al commissariato di Perpignan, nel sud della Francia, Sebag e Molina, poliziotti disillusi divorati dalla routine, si occupano dei casi in corso senza grande entusiasmo. Ma all'improvviso una giovane olandese viene brutalmente ammazzata su una spiaggia ad Argelès e un'altra sparisce tra le viuzze della città senza lasciar traccia. Ritrovatosi suo malgrado al centro di un gioco diabolico, l'ispettore Sebag, alla mercé di uno psicopatico, metterà da parte preoccupazioni, problemi di cuore e interrogativi esistenziali per salvare ciò che ancora può essere salvato, in special modo la vita della ragazza che sembra essere stata sequestrata da un serial killer. Dovrà dissipare la cortina di fumo formata dai falsi indizi disseminati dal rapitore che lo ha invischiato in un sottile e inquietante gioco del gatto col topo, in cui lo psicopatico mena la danza con indovinelli tipo: "Il topo aspetta triste, pazienta e soccombe. La casa di pietra diverrà la sua tomba. Chi fa cosa, chi acchiappa chi? Chi è il gatto e chi il topo, qui?".

TERRA!

 

TERRA!
Stefano Benni

- È l'anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Contro la Proteo Tien, la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l'Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Intanto a terra, per risolvere un mistero legato alla civiltà inca, si affrontano Fang, un vecchio saggio cinese, e Frank Einstein, un bambino di nove anni genio del computer. La chiave del mistero inca del "cuore della terra" è anche la chiave del viaggio nello spazio. La discesa nelle viscere della montagna peruviana di Fang ed Einstein apparirà ben presto legata in modo magico e oscuro al viaggio della Proteo negli orrori e nelle allucinazioni dei Pianeti Dimenticati. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un mondo guerriero. Riusciranno i nostri eroi ad aprire le quindici porte? Riusciranno a raggiungere il pianeta della mappa Boojum? Riusciranno a trovare, per la seconda volta, la Terra?

MEMORIA DELLE MIE PUTTANE ALLEGRE

 

MEMORIA DELLE MIE 
PUTTANE ALLEGRE
Carlotta Vagnoli

- Se la Macondo di García Márquez è un paese isolato e circondato dalle foreste dove si succedono generazioni di Buendía e in cui ogni tanto arriva uno straniero, Marina di Castagneto Carducci – dov’è cresciuta Carlotta Vagnoli – ci somiglia abbastanza, se non fosse che a Macondo cercano il mare per tutto il tempo mentre a Castagneto Carducci ce l’hanno davanti. E a cos’altro somiglia un piccolo paese se non a una bolla social dove ognuno pensa di vedere e sapere tutto di tutti, o almeno ci prova? Raccontando la dicotomia “santa/puttana” come il modello fondativo dell’Occidente e prendendo le mosse da Úrsula, Pilar e Remedios la bella di Cent’anni di solitudine, l’autrice svela la furbizia di presupporre i buoni sentimenti o i cattivi costumi delle donne e ci accompagna, dentro e intorno ai romanzi di Gabo, a scoprire la possibilità di vivere avventure anche quando queste sono sbagliate. Per capire cosa c’entrino con tutto questo e l’adolescenza la statua di Nonna Lucia di Carducci, il camper itinerante di una sex worker e la chiesa su ruote che portava la messa a Marina, e cosa significhi che l’Italia, proprio come Macondo, è tutta provincia – ed è proprio qui che nascono le storie –, non resta che leggere il libro.

FUOCO AMICO

 

FUOCO AMICO
Abraham B. Yehoshua

"Ruach" in ebraico significa vento, ma anche spirito, e "ruach refaim" è lo spirito dei morti, il fantasma. Il vento, in questo nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è quello che si insinua nelle fessure di un grattacielo di recente costruzione a Tel Aviv e provoca sibili e ululati che turbano gli inquilini. Amotz Yaari, il progettista degli ascensori, viene chiamato a indagare e a difendere il buon nome del suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. È la settimana di Hanukkah, una delle feste più amate in Israele, ma non è una settimana facile per Amotz. Sua moglie Daniela, che ama moltissimo è partita per la Tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Da quando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un'azione nei territori occupati, Yirmiyahu non sopporta più di vivere in Israele. Non solo: non vuole più vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico. Vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in Africa. Alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. Al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole - "fuoco amico" -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalità, l'amore e la testarda volontà di tenere unita la famiglia.

