lunedì 27 agosto 2018

IO NON SARO' COME VOI di Paolo Cammilli


IO NON SARO' COME VOI

di Paolo Cammilli 

- A Lido di Magra, un paesino di poche anime e una manciata di case a qualche chilometro dalla Versilia, il mare c'è, ma solo d'estate. Perché la vita da queste parti dura il tempo di una stagione. Fabio Arricò, figlio di un cavatore appena licenziato dalle derive della crisi, è un ragazzo normale. Ma a diciassette anni, essere normali significa fare quello che fanno gli altri, adeguarsi alle scelte del gruppo anche se capisci che sono sbagliate. Il gruppo, però, ha un punto debole e si chiama Caterina Valenti. Lei è tormentata, agguerrita e irriverente. Troppo bella e irriguardosa per non innescare un ambiguo corto circuito. Sorda al sentimento che Fabio si rifiuta di confessarle, ma che neppure riesce a nascondere. Di più. C'è qualcosa nel suo sguardo che svela uno strano piacere nell'umiliarlo e farlo soffrire. Come se avesse qualcosa da fargli pagare. Gli adulti, un campionario di figure umane comiche e inconcludenti, arrivano sempre tardi. In questo piccolo mondo nel quale sonnecchiano esistenze comuni, si soffre, si ama, si lotta ma sempre nel modo sbagliato. Prima ferendo, poi nascondendo la faccia. E il risultato, un congegno a orologeria che si carica con la frustrazione, è l'odio più incontrollato, quello che trascina a fondo. Quello che ti obbliga a ideare una notte di violenza inaudita ai danni di chi non può difendersi.

Il venditore di sogni e il signor Jack Felice Nucci


IL VENDITORE DI SOGNI E IL SIGNOR JACK

di Felice Nucci

- Piccoli, numerosi, interminabili gradini, alla volta di una vita serena un largo abbraccio nell'incavo del quale si raccoglie la complicità di coppia, l'amore per i figli. Sfondo maestoso dell'intera narrazione è la montagna, il suo insondabile confine tra il petto e il cielo, il candore crudo e soffice della neve in comunione e mirabile ossimoro col sole più pungente. E la musica, il suo potere totalizzante, la capacità di pervasione senza pari. Leggendolo io ho pianto d'una commozione autentica, ho seguito le inermi nuche dei miei figli dormienti e creduto per un lunghissimo, interminato istante, di potere tutto.

domenica 26 agosto 2018

EMOZIONI A NUDO di Melania Terrinoni


EMOZIONI A NUDO

di Melania Terrinoni 

- Sono "Emozioni a nudo" quelle che presenta qui, per la prima volta Melania Terrinoni, una silloge intensa la cui radice profonda è un sentire molto femminile e femmineo, che si declina nel concetto di accoglienza e morbidezza. Questa poesia è fatta di dolci sensazioni, di amore, di gioia, di tutto ciò che è positivo e può riempire il cuore, di libere associazioni mentali che si riflettono su versi brevi ma intensi. Sfogliandola, questa poesia appare a volte lieta e lieve, altre volte venata di malinconia, e la sua ricchezza sta nella acuta capacità di avvertire e restituire i moti dell'anima. Attraverso queste pagine, Melania Terrinoni cerca di andare oltre la superficie delle cose, di spingersi nel profondo.

CORTILE NOSTALGIA di Giuseppina Torregrossa


CORTILE NOSTALGIA

di Giuseppina Torregrossa 

- A Palermo c'è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n'autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell'alba. È in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell'Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l'affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni. L'incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l'hanno educata più alle privazioni che all'amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dov'è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate. Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.

L'ANTICA NAVE di Zhang Wei


L'ANTICA NAVE 

di Zhang Wei

- Alla morte di Mao, nel 1976, in Cina venne dichiarata conclusa la «lotta di classe» e avviata l'era delle riforme con l'intento di pacificare la società, dilaniata dall'odio, e avviare la modernizzazione del Paese. Fu allora che si tornò a parlare di umanesimo, del valore dell'uomo in quanto persona e non tassello di un congegno sociale, «vite di un ingranaggio» come sosteneva lo stesso Mao. L'autentica aspirazione del socialismo doveva tornare a essere la liberazione dell'essere umano, non il suo asservimento a un'idea. La storia venne riletta e rinarrata prendendo in conto soprattutto le sofferenze subite dalle vittime delle precedenti campagne politiche: la riforma agraria, la lotta contro gli elementi di destra, la carestia seguita al Grande balzo in avanti, la Rivoluzione culturale. Il romanzo di Zhang Wei si inquadra in questo momento storico e tenta, oltre a ribaltare il passato prossimo, di ricollegare la storia recente con una grandezza ormai andata perduta. L'antica nave che viene riportata alla luce dal letto del fiume Luqing, prosciugatosi nel corso dei secoli, è il simbolo della gloria del passato e del contatto poi interrotto con il mondo esterno. La vicenda è ambientata nella piccola città di Wali sulla riva del fiume Luqing, un luogo di fantasia nella provincia dello Shandong. Narra i fluttuanti rapporti fra tre generazioni delle principali famiglie del posto - i Sui, i Li e gli Zhao - dagli anni Trenta ai primi anni Ottanta. Nel periodo Repubblicano, il clan Sui - industriali e proprietari terrieri - possiede un'enorme fabbrica di vermicelli di soia, i celebri «Drago bianco», che vengono esportati in tutto il mondo. Gli Zhao, invece, lavorano la terra o fanno gli operai. La rivoluzione del 1949 ribalta tuttavia ogni cosa: gli Zhao conquistano il potere e sfogano il loro odio nei confronti dei padroni del passato prendendo possesso dei loro beni e facendo violenza alle loro donne; la fabbrica viene nazionalizzata e i membri della famiglia Sui sono trasformati in operai della loro stessa azienda, mentre i Li, scienziati un po' eccentrici, non possono più dedicarsi all'innovazione scientifica ma si vedono costretti a riparare i macchinari. Ma il ribaltamento dei ruoli non «è un pranzo di gala», ha gravi conseguenze e porta con sé infinite tragedie; e anche la suddivisione della popolazione in classi è spesso artificiosa, come dimostra il figlio maggiore dei Sui, Baopu, che sente sulle sue spalle il peso dei torti precedentemente inflitti dalla sua famiglia: animato da un più alto ideale, non vuole continuare la faida, ma realizzare una pacificazione a favore della nazione e del popolo, in vista di un bene comune.