DARWIN VA IN CITTA'

 

DARWIN VA IN CITTA'
Come la giungla umana 
influenza l'evoluzione
Menno Schilthuizen

- Grazie agli adattamenti evolutivi che emergono a una velocità senza precedenti, le piante e gli animali stanno sviluppando nuove caratteristiche e abitudini negli ambienti che l’uomo ha creato con cemento e acciaio. Siamo all’inizio di un nuovo capitolo nella storia della vita, in cui emergeranno forme di vita mai viste prima.
In futuro una vasta porzione del globo sarà urbanizzata. Dove andrà a finire la natura? In città, come ci racconta Menno Schilthuizen in questo sorprendente libro. Un numero sempre maggiore di specie selvatiche ritaglia per sé nuove nicchie nei centri abitati, mentre l’evoluzione sta compiendo, davanti ai nostri occhi, una svolta straordinaria. Gli animali urbanizzati mostrano comportamenti sempre più intraprendenti, ma non solo: nei piccioni cittadini il piumaggio sta diventando più resistente alle tossine, le piante erbacee che spuntano dalle spaccature dei marciapiedi producono nuovi tipi di semi.

sabato 22 ottobre 2022

STUPORE

 

STUPORE
Zeruya Shalev

- Dopo la morte del padre, un famoso scienziato che fra le mura di casa esercitava una cupa tirannia, Atara, architetto cinquantenne dalla burrascosa vita sentimentale e madre di due figli, va in cerca del suo oscuro passato. Ritrovare la quasi centenaria prima moglie di lui e sentirla parlare della stagione eroica in cui entrambi facevano parte della Resistenza contro gli inglesi prima della fondazione dello Stato d'Israele non fa che infittire il mistero. E così le vite delle due donne, di Atara, che non sa nulla di colei di cui porta il nome e che sembra essere la chiave per capire molte cose, e dell'anziana Rachel, che aveva messo una pietra su quel passato, cambiano attraverso l'incontro, le loro parole ma forse soprattutto i rispettivi silenzi. Zeruya Shalev intesse una storia che è al tempo stesso profondamente singolare e collettiva, riuscendo a intrecciare il dramma e l'ironia, la quotidianità più banale e i grandi eventi del passato recente. La storia di due donne, Atara e Rachel, i legami famigliari, l'amore, il senso di colpa e la storia della fondazione di Israele.

UNA RAGAZZA AMERICANA

 

UNA RAGAZZA AMERICANA
Meg Cabot

- Samantha, quindici anni, ha già i suoi problemi: sua sorella è la ragazza più popolare della scuola e ha un ragazzo, di cui anche lei è innamorata. Prende pessimi voti in tedesco e per punizione i suoi la costringono a frequentare delle lezioni di disegno. Ma dal momento in cui per puro caso salva da un attentato il Presidente degli Stati Uniti la sua vita non è più la stessa. Nominata ambasciatrice degli adolescenti alle Nazioni Unite, comincia a frequentare la Casa Bianca. 

domenica 16 ottobre 2022

18 SEGRETI PER DIVENTARE STELLE

 

18 SEGRETI 
PER DIVENTARE STELLE
Paola Egonu
con Emenuele Giulianelli

- In questo suo primo libro Paola Egonu, pallavolista di fama mondiale, racconta agli appassionati di tutti gli sport alcuni dei suoi "segreti" per diventare, come lei, una stella. Scoprire le proprie passioni e inseguirle con determinazione, faticando ma sempre col sorriso; capire l'importanza delle regole e saperle rispettare; lottare per un obiettivo comune insieme al resto della squadra; quando si cade, sapersi rialzare, dando sempre il 100% del proprio impegno. Attraverso lo sport Paola Egonu ci insegna l'importanza di lottare per i propri valori, sfidando gli altri ma, soprattutto, noi stessi.

L'ODORE DELLA FELICITA'

 

L'ODORE DELLA FELICITA'
Simonetta Mannino


- Protagonista del romanzo è la giovanissima Nina che, negli ultimi istanti di vita della madre, comincia a ripercorrere l’intimo sentiero dei ricordi. Inizia così un dialogo interiore per ricostruire la sua storia, attraverso il racconto di piccoli e grandi avvenimenti quotidiani. Fino al momento in cui, davanti al feretro della madre, Nina precipita in un gorgo scuro dal quale emerge a fatica l’immagine di un uomo che l’ha condotta a perdere il senso stesso dell’esistenza.

Nonostante i temi forti, la lettura è resa estremamente godibile dalla grande forza espressiva dell’autrice, in cui troviamo tutta la poetica dell’amore e della morte, il dolore e la passione, a tratti l’alienazione del sé dal resto del mondo. Sono frammenti di vita teneri e crudeli, che ricostruiscono il rapporto tormentato di una madre e di una figlia e l’epilogo amaro di un amore impossibile.

L'ESTRATTO

"Ho un ricordo nitido di quel giorno, so che ciò che è accaduto avrebbe dovuto, in qualche modo, aiutarmi a comprendere, avrebbe dovuto togliermi dalla testa quel film di cui non sono mai stata protagonista. Ma lo amavo. Ero scivolata dentro la scia salmastra del suo dopobarba, dentro le sue labbra umide e mute incollate alle mie, nelle sue unghie, nella sua testa.
E poi piangevo.
Perché sentivo che quell'amore balordo era solo mio, era sprofondato nella stessa, immutata desolazione della mia vita, come un veleno."

A LIBRO APERTO

 

A LIBRO APERTO
Una vita e i suoi libri
Massimo Recalcati

- Se ci sono libri che ci cambiano la vita, è perché sono in grado di svelarci il segreto che è racchiuso in noi, di far risuonare l’enigma che ciascuno di noi è per se stesso.
Un incontro è un evento che taglia il percorso di una vita rendendola diversa da com’era prima. Per questo ogni vero incontro è un incontro d’amore, perché ci trasforma. E, come ci trasformano le persone in carne e ossa, ci trasformano anche le idee e le parole. Sono esistite, per ciascuno di noi, letture che hanno cambiato radicalmente la nostra vita, che l’hanno resa diversa da prima. Perché quel libro mi scuote? Forse perché in esso trovo le risposte o le domande che mi attraversano. In questo senso, leggere non è solo conoscere altri mondi e altre vite, ma è anche incontrare inaspettatamente pezzi del nostro mondo e della nostra vita. Un libro è importante quando mostra i miei fantasmi, quando affonda, per qualche ragione obliqua, nel mio essere più riposto, sorprendendomi e rivelandomi quello che sapevo già ma che non avevo ancora le parole per dire.
In queste pagine Recalcati racconta tutta la profondità di questa esperienza, aprendo anche lo scrigno dei suoi personali incontri di lettura e mostrandoci come leggere non sia erudizione, accumulazione, ma un modo per offrire alla vita l’occasione di un incontro con la parte più segreta di se stessa, rendendo possibile il suo rinnovamento, la sua espansione, l’acquisizione di una forma nuova. Perché un incontro con un libro è un incontro d’amore.

LA MOSSA DEL MATTO

 