sabato 25 agosto 2018

SPIFFERI di Letizia Muratori


SPIFFERI

di Letizia Muratori 

- Come una matrioska che nasconde nella sua pancia un susseguirsi di mondi, Spifferi trascina il lettore lontano dalla superficie finché - e ognuno lo farà a modo suo - non senta d'aver afferrato qualcosa che somiglia a un fantasma, intrappolato o sprigionato dalle parole. Un molestatore telefonico che a poco a poco entra nella quotidianità delle sue vittime fino a quando la vita non dovrà scardinare l'abitudine aprendo a un'improvvisa avventura; un vecchio amico eccentrico, fanatico, razionalissimo e al tempo stesso matto, perso nel suo labirinto prima di andarsene alla deriva inseguito da una banda di medium; lo spettro di un bracco in una villa toscana dove vive una fantasmatica famiglia israelita; una coppia di omosessuali e il complicato rapporto con la madre surrogata del loro bambino in un continente lontano; storie di stranieri in Italia, osservati da angolazioni spiazzanti, fra il rischio di sparire, di non essere riconosciuti o addirittura respinti. Da Roma alla Toscana, dalla Valtellina alla Virginia, sei racconti incatenati fra loro da una scrittura ironica, concreta e sognante. Una guida per acchiappafantasmi letterari che perlustra case e famiglie, sensitivi e animali, fra chi brama di riportare qualcuno in vita e chi desidera solo sfuggire alla morte o alla memoria. Perché il punto non è credere ai fantasmi, ma alla forza dei propri desideri, senza rinunciare a una corrente aerea di umorismo e ai nostri più profondi e intensi spifferi vitali.

- - QUELLI CHE HANNO PAURA - - Dima Wannous


QUELLI CHE HANNO PAURA

di Dima Wannous

 - Damasco. Suleyma e Nessim si incontrano nella sala d'aspetto dello psicologo Camille, e si innamorano. Quando nel 2011 le loro strade si dividono, Suleyma rimane a Damasco con la madre, in attesa di avere notizie del fratello, Fu'ad, fatto sparire dal regime. Nessim, medico e scrittore, emigra, insieme al padre paralizzato e demente, in Germania: madre e sorella sono morte sotto i bombardamenti di Homs. Separati dalla polvere della violenza e dal rumore del mondo, Suleyma e Nessim continuano a sentirsi, legati dal proverbiale filo di un telefono. Suleyma riceve le bozze del nuovo romanzo di Nessim e un dato è assolutamente trasparente: la sua protagonista le somiglia in maniera impressionante - ha trent'anni, è stata o forse è ancora paziente di Camille e, soprattutto, è dominata da una forma di paura strisciante, che la induce a trasferirsi a Beirut. Suleyma, che ha le chiavi dell'appartamento di Nessim, fa alcune sconcertanti scoperte. Prima trova il necrologio che il compagno aveva scritto per lei e altri suoi cari, anche se erano ancora tutti vivi; poi trova le fotografie di altre donne. Come può continuare ad amare Nessim? Non lo ha forse solo idealizzato? Suleyma va più in là e riesce a identificare, complice la segretaria di Camille, la possibile protagonista del manoscritto: si chiama Salma e vive a Beirut. Decide di andare a trovarla quasi fosse un incontro con se stessa: e infatti, all'appuntamento, ritrova in lei la sua stessa ansia, la sua stessa paura. A quel punto potrebbe fuggire, e invece decide di tornare a Damasco dalla madre. Si riconsegna, così, consapevolmente, alla paura che è anche la paura di tutta la sua generazione e, di fatto, le appartiene e la tiene viva.

venerdì 24 agosto 2018

COME IN UN FILM Régis de Sà Moreira


COME IN UN FILM

di Régis de Sà Moreira

- I due protagonisti di questo romanzo, Lui e Lei, da un punto imprecisato nello spazio e nel tempo iniziano a raccontare la loro storia d'amore: dal primo eccitante incontro al piccolo appartamento comune, dalle cene con i genitori alla gestione di lavoro e figli. Come in un film, Lui e Lei si amano e si desiderano pazzamente, ma riescono anche a detestarsi, lasciarsi e riprendersi. Come in un film, litigano e spaccano piatti, si annoiano e si tradiscono. Ma, come in un film, sognano anche di mollare tutto e di partire insieme lontano. Al botta e risposta dei protagonisti si intrecciano le voci irriverenti degli spettatori che assistono alla loro storia: il panettiere, la baby-sitter, i vicini di casa. Ma anche Matt Damon, John Steinbeck, Harry Potter e Rihanna. Come in un film è un romanzo in presa diretta, una commedia esilarante costruita sui frammenti del discorso amoroso. Con tenerezza e semplicità, Régis de Sa Moreira racconta il legame tra realtà e finzione che nutre l'amore e la coppia, quella magia che confonde la vita vera con il film che gli amanti girano nelle loro teste per affrontare i cambiamenti e il passare del tempo.

giovedì 23 agosto 2018

CONEY ISLAND BABY di Nine Antico


CONEY ISLAND BABY

di Nine Antico

- Perché Hugh Hefner tenta di dissuadere due giovani aspiranti conigliette dall'intraprendere la carriera di pin-up? Perché - così spiega l'attempato fondatore di «Playboy» - si tratta di una via che richiede un grande equilibro interiore, come dimostrano le sfortunate parabole di Bettie Page, icona sexy degli anni Cinquanta, e Linda Lovelace, protagonista nel 1972 del cult movie Gola profonda. Comincia così il racconto delle vite parallele di due donne, molto diverse tra loro, che hanno lottato per accordare la realtà con i propri desideri. Come in ogni apologo, ai successi segue sempre la caduta, mentre le intenzioni di Hugh nascondono una paradossale, inaspettata morale. Nine Antico non giudica, ma tesse con leggerezza una complessa trama di temi e di sentimenti attorno alle esistenze di Bettie, donna di genio che si ferma sulla soglia della celebrità, e di Linda, la "ragazza della porta accanto" che tutti cercano di sfruttare. Ironica e risoluta, avvolge il suo segno di una sensualità esplicita ma mai ammiccante, riuscendo a mostrare le più delicate sfumature delle relazioni umane.