LA MOSSA DEL MATTO
L'Iliade di Bobby Fischer
Alessandro Barbaglia

"Cosa succede a chi rifiuta il mondo per giocare solo a scacchi se poi gli scacchi lo fanno diventare campione del mondo?" «La mossa del matto» è la storia di una vita, quella di Bobby Fischer, e il tentativo di rispondere a questa domanda partendo dalla ricostruzione della finale del campionato mondiale di scacchi del 1972, la sfida del secolo, quella tra il "matto" americano – Bobby Fischer – e il campione in carica: il leggendario scacchista russo Boris Spasskij. Giocata in piena Guerra Fredda, quella sfida USA-URSS è molto di più di una "semplice" partita di scacchi. E se Spasskij è un gentiluomo, un fine stratega, uno che sa come va il mondo, Fischer è un essere furioso. Di più: Bobby Fischer è una contraddizione vivente. Ha un quoziente intellettivo molto al di sopra della media ma crede ai predicatori radiofonici che profetizzano la fine del mondo, non ha la licenza elementare ma è un genio degli scacchi, un gioco che ha monopolizzato la sua esistenza da quando, a sette anni, ha imparato a muovere i pezzi su una scacchiera di plastica leggendo il foglietto delle istruzioni. Le sue bizzarrie sono innumerevoli: tutti lo aspettano a Reykjavík, sede del campionato, ma lui non c'è. Si fa attendere finché non verranno accolte alcune sue peculiari richieste, tra cui quella di aumentare il premio in denaro per il vincitore. Fa pensare ad Achille che, offeso, rifiuta di prendere le armi: se ne sta nella sua tenda, ritirato nel cuore del conflitto di cui è il baricentro. I suoi nemici sono i Troiani, quelli di Fischer sono i Russi. L'assedio dura dieci anni, e il dominio troiano resiste, al pari di quello sovietico sulla scacchiera. E le analogie non finiscono qui... Barbaglia, a cinquant'anni esatti dai fatti, ci offre una ricostruzione dettagliatissima della sfida del secolo, sulla base di un imponente materiale documentario. E la illumina con lo sguardo dello scrittore, che in questo scontro epico riconosce le figure archetipiche di uno dei miti fondativi della nostra cultura, l'Iliade, in cui si scontrano la ferocia di un guerriero assetato di sangue e l'intelligenza calcolatrice di uno stratega.

ABBASSA IL CIELO E SCENDI

 

ABBASSA IL CIELO 
E SCENDI
Giorgio Boatti

- Il paese di Bruno è speciale: in quel mucchietto di case sprofondate tra campi e fossi, i bambini cercano di camminare sulle acque e le vecchie signore muoiono e dopo tre giorni risorgono – e non importa se solo per morire di nuovo. Bruno, però, dal suo piccolo borgo se ne va presto: mira alla santità, lui, e decide di studiare in seminario. Purtroppo, la follia ha un tocco veloce, e voci che muovendosi non fanno rumore: e così nessuno se ne accorge quando a centinaia bussano ed entrano nella testa di Bruno. Per lui e per tutti quelli come lui la malattia mentale dura per sempre – nel suo caso, mezzo secolo. Mezzo secolo di vecchi manicomi e psichiatrie riformate dai venti basagliani; centri di igiene mentale e abissali solitudini domestiche; tregue e improvvisi precipizi. Ma anche mezzo secolo d'Italia, perché Bruno è figlio del suo tempo, e il suo tempo è quello densissimo del Secolo Breve: e così insieme alla storia di Bruno corre anche la Storia di questo nostro Paese, dal tramonto del mondo contadino al boom delle città operaie, dal terrorismo agli anni da bere, e poi l'età delle famiglie che si disfano e il "ritorno al privato", Internet, il lavoro precario. A raccontarci l'una e l'altra è chi, fratello di Bruno, nonostante il legame che li unisce, a lungo cerca di stargli lontano, col cuore e con la testa. Tutta la narrazione è però pervasa da una brezza che non cala mai, e conduce chi scrive e chi legge verso orizzonti di ricomposizione dopo lo sgomento che smarrisce e perde. Finché, caduto ogni confine tra vite normali e vite che sembrano non esserlo, tutto si accetta, tutto si comprende. Perché fratelli non si nasce, si diventa.

IL PESO DELLE PAROLE

 

IL PESO DELLE PAROLE
Pascal Mercier

- Sin dall’infanzia, l’inglese Simon Leyland è affascinato dalla parola. A dispetto dei suoi genitori, una volta adulto diventa un traduttore e persegue con determinazione il suo sogno: imparare tutte le lingue parlate nel Mediterraneo. Da Londra si trasferisce con la moglie Livia a Trieste, dove lei ha ereditato una casa editrice. In questa città di importanti letterati, crogiolo di lingue e culture, l’uomo crede di aver trovato il luogo ideale per il suo lavoro, finché una diagnosi medica inaspettata lo porta a cambiare rotta ancora una volta. A indicargli la nuova direzione è la morte dell’amatissimo zio, un linguista che gli lascia in eredità la sua casa di Londra piena di libri e di memorie. Per Simon questa triste coincidenza segnerà un nuovo inizio, un punto di svolta e un’opportunità per reinventare completamente la sua vita. Il lettore lo accompagnerà in questo inatteso viaggio: a poco a poco entrerà in confidenza con quest’uomo sensibile, accoglierà i suoi ricordi, leggerà le sue lettere, finendo così per conoscerlo a fondo e per affezionarglisi. Il peso delle parole, nel riflettere su quanto siamo liberi nelle scelte che facciamo, parla di quanta libertà ci doni la letteratura. Dopo Treno di notte per Lisbona, Pascal Mercier ci regala un romanzo profondo e ricco di suggestioni che, in un tono garbato e intimo, racconta l’amore per i libri in tutte le sue sfaccettature.
«Tutto ciò che per lui avesse mai contato erano le parole. Ogni cosa esisteva realmente solo quando veniva nominata e formulata in parola. Non l’aveva deliberatamente scelto, gli era capitato ed era stato così fin dall’inizio… Faceva esperienza delle cose solo quando le afferrava per il tramite della parola, diceva talvolta, e allora la gente lo guardava incredula. Solo con Livia non aveva avuto mai bisogno di parole».

UN SOLO SASSOLINO

 

UN SOLO SASSOLINO
John Hersey

- Cina, anni Venti del secolo scorso. Un giovane ingegnere americano discende in giunca lo Yangtzee per individuare il luogo dove costruire una diga. Lo accompagnano il proprietario e comandante dell’imbarcazione, la sua giovane moglie Su-Ling, il cuoco di bordo e il capo squadra detto Old Pebble. L’ingegnere conosce un po’ di mandarino, e mentre navigano con fatica tra le correnti impetuose del fiume, ascolta le leggende sulle terre che attraversano, raccontate da Su-Ling e al contempo ammira la forza e l’autorevolezza con cui Old Pebble guida la sua squadra e l’assoluto disinteresse per il denaro che sembra dimostrare. D’altro canto non riesce a non pensare come la superiorità della tecnologia occidentale faciliterebbe la navigazione, risparmiando fatica e sofferenze agli uomini che manovrano la giunca, che però dal canto loro, sembrano fieri di compiere alla perfezione gesti appresi e perfezionati in un’esperienza millenaria. Ma il fragile equilibrio che sembrava essersi creato tra i membri dell’equipaggio, viene messo a dura prova in un drammatico incidente di navigazione...

sabato 15 ottobre 2022

IRENE ADLER Il segreto di Jáchymov

 

IRENE ADLER
Il segreto di Jáchymov 

Darya Fariba, Consuelo Lopez 
e Roberto de Marinis

TRE SCUGNIZZI IN UNA NOTTE

 

TRE SCUGNIZZI 
IN UNA NOTTE
Silvana Perno
Desing di Massimiliano Apicella

Sabrina, Christian e Diego sono amici inseparabili. Durante le vacanze scolastiche il loro gioco preferito è introdursi nelle cantine dei palazzi più antichi della città. Un giorno trovano una chiave e, nel tentativo di rimetterla a posto, scoprono un passaggio segreto che li conduce nel passato di Napoli. Tre guide li accompagneranno alla scoperta dei misteri di Megaride, del Maschio Angioino, del chiostro di Santa Chiara, del Duomo e del Centro storico. Attraverso mille avventure, i personaggi che hanno fatto la storia gli insegnano che è importante conoscere il passato per apprezzare il presente.


TRE SCUGNIZZI IL GIORNO DOPO

 

TRE SCUGNIZZI 
IL GIORNO DOPO
Silvana Perno
Desing di Massimiliano Apicella

- Sabrina, Christian e Diego sono tre scugnizzi che hanno la fortuna di abitare nella bellissima Napoli. Un giorno trovano un passaggio segreto, un corridoio spazio-temporale che li conduce nel passato della loro città. Si immergono nella storia e nelle leggende di Napoli, guidati da alcuni personaggi che incontrano lungo il percorso, come Ferdinando di Borbone e le anime pezzentelle. “Non c’è amore senza conoscenza”, e conoscere la città insegna loro ad amarla e rispettarla. Hanno, però, trascurato un particolare: come fare a ritornare a casa? 