ioleggo.com MAGAZINE


"Festivaletteratura" di Mantova:
i protagonisti e i temi dell'edizione 2018


- Il programma della ventiduesima edizione di "Festivaletteratura" di Mantova (da mercoledì 5 a domenica 9 settembre) è ricco di incontri e di ospiti, scrittori e artisti provenienti da mondi diversi
La ventiduesima edizione di Festivaletteratura si terrà a Mantova da mercoledì 5 a domenica 9 settembre. Il programma di appuntamenti che andrà a distendersi tra piazze, palazzi e altri luoghi della città arriva da un lavoro di tessitura che ha messo in connessione artisti provenienti da mondi diversi, creato corrispondenze tra scrittori, chiamato all’opera nuovi attori della scena culturale e – in particolare quest’anno – centinaia di adolescenti.
Festivaletteratura
È per questa strada che – come sottolinea la presentazione – la partecipazione di ciascun autore viene a trasformarsi in un “incontro“, l’elemento di base della costruzione di Festivaletteratura. Incontrarsi al Festival significa ritrovarsi ad allargare i discorsi avviati, approfondire gli scambi, dare corso alle idee, verificare – nel confronto con il pubblico – quello di cui si è discusso per mesi.
Festivaletteratura
Festivaletteratura cerca di offrire spazi, lanciare sfide, trovare affinità e incroci disciplinari per portare autori anche apparentemente distanti a condividere il palco e disporsi a un confronto aperto sulle questioni sentite come più urgenti e vicine alla comunità di lettori. Una cura che si traduce nel mettere fianco a fianco autori che vivono sulle sponde opposte dell’oceano, narratori e musicisti con lo stesso senso del ritmo, architetti e scrittori che prendono la città come misura del mondo, poeti e drammaturghi che scavano dentro le parole, fisici e studiosi di letteratura che si confrontano sugli statuti delle reciproche discipline, scrittori migranti di prima e seconda generazione, o anche scrittori legati da lunga amicizia che proprio durante il Festival decidono di esprimere una comune passione letteraria, intraprendere un progetto da tempo rimandato o ricominciare un discorso lasciato in sospeso.
Tra gli ospiti che animeranno gli appuntamenti della prossima edizione vanno segnalati Nicole Krauss, tra le più popolari scrittrici statunitensi della sua generazione, nuovamente al Festival dopo dieci anni; il giornalista e scrittore anglo-americano Simon Winchester; Jöel Dicker; il maestro dell’horror Dario Argento; Nona Fernández, giovane talento della letteratura latinoamericana; Yan Lianke, scrittore cinese impostosi all’attenzione mondiale da oltre quindici anni; Yanis Varoufakis, economista ed ex-ministro delle Finanze del governo Tsipras, e ancora – come attesi ritorni – Richard Flanagan, Helen Humphreys, Nicola Davies, Aidan Chambers e David Sedaris.
Sono oltre trenta i Paesi di provenienza degli artisti e scrittori ospiti quest’anno, ed è proprio sul crinale delle frontiere che si può tentare una prima via di accesso al programma del 2018. La frontiera del resto –  come sottolinea il comunicato di presentazione – è un segno su un foglio di carta, un atto di scrittura che separa stati, genera conflitti, crea e disperde identità nazionali. “In un momento in cui soffiano i venti identitari e sembrano svanire le speranze universalistiche, Festivaletteratura percorre queste linee contese per raccogliere storie e cercare nuovi paradigmi che ci aiutino a interpretare le trasformazioni in corso e a ritrovare un’idea condivisa di mondo”. Un esperto di relazioni internazionali, un geografo e un inviato di guerra – Bruno Tertrais, Franco Farinelli e Valerio Pellizzari – cercheranno di individuare storie e ragioni delle frontiere, tra volontà di dominio e rappresentazione della Terra; Tim Marshall, per oltre trent’anni corrispondente della BBC dai fronti più caldi, illustrerà le cause geografiche che portano popoli e stati a scatenare guerre e a innalzare muri.
“Linee arbitrarie o barriere naturali, le frontiere danno confini alla cittadinanza, ai diritti, spesso a valori che riteniamo universali, escludendo – oggi come in passato – le migliaia di persone che provano in ogni modo a superarle. I grandi flussi migratori impongono un cambiamento di pensiero e di sguardo”. Donatella Di Cesare e Francesca Rigotti interverranno sulla necessità di una “filosofia della migrazione“, Agus Morales sul valore simbolico del rifugiato come nemico. La reinvenzione della tecnica del fotoracconto di Carlos Spottorno e Guillermo Abril e il racconto di Ascanio Celestini, a partire dai manichini creati dall’artista Giovanni Albanese, testimonieranno l’esigenza di trovare nuove forme di rappresentazione per le storie dei migranti. Le frontiere attraverseranno persino le lavagne in piazza Mantegna, nelle lezioni di geografia tenute da Franco Farinelli.

Narrazioni Europee
La maggior parte delle narrazioni degli scrittori ospiti quest’anno a Festivaletteraura ruotano attorno al cambiamento di frontiere e confini dell’Europa nel corso del Novecento. Diana Bosnjak Monai riscrive l’assedio di Sarajevo attraverso le pagine del diario del nonno, Eduardo Mendoza affronta le istanze dell’indipendentismo catalano, György Dragomán  da narratore e Géza Szocs da poeta restituiscono il punto di vista di una minoranza – quella linguistica ungherese in Romania – nell’esperienza delle dittature dell’Europa orientale. Da quella stessa minoranza proviene la poetessa israeliana Agi Mishol, che ha abbandonato l’ungherese materno adottando l’ebraico come lingua sacra, identitaria e nel contempo aperta all’esperienza universale. Robert Menasse, il narratore e saggista austriaco vincitore del Deutscher Buchpreis 2017, capovolge la prospettiva e guarda le nazioni europee dall’anonima Bruxelles, cuore dell’eurocrazia, mentre Sergej Lebedev racconta una Russia che non fa i conti con il proprio passato. In questo quadro si inseriscono anche la riflessione sul riemergere della questione ebraica proposta dalla psicoanalista Elisabeth Roudinesco, e soprattutto il bilancio su speranze e conseguenze del Sessantotto fallito a Est, condotto da Guido Crainz insieme a Diana Bonjak Monai, Wlodek Goldkorn e Patrik Ouredník. Non vanno inoltre dimenticate le presenze dell’inglese Matt Haig e dell’islandese Jón Kalman Stefánsson, di ritorno al Festival dopo la sua partecipazione nel 2012.

Praga "città in libri"
Sarà Praga, a cinquant’anni dalla sua primavera, la “città in libri” di Festivaletteratura 2018. La capitale ceca, dove “ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna a via Celetna a casa sua, con bombetta, vestito di nero” come scriveva Angelo Maria Ripellino, sembra essere fatta della sostanza stessa della letteratura a giudicare dai quasi trecento volumi di Guillaume Apollinaire, Jorge Luis Borges, Karel Capek, Bruce Chatwin, Umberto Eco, Jaroslav Hasek, Bohumil Hrabal, Franz Kafka, Milan Kundera, Rainer Maria Rilke, Philip Roth, Jaroslav Seifert e altri autori che saranno lasciati in consultazione al pubblico del Festival nella centralissima tenda dei libri. Ad accompagnare la biblioteca, curata da Luca Scarlini e Alessandro Catalano, saranno gli appuntamenti con gli scrittori cechi Patrik Ouredník e Katerina Tucková, l’incontro su Kafka tra Adriano Sofri e Giorgio Fontana, il percorso notturno nella letteratura gotica praghese condotto dallo stesso Scarlini al Cimitero Monumentale di Mantova.

L'america e altri mondi
Uscendo dall’Europa, Zahra Abdi e Inaam Kachachi rappresenteranno idealmente allo stesso tavolo Iran e Iraq e i conflitti che attraversano i due paesi da oltre trent’anni, Bachtyar Ali porterà la voce del popolo curdo, la giovane Kaouther Adimi parlerà della resistenza culturale e delle complesse vicende dell’Algeria contemporanea. È alla narratrice Minh Tran Huy che si deve la definizione di “viaggiatore suo malgrado” per definire la condizione universale dei milioni di esuli che dalla guerra del Vietnam in poi hanno battuto tutte le possibili rotte in cerca della salvezza. A. Igoni Barrett, nuovo interprete della tradizione letteraria nigeriana, riporterà al centro la questione razziale, in un’Africa tutt’altro che rassegnata.
L’America che raccontano i narratori presenti quest’anno a Festivaletteratura è quella più profonda e selvaggia, lontana dalle mille luci newyorkesi, che affronta a muso duro il mondo e si rifiuta di cambiare. Chris Offutt, erede dei grandi maestri del racconto americano, racconterà la bellezza e la brutalità dei territori più isolati del Kentucky e degli uomini che vi abitano, Tom Drury – oggi docente all’Università di Lipsia – la vita delle comunità rurali del Midwest. Due osservatori stranieri – Gary Younge, editorialista e inviato del Guardian, e Francesco Costa, vicedirettore del Post – guarderanno invece all’America che spara, e alle questioni legate alla violenza e alla diffusione delle armi.

Passioni letterarie
“È comunque la letteratura a ricercare il senso, a ricostruire quanto la Storia ha spezzato, a restituire umanità là dove è stata negata”. Una letteratura che diventa sentimento naturale come per la scrittrice turco-americana Elif Batuman, o strumento di educazione alla libertà, come per Aidan Chambers, che tornerà al Festival per ripercorrere la sua vita dedicata ai libri e ai ragazzi. Sarà l’amore per la letteratura italiana a fare incontrare Jhumpa Lahiri e Marcello Fois, due autori diversamente distanti dalla nostra tradizione; Alberto Manguel e Robert Darnton valuteranno i benefici della presenza fisica dei libri accanto a noi; Chiara Codecà e Marco Rossari parleranno dei problemi (e delle gioie) legati alla traduzione dei grandi autori del passato; Giuseppe Marcenaro e Massimo Raffaeli si interrogheranno su che fine abbia fatto la letteratura nel nostro paese, ora che gli ultimi classici del Novecento sono venuti a mancare. Un incontro corale, coordinato da Elia Malagò e Antonio Prete, sarà dedicato ad alcune voci dimenticate del Novecento letterario italiano. Vere e proprie scorribande nella storia della letteratura saranno invece quelle di Agnese Grieco, all’inseguimento del mito delle Sirene da Omero fino ai nostri giorni, e di Paolo Nori, che attraverserà la monumentale narrativa russa dell’Ottocento.

Omaggi

Ad alcuni classici contemporanei saranno dedicati omaggi e inedite rivisitazioni. Overload è un gioco teatrale sull’ecologia dell’attenzione e sui meccanismi diversivi del nostro cervello che i Sotterraneo metteranno in scena prendendo spunto dai testi di David Foster Wallace, a dieci anni dalla sua scomparsa. Ulf Stark, uno degli scrittori per ragazzi più affezionati a Festivaletteratura, tornerà a Mantova attraverso i racconti di Janina Orlov e Pino Costalunga. Vittoria Caterina Caratozzolo, Mario Piana ed Elvira Seminara ricorderanno una delle intellettuali più brillanti e sofisticate del Novecento: Irene Brin. A Lita Judge, autrice di un’accurata biografia a fumetti di Mary Shelley, sarà affidata la celebrazione dei 200 anni di Frankenstein, mentre Sandra Petrignani e Masolino D’Amico ricorderanno Natalia Ginzburg, Luca Scarlini Irmgard Keun nella forma della conferenza-spettacolo.