TABACCO CLAN

 

TABACCO CLAN
Giuseppe Lupo

- Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel pensionato, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del convitto, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da uomini diversi, si percepisce come un’entità, e come un’entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli, infatti, il Clan sta da un lato della sala, e le mogli dall’altro. Il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, il Clan potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, e racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i suoi picari sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter. Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo.

domenica 9 ottobre 2022

MAREGRIGIO

 

MAREGRIGIO
Vincenzo Restivo

- Un sedicenne vittima di vessazioni omobofe, una ragazza in lotta con le imposizioni di genere e costretta dal padre a prostituirsi; due ragazzini che cercano riparo da una realtà marcia e brutale nei loro giochi da adulti; una madre che, per sfuggire alla monotonia della sua vita, inizia una relazione segreta con un coetaneo dei suoi figli adolescenti e deve fare i conti con il senso di colpa. Tutti, a Dragona, sono in attesa del miracolo della Madonna sull’Acqua che possa dare loro una nuova speranza di sopravvivenza. Un mare grigio, infermo e infetto fa da cornice a questo intreccio di vite sfiduciate, disilluse e alla deriva, che annaspano, in un crescendo di disperazione, alla ricerca di uno spiraglio di luce.

DOLORES

 

DOLORES
Micol Arianna Beltramini
Francesca Ciregia


Quanto ci manca Dolores O’Riordan da quel 15 gennaio 2018 quando il suo corpo venne trovato, privo di vita, in una vasca da bagno di un hotel a Londra. Un gesto estremo. Una scelta senza appello. Come tanti altri suoi colleghi. Da quel momento inizia la sua eternità e, per noi fan, la nostalgia. Perché sì, quella voce ci manca, e parecchio. Vero. Eppure, ad oggi, pochissimi sono i volumi che la ricordano e che hanno scandagliato, con attenzione, la vita della cantante e la sua parabola artistica. Altrettanti pochi sono gli omaggi e i tributi che hanno ricevuto la sua voce, unica e inimitabile. Certo, ogni voce, per definizione, è tale. Ma in questo caso timbrica e tonalità sono davvero la marca di un’unicità che difficilmente può essere imitata o presa a parametro. Va bene così. È il destino di molti. In vita giganti osannati e portati agli altari e, post mortem, dimenticati velocemente. Poi, un giorno, li si vedrà (ri)emergere con tanto di lacrime di coccodrillo, sport preferito di critici ed esperti. Lo sappiamo d’altronde, e lo possiamo sintetizzare che le parole incisive di Van de Sfroos: la coscienza è una valvola rotta troppo stanca e confusa per far dei ricatti… atteniamoci alla leggenda che conserva integri i fatti.



Edizioni Bd, casa editrice faro e guida del rinascimento di questi anni delle nuvole parlanti – dopo gli anni d’oro fra i ’60 e i ’70, e la prima rinascita del genere a cavallo fra ’80 e ’90 –  dà alle stampe un’altra graphic novel dedicata ad una grande icona della musica rock. Dopo le due belle monografie dedicate a Kurt Cobain (splendida, davvero…) e a Syd Barrett, la Bd ha deciso di investire nel racconto per immagini della vita di Dolores O’Riordan, voce dei Cranberries. Un’opera ben fatta, come d’altronde le due precedenti e già citate, che non si perde in fronzoli ed estetismi (sul fronte del disegno) e che va al sodo, per quanto riguarda invece le vicende umane narrate, senza scadere mai in psicologismo da tre soldi e, soprattutto, in cliché. Una scelta stilistica che viaggia su tre piani – il presente in presa diretta, il passato al quale si aggiungono innesti di incubi e demoni – che determinano un mix grafico che funziona perché sapientemente dosato, fin dall’inizio.



La scelta del bianco e nero, con qualche pagina a colori – quella di incubi, visioni e demoni – premia questo racconto a tinte forti. Certo, della morte si è saputo parecchio, anche se non tutto nel dettaglio, ma della sua vita prima del palco e, soprattutto, durante la sua veloce parabola di successo, si è sempre conosciuto giusto l’indispensabile. La O’Riordan ha vissuto un’epoca che ancora non conosceva i social come mezzo di condivisione immediata. La sua fase di ascesa all’Olimpo del Rock si è concretizzata ad inizio 2000, ed era davvero un’altra epoca. Così il dietro alle quinte della sua esistenza è rimasto dove dovrebbe sempre restare per tutti: celato, nascosto… privato insomma.