Libri da ridere
All’umorismo, uno dei generi letterari più misconosciuti e bistrattati dalla critica, saranno dedicati numerosi eventi. Il percorso umoristico “ufficiale” prevede un’incursione di Paolo della Bella ed Ermanno Cavazzoni nella produzione di vignette e giornali satirici tra Ottocento e Novecento, un saggio dialogato di Marco Malvaldi e Stefano Tofani sulla comicità toscana, nonché Bravo, brevissimo, una lezione-spettacolo di Guido Conti sulla letteratura umoristica italiana passando per Collodi, Zavattini, Fellini, Longanesi. Nel cortile di Palazzo Castiglioni si terrà invece due volte al giorno il libro più divertente che ho letto, un interrogatorio semi-serio condotto da Federico Taddia a cui verranno sottoposti alcuni autori presenti al Festival – Tullio Avoledo, Stephen Bollen, Bianca Pitzorno, Marco Rossari e Alessandro Zaccuri tra gli altri – per estorcere alcuni consigli utili alla costruzione di una biblioteca minima di libri da ridere. Oltre al già citato David Sedaris, spiccano le presenze dei britannici David Walliams, scrittore per ragazzi dalla comicità pirotecnica, e John Niven, fuoriclasse dell’umorismo nero e senza speranza, alle quali si affiancano quelle degli italiani Antonio Albanese – in coppia con Gian Antonio Stella -, dei conduttori di Il ruggito del coniglio Antonello Dose e Marco Presta, di Stefano Tonietto – autore di numerosi saggi parodistici in versi e in prosa – e, nella serie degli accenti, del catalogatore di eresie e reliquie Mauro Orletti e di Fabrizio Bolivar, autore di microracconti del buonumore.

Nel segno del giallo
Tra noir e poliziesco, il programma del Festival riserverà come di consueto un’importante sezione alla letteratura del crimine. Un doppio confronto tra giallo italiano e giallo internazionale sarà quello che vedrà di fronte Joël Dicker e Carlo Lucarelli e successivamente Christopher Bollen e Giancarlo De Cataldo. Tutti al femminile gli incontri con Alicia Giménez-Bartlett, la popolarissima creatrice dell’ispettore di polizia Petra Delicado, e con Jessica Fellowes, autrice della serie dei delitti Mitford, ambientati nell’Inghilterra degli anni Venti. Molto nutrita la pattuglia di autori italiani di crime novel presente al Festival, che comprende anche Gian Mauro Costa, Romano De Marco, Antonio Manzini, Marilù Oliva e Giampaolo Simi. Ci saranno inoltre due eventi dedicati rispettivamente a Giorgio Scerbanenco, punto di riferimento imprescindibile per i giallisti, e a Giorgio De Maria, autore dell’inquietante e profetico Le venti giornate di Torino, riscoperto oggi dall’editoria internazionale dopo oltre quarant’anni di oblio.

Narrazioni italiane
Tra gli italiani che interverranno alla prossima edizione assume una particolare rilevanza la presenza di autori che arrivano al romanzo o al racconto dopo un percorso di successo nella scrittura per il cinema o per il teatro, come Dario Argento, Stefano Massini e Luigi Lo Cascio. Insieme a Gianrico Carofiglio, Ermanno Cavazzoni, Paolo Giordano, Maurizio Maggiani, Michela Murgia, Beppe Severgnini, Francesco Abate, Davide Longo, graditi ritorni al Festival, sono inoltre attesi alcuni giovani autori impostisi all’attenzione della critica come Giorgio Biferali, Matteo Trevisani ed Elvis Malaj, scrittore nato in Albania che ha adottato l’italiano come lingua di scrittura. Lella Costa proporrà al Festival lo spettacolo Le lettere del cuore di Natalia Aspesi, mentre Simonetta Agnello Hornby porterà sul palco storie quotidiane di violenza sulle donne, raccolte da casi giudiziari e fatti di cronaca, con l’accompagnamento musicale di Filomena Campus. L’interazione tra letteratura e altre forme espressive – cinema, musica, fumetto – sarà più esplicita nei bonus track, in cui coppie inedite di scrittori e artisti – Marco Rossari e Colapesce, Zerocalcare e Fabio Genovesi tra gli altri – cercheranno di regalare qualcosa in più di un tradizionale evento letterario. Da segnalare anche l’incontro tra il fumettista Paolo Bacilieri e il narratore Giorgio Fontana. Un grande maestro dell’animazione italiana, Bruno Bozzetto, sarà tra gli ospiti d’onore di questa edizione, in un incontro che lo vedrà con Grégory Panaccione e Bruno Gambarotta. Tra letteratura e spiritualità si collocheranno le conversazioni tra Enzo Bianchi e Umberto Galimberti sulla vecchiaia, di Maurizio Maggiani e don Luigi Verdi sulla vita nella sacralità del creato, di Antonio Prete e Alberto Manguel sul sentimento della nostalgia.

Il potere
Politica e potere saranno argomenti di discussione degli incontri tra Yanis Varoufakis e Stefano Feltri, e – nella prospettiva storica dell’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni – tra Enzo Ciconte e Gian Antonio Stella, mentre Zerocalcare e Matteo Bianchi sposteranno il punto di osservazione sulla questione portandolo nelle periferie “degradate” dei centri urbani. Marta Fana e Riccardo Staglianò si confronteranno sulla destrutturazione e sul progressivo impoverimento – in termini materiali e simbolici – del lavoro al tempo della gig economy e dei mercati globali. Secondo la formula dell’Oxford Style si discuterà con Andrea Fumagalli, Ferdinando Giugliano, Elena Granaglia e Mario Seminerio del reddito di base o di cittadinanza, mentre Carlo Cottarelli cercherà di illustrare i motivi che frenano la crescita della nostra economia.

Mondo digitale
Non mancheranno approfondimenti su temi tecnologici e digitali, che affronteranno il rapporto tra uomo e macchina attraverso gli incontri tra Andrew O’Hagan e Carlo Annese, Franklin Foer e Massimo Mantellini, Evgeny Morozov e Francesca Bria, Mark O’Connell e Tullio Avoledo e il confronto tra Luca Nemolato, Fiorella Operto e Jacopo Perfetti con Neri Marcorè. Di come i social abbiano contribuito ad accrescere esponenzialmente il fenomeno delle fake news si parlerà invece nel programma ragazzi con Daniele Aristarco e Carlo Annese.

Voci dalla terra
Direttamente dal cuore della Foresta Amazzonica partirà quest’anno la riflessione intorno ai temi della salvaguardia ambientale e dei cambiamenti climatici: ospite d’eccezione a Festivaletteratura sarà Davi Kopenawa, lo sciamano yanomami che ha raccontato la lunga lotta del suo popolo contro la deforestazione e il modello di sviluppo che rischia di privare il pianeta di qualsiasi futuro. Ad aggiornare il quadro sulle attuali conseguenze dell’innalzamento delle temperature e del progressivo esaurimento delle risorse naturali contribuiranno gli incontri dedicati allo scioglimento dei ghiacci con Peter Wadhams e Carlo Barbante e alle guerre in corso per l’accaparramento dell’acqua con Emanuele Bompan. Il filosofo e antropologo Bruno Latour proporrà una nuova relazione tra democrazia e scienza rovesciando principi e pratiche dell’ecologia politica come oggi la conosciamo, Emanuele Coccia proverà a rifondare la comune visione del mondo a partire dalle piante. Il designer Francesco Faccin e il biologo Marco Di Domenico ragioneranno su come si possa modificare la nostra percezione sulle questioni ambientali lavorando ad esempio sull’arredo urbano; al confine tra storia della religione, etnologia e botanica si colloca l’incontro tra Erika Maderna e Fabio Bortesi. Moltissimi gli incontri dedicati ad ambiente e natura nel programma ragazzi tra la Casa del Mantegna (con Nicola Davies) e Parcobaleno, dove torneranno i laboratori sul disegno naturalistico con Pia Valentinis e Veronica Truttero, mentre Patrizia Zappa Mulas con lo spettacolo Animatime tributerà un omaggio alla teologia animale di Paolo De Benedetti.

Scienze
Da sempre attento alle questioni e alle sollecitazioni proposte dalle scienze esatte, Festivaletteratura inaugurerà quest’anno Scienceground, un terreno per il confronto scientifico, aperto per tutta la durata della manifestazione presso lo spazio di Santa Maria della Vittoria. Animato da una piccola comunità scientifica temporanea composta da giovani ricercatori e studenti universitari, Scienground funzionerà come luogo di scoperta, dialogo e approfondimento per riaffermare il valore fondamentale del giudizio e del discorso scientifico proprio a partire dal tanto controverso concetto di dato, attraverso giochi, workshop, videoconferenze, interviste dal vivo e una piccola biblioteca tematica. Al complesso sistema di interferenze e condizionamenti reciproci tra società e scienza sarà dedicato l’incontro tra Tommaso Dorigo e Massimiano Bucchi, mentre Federico Bertoni e Giuseppe De Nicolao – dai campi apparentemente opposti della cultura umanistica e scientifica – proveranno dalla stessa ottica a capire quanto ancora sia vitale l’università pubblica in Italia per la crescita e la diffusione della conoscenza e lo sviluppo dell’intera comunità. Tra genetica, medicina e farmacologia si collocano gli appuntamenti con Karin Bojs e Guido Barbujani, che proveranno a risalire la storia dell’umanità fino al Neolitico sulle tracce che l’evoluzione ha lasciato all’interno del nostro DNA, Arnaldo Benini, contro i luoghi comuni sull’Alzheimer, e Agnese Codignola e Vittorio Lingiardi, sull’avventurosa vita dell’LSD tra ricerca scientifica e controcultura. Temi e problemi scientifici torneranno anche quest’anno alla lavagna di piazza Mantegna grazie a Guido Barbujani, Massimiano Bucchi, Marco Di Domenico, Stefano Lacaprara e Marco Malvaldi.

Prove aperte in Piazza Alberti
Piazza Alberti mantiene la sua caratteristica di spazio generativo, aperto alle sperimentazioni, agli incontri inter-generazionali, al coinvolgimento di nuovi soggetti culturali. Le riviste culturali – cartacee e su web – stanno conoscendo una straordinaria fioritura, proponendosi come ritrovati luoghi di riflessione e produzione artistica e letteraria. Ad alcune delle riviste ultime nate – Archivio, La Balena Bianca, Lavoro Culturale, Sirene, RVM – sarà chiesto di organizzare per il Festival una conversazione su uno dei temi che stanno al centro del proprio progetto editoriale, coinvolgendo alcuni degli autori presenti a Mantova, mentre il chiosco ambulante allestito da Edicola 518 offrirà al pubblico una più completa panoramica sulle testate più innovative attualmente presenti in Italia e all’estero. Blurandevù, la serie di conversazioni con gli autori condotte dai volontari e dallo scorso anno inserite all’interno del progetto Read On, trasferirà in piazza anche la sede operativa del training di formazione dei ragazzi guidato da Fabio Geda e Marco Magnone. A essere intervistati dai ragazzi nel corso dei quattro appuntamenti serali saranno A. Igoni Barrett, Marta Fana, Nona Fernández e Antonio Manzini. Prosegue Meglio di un romanzo, la “scuola” a cielo aperto di giornalismo narrativo coordinata da Christian Elia che mette a confronto aspiranti reporter e affermati professionisti: da qui provengono due giovani giornalisti, Alice Facchini e Lorenzo Pirovano, impegnati nella conduzione di alcuni incontri del Festival 2018. E piazza Alberti sarà anche la vetrina del più importante laboratorio permanente di Festivaletteratura: l’Archivio. Grazie a un’installazione accessibile durante tutta la manifestazione e a un ciclo di quattro appuntamenti legati ad alcune parole chiave – clima, agricoltura, città ed energia – si ripercorrerà l’evoluzione del dibattito sui temi ambientali negli ultimi dieci anni grazie alle registrazioni degli incontri tenutisi a Festivaletteratura.