La vita di Dolores, dunque, viene presentata per quello che è stata. Ciò che noi lettori dobbiamo ricordare è che ogni biografia è sempre figlia di una scelta narrativa che incide la carne del come e del perché dei fatti che si decide di narrare. Con il fumetto la cosa si accentua: serve selezionare, ma anche trovare il bandolo narrativo che faccia funzionare la storia e, soprattutto, vedere le immagini che poi saranno stampate sulla carta. Insomma, il compito della letteratura disegnata non è poca cosa.



Nella storia di Dolores gli elementi sono tanti, ma due sono quelli centrali che la graphic mostra in modo chiaro: la fuga da una casa di otto fratelli dove, unica femmina, Dolores avrebbe avuto ali e sogni sempre tarpati. Allo stesso tempo, il libro mostra il successo veloce, quasi immediato, e, dunque, la fragilità che – pregio di questo volume – si scopre essere componente generativa della personalità della O’Riordan. A Francesca Ciregia, autrice dei disegni, basta davvero poco per dare corpo e vita (con il suo tratto) a questa storia. Non troppe vignette sono messe in atto e così la vicenda narrata scorre e diventa subito incisiva. Nulla è superfluo nel disegno; come d’altronde nel testo. E così veniamo a sapere, quasi subito, e cioè dopo poche pagine, che la fuga da casa consente alla passione per la musica, e soprattutto per il canto, della O’Riordan di trovare la via per emergere.

La fuga da casa assomiglia a quella del torrente che cerca l’affluente per poi arrivare al mare. Dolores fugge via di casa, per poi arrivare in città e qui esplodere subito nella band che le darà fama e gloria, oltre ad essere il gruppo di ragazzi che l’ascoltano e la fanno cantare per la prima volta. Allo stesso tempo la fragilità di questa donna famosissima e bellissima (la ricordate? anche quando aveva i capelli neri… visualizzatela, per un attimo… fatelo!) viene mostrata nel suo accadere, giorno per giorno. Il doppio binario narrativo è ben costruito e le due vicende proseguono in parallelo. Purtroppo, in questo caso, le due rette parallele decideranno di incontrarsi, e questo evento decreterà la fine della O’Riordan. Non è il successo che fa sprofondare Dolores, ma è Dolores che sprofonda in un successo che non la condanna oltre a quanto già di suo fosse segnata. La sua esistenza – purtroppo – era già un modo d’essere turbato da ombre pesanti: la violenza subita e l’essere perennemente irrisolta nonostante il mondo, ad un certo punto, fosse davvero ai suoi piedi.



Nel fumetto lo studio delle inquadrature e l’uso del bianco e nero, o del colore ovviamente, sono fondamentali per sorreggere la narrazione di questa esistenza che brucia le tappe e, allo stesso tempo, sprofonda e scivola. La costruzione a pagina piena, oppure con blocchi di vignette che danno movimento alla pagina, testimoniano un’esistenza tormentata e non scandita da ordine. Anzi, nel fumetto, dato che non si può lasciare troppo spazio alla fantasia, perché quello che mostri lo fai vedere per davvero, la parabola della O’Riordan diventa davvero una discesa fisica all’inferno. Le pagine perdono dialoghi e guadagnano primi piani, frammenti di ricordi, tagli netti e sintesi visive. E così il tratto nero marcato, senza però essere troppo gotico (e neppure eccessivamente underground), è ricco di sfumature e consente di far capire che questa vita meravigliosa, che tutti noi fan aneliamo a vivere, e cioè quella della rockstar, in realtà, quando si chiude la porta del camerino e si scende dal palco, è come tutte le altre. Ne più e ne meno.