Bambini e ragazzi alla Casa del Mantegna
Stanze, cortili, giardini e varie pertinenze dell’abitazione disegnata dal pittore padovano saranno invase dalla folla dei più giovani lettori e dalle loro famiglie: verrà montata un’ampia tenda per accogliere gli appuntamenti di maggiore richiamo e tra la tenda e la casa sarà creata un’area relax per leggere, giocare e prendere fiato tra un evento e l’altro. “L’esigenza di segnare un luogo per rimarcare la piena cittadinanza dei ragazzi al Festival e di farne uno spazio di maggiore e più libera partecipazione è divenuta ancora più forte con l’avvio di Read On, che ha ridato spinta alla voglia di provare cose nuove, anche oltre le azioni strettamente previste dal progetto”.
Il primo risultato di questo rinnovato desiderio sperimentale è Girotondo, un percorso di giochi e fantasie d’autore pensato per i bambini e le loro famiglie, aperto da mattina a sera per tutti i giorni del Festival al primo piano della Casa del Mantegna. Girotondo è pensato in modo che i ragazzi possano girare per tutte le stanze affacciate in cerchio sul cortile interno: a ogni sala troveranno un’attività pensata apposta per loro da un autore ospite di Festivaletteratura, che dovranno svolgere in totale autonomia, servendosi solo del foglio di istruzioni, dei materiali lasciati a disposizione e dell’aiuto dei propri genitori. A costruire questa giostra collettiva sono stati chiamati Andrea Anastasio, Cora De Maria, Pieter Gaudesaboos, Teresa Sdralevich, Massimiliano Tappari, Stefano Tofani, Silvia Vecchini e Noemi Vola. All’uscita del percorso i bambini riceveranno un libretto con tutte le schede delle attività, in modo da poterle replicare anche a casa.
Numerosissimi restano gli appuntamenti previsti negli altri spazi della Casa del Mantegna: ad animarli saranno tra gli altri Raina Telgemeier, tra le più note e affermate autrici di graphic novel e più volte vincitrice dell’Eisner Award, il disegnatore del Gruffalò Alex Scheffler, Anne Fine – di ritorno al Festival per raccontare le sue storie del gatto killer-, il fondatore del Corriere dei Ragazzi Mino Milani, l’autrice e illustratrice estone Pietr Raud, e i nostri Alice Keller e Davide Morosinotto. Uniti dal filo rosso della poesia saranno gli incontri con Chiara Carminati, Silvia Vecchini e Bernard Friot. Due i nomi di riferimento per il pubblico degli young adults: l’americana Sara Zarr e Antonio Dikele Distefano, oggi forse l’autore italiano di maggior successo tra gli adolescenti. Nella sezione più laboratoriale, Brunhilde Borms e Pieter Gaudesaboos guideranno i bambini alla ricerca della loro isola, Noemi Vola disegnando terrà insoliti esercizi di libertà, Giorgio Personelli metterà in musica i miti, Silvia Vecchini e Sualzo cercheranno ancora una volta di mescolare poesia e fumetto, altre incredibili attività con carta, colori e fantasia saranno curate Silvia Borando, Maria Luce Possentini e Teresa Sdralevich.

Progetto europeo Read On
Alla Casa del Mantegna prenderà sede il quartier generale delle attività legate al progetto Read On. Anthology arriverà in occasione del Festival alla stretta finale. Nel corso di una sessione d’esame collettiva che vedrà coinvolti come commissari esterni Aidan Chambers e Alberto Manguel verranno scelti i quattro racconti da inserire nella raccolta curata dai ragazzi di tutta Europa. Sono stati oltre cento i testi della letteratura di tutti i tempi segnalati nel corso della primavera da classi, gruppi di lettura e singoli adolescenti per l’antologia di Read On, quest’anno dedicata alla forma racconto, la cui pubblicazione e distribuzione è prevista entro la fine dell’anno. Nell’incontro al Festival verranno sottoposti al giudizio del pubblico dieci racconti finalisti, pre-selezionati da una giuria composta da dieci giovani lettori di varie parti d’Italia. Raina Telgemeier e Daniel Cuello dialogheranno invece con alcuni dei ragazzi autori delle strisce a fumetti selezionate da My Life in Strips. Le storie di vita quotidiana in dieci vignette vincitrici del concorso (il tema proposto per il 2018 è stato transformation) gireranno per il Festival attraverso esposizioni intermittenti. Tre gli appuntamenti di Passports, l’azione di Read On dedicata ai giovani italiani (ed europei) provenienti da altri paesi. Oltre al già citato incontro con Elvis Malaj, il programma prevede un confronto intergenerazionale che vedrà insieme sul palco Jhumpa Lahiri, la narratrice indiana che ha deciso di adottare l’italiano come propria lingua di scrittura, e i giovanissimi Sabrinex e Nadir Taji, già arrivati a meno di vent’anni alla pubblicazione dei loro primi libri; mentre Takoua ben Mohamed – insieme a Veronica Fernandes – terrà un workshop di auto-narrazione attraverso l’uso dello smartphone.