Certo, gloria e soldi non mancano, e male non fanno, ma questi elementi non bastano. Quanto meno, si può dire, non sono stati sufficienti per Dolores, come d’altronde non sono bastati l’amore vero del marito e dei suoi figli. Tutto questo non è servito a salvarla. I ricordi, come quelli della casa in fiamme (immagini legate a un album e al singolo “Salvation”, vedrete e capirete nella graphic novel… sono pagine di grande impatto narrativo e grafico) scavano trincee nelle quali Dolores si muove, da matina a sera. Senza uscire. Lì resta e lì sprofonda, nonostante tutto e tutti. Sono tavole cariche di nero che si alternano a quelle grigie, figlie del ricordo e di una dimensione di felicità che, in origine, c’era e faceva parte della vita di questa donna. Poi arriva il nero, e cioè la violenza, che tutto invade e ammanta, senza possibilità di una via d’uscita. Perché è questa la vera violenza, quella che esiste e insiste ogni giorno e che si aggiunge alla violazione della più profonda intimità che possediamo, e cioè il nostro corpo.

La violenza subita dalla O’Riordan scava. Crea trincee, non buchi che si possono colmare per poi via, ripartire. La violenza genera spazi che diventano antri e dove questa discesa all’inferno si espande e dilaga. Qui, in trincea, non è possibile trovare vie d’uscita e, soprattutto, come accadeva ai soldati sul Carso, non ci sono possibilità di fuga. Senza possibilità, lo insegna bene Gilles Deleuze, si diventa esausti… La vita è dunque condannata ad un fronte di guerra inesauribile, perenne. Mostrarsi in pubblico diventa antidoto e condanna. Si è amati proprio perché si è visti, e questa visibilità schiaccia nella trincea. La vignetta dove la O’Riordan fa il medio, scendendo dal palco, è significativa per chiarire questo aspetto. Corto circuito esistenziale. Il tempo passa e la trincea segna e logora l’esistenza, esattamente come accade in guerra.

La O’Riordan – racconta e mostra la graphic – non era in guerra con il mondo, se non quel tanto che bastava per essere una rockstar degli anni ’90/’00. La nostra eroina, in realtà, era in attesa, come Godot, di qualcosa che non poteva mai arrivare. E che non sarebbe arrivato, se non in quella vasca da bagno. Salvezza? Zombi? Amore? Chissà… Lei aspettava e, stando in questa trincea, si muoveva nella speranza, come viene fatto emerge dal testo della Beltramini, che tutto potesse andarsene: la fama, il successo, l’essere vista e l’essere visibile ovunque. Non c’era spazio però, nel mondo aureo della rockstar, per le crisi, come per l’anoressia, per la perdita di peso, per la solitudine imposta; per la lontananza dal pubblico e dalla musica. Eppure questa dimensione è diventata sempre più dominante e la O’Riordan non ha potuto farne a meno. Ecco la spada di Damocle che ferisce chi è vittima di violenza, di qualsiasi genere e, soprattutto quella che tocca il corpo. Il tutto non si può allontanare con facilità. Anzi. Poi, dopo tutto questo rumore, il silenzio. Sono pagine dure, davvero. Poi, come sappiamo, si arriva al tragico epilogo.



Una bella graphic novel, dove il disegno riesce a raccontare, in modo deciso e incisivo, il peso di quella vita in trincea che la O’Riordan, nonostante la sua voce meravigliosa, amata da fan in tutto il mondo, non ha saputo alleggerire e portare in superficie. La trincea ha vinto. Il peso l’ha schiacciata e noi abbiamo perso una voce unica e un’artista che, ora, manca davvero (si vedano i suoi lavori da solista, strada che era tutta da scoprire e da far germogliare). Tuttavia, a pensarci bene, va anche detta la verità: ci siamo anche abituati a non sentire più quella voce. Oggi torna di moda il bel canto, e l’unicità non viene premiata. Forse, allora, aveva ragione lei: da quella trincea non c’è via d’uscita e non c’è via di scampo. Si resta sempre in guerra, perenne. Anche se i cannoni non sapranno più. E allora diciamolo per renderle giustizia: dopo 4 anni dalla sua morte, neppure noi siamo riusciti a farla uscire finalmente da quella trincea, da quella buca che lei si è scavata attorno e nella quale era stata condannata a muoversi. Questa monografia è il primo gradino di quella scala che potrebbe farla uscire da quel fondo, da quella trincea … finalmente!

(di Luca Cremonesi)