Arte
L’Arte rinviata a giudizio a Festivaletteratura. In co-produzione con la nuova Fondazione di Palazzo Te, tornerà quest’anno la fortunata serie dei processi, dedicata a emblematici casi giudiziari del passato riaperti grazie ai documenti conservati nei più importanti archivi storici italiani. Sul banco degli imputati finiranno quest’anno Jacopo Sansovino, Pietro Veronese, Caravaggio e Giuseppe Biasi per permettere a Elisabetta Bucciarelli, Giulio Busi, Danilo Craveia, Michele Di Sivo, Mario Lupano e Alessandra Schiavon di parlare della libertà e della responsabilità sociale dell’artista, dei rapporti tra arte e potere, della produzione e del mercato dell’arte e del ruolo dell’autore al suo interno. Il progetto di co-produzione tra Festivaletteratura e Fondazione Palazzo Te nasce dopo la ricca esperienza di La parola che canta dello scorso anno, per sottolineare il desiderio di entrambi di diventare sempre più spazi di laboratorio culturale, e comprenderà oltre ai processi alcuni incontri con grandi maestri del presente, quali Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni, per offrire l’occasione per conoscere più da vicino e dalle loro voci il senso del loro lavoro artistico.
Sulla storia dello sguardo e di come le arti nei secoli abbiano contribuito a orientarlo si confronteranno Riccardo Falcinelli ed Emanuele Coccia, mentre sullo statuto incerto delle immagini e il precario equilibrio tra realtà, finzione e potere che si gioca al loro interno interverrà il fotografo catalano Joan Fontcuberta. Nel centenario della nascita di Achille Castiglioni, i designer Francesco Faccin e Andrea Anastasio cercheranno di mostrare come – nei loro differenti percorsi creativi – sia stata decisiva l’influenza del grande maestro milanese. Alle città-mondo, intese come luoghi universali che raccontano la nostra civiltà urbana, sarà dedicato quest’anno il percorso di architettura curato da Luca Molinari: le città prescelte sono Gerusalemme, Istanbul – con gli interventi di Elif Batuman e Alper Derinbongaz – e la Divina Commedia, visitata dal dantista Riccardo Bruscagli e dall’architetto Franco Purini.

Teatro e poesia
Prosegue la ricerca sul linguaggio e la scrittura drammaturgica avviata negli ultimi anni al Festival per ritrovare l’intimo e originario nesso tra teatro e poesia. Lo spettacolo E’ Bal portato in scena dal Teatro delle Albe si chiuderà con un’intervista a senso alternato tra il poeta autore del testo (Nevio Spadoni) e l’attore che lo ha portato in scena (Roberto Magnani); il dialogo tra i poeti Géza Szőcs e Tomaso Kemeny si aprirà a una dimensione più cantabile. Le conversazioni di la scrittura in scena condotte da Magdalena Barile vedranno coinvolte due delle compagnie più originali della scena italiana contemporanea: Frosini/Timpano e Deflorian/Tagliarini, impegnati al Festival anche in un laboratorio di avvicinamento alla scrittura di scena. Il programma di poesia – oltre agli appuntamenti già precedentemente ricordati – prevedrà anche l’incontro tra Biancamaria Frabotta e Roberto Galaverni, e quelli di Tomaso Kemeny ed Enrico Testa in conversazione con Antonio Prete. La proposta teatrale si completerà invece con il monologo Debra Libanos con Roberto Abbiati, sul massacro perpetrato dal nostro esercito durante l’avventura coloniale in Etiopia, e con gli spettacoli per ragazzi Un giorno del Teatro all’Improvviso e Crikecrak della Baracca – Testoni Ragazzi.

Cinema,musica e varietà
Molte le anteprime italiane all’interno di Pagine Nascoste, il ciclo di documentari su letteratura e scrittori divenuto un ingrediente essenziale del programma di Festivaletteratura. Tra i film in cartellone segnaliamo in particolare Dreaming Murakami, un’immersione nell’universo letterario della scrittore giapponese attraverso l’esperienza della sua traduttrice danese; The Poetess, storia della poetesa saudita Hissa “Remia” Halil, balzata agli onori della cronaca per aver denunciato in diretta televisiva il maschilismo arabo e le fatwa sui doveri della donna musulmana; The Pulitzer at 100, celebrazione del primo secolo di vita di uno dei più importanti premi letterari e giornalistici al mondo. Come già l’anno scorso, una selezione dei film in programmazione durante il Festival sarà disponibile per la circuitazione in sale, biblioteche e realtà culturali in tutta Italia.
Per quanto riguarda le proposte musicali, nel centenario della morte di Claude Debussy – in collaborazione con Mantova Musica – verrà proposto Debussy aujourd’hui, un concerto di Hugues Leclère interamente dedicato all’universo sonoro del compositore francese. Una serie di intermezzi cameristici, a cura di Trame Sonore, permetteranno di riaprire al Festival la medievale Rotonda di San Lorenzo, mentre all’interno delle lavagne Giovanni Bietti terrà una serie di lezioni dedicate all’interculturalità della musica. Tra le proposte “a tavola”, vanno segnalate le colazioni di Luca Scarlini dedicate alle stravaganze degli ultimi Medici, in controcanto alle pompose celebrazioni televisive della dinastia fiorentina, e le due cene letterarie di Ca’ degli Uberti sui misteri legati alle ricette di Pellegrino Artusi (con Carlo Lucarelli) e sull’alta cucina popolare (con Costantino Cipolla e Pietro Segalini).
Nel mare magnum degli accenti – quest’anno saranno circa trenta gli appuntamenti di mezz’ora sotto la tenda di piazza Sordello – segnaliamo il tributo di Michela Murgia al fantasy Le nebbie di Avalon, la canzone di Bianca Pitzorno e Giovanni Cavaziel dedicato a due sposi bambini, la nuova fisiognomica del lettore proposta da Giovanni Previdi e Alessandro Sanna.

(fonte:ilLibraio.it)

mercoledì 22 agosto 2018

LA BELLEZZA DELL'ASINO di Pia Pera

LA BELLEZZA DELL'ASINO
e altri racconti

di Pia Pera

- Lo stato di natura ha sempre abitato tra le pagine di Pia Pera:  è il luogo in cui ci si mette a nudo e ci si muove con dolce disinvoltura,  dove il desiderio fa sentire con forza il suo richiamo e dunque gli esseri umani, ricomponendo la frattura tra l‘essere e l’apparire, sono in contatto profondo con la vita.
In tarda età Pia Pera ha sperimentato questo sentimento di unione tra le piante, che fossero quelle del suo giardino o di un parco, di un bosco o di una siepe cittadina. Nel suo esordio narrativo, cinque racconti pubblicati nell’aprile del 1992 da Marsilio col titolo La bellezza dell’asino, lo stato di natura si crea nelle relazioni d’amore che sono in grado di innescare il sogno – quello shakespeariano, della notte di mezza estate –, un sogno leggiadro e surreale, screanzato e coltissimo, inebriante e ribelle, che mostra ogni tanto una giusta vena di onirica malinconia. Tre racconti inediti arricchiscono questa nuova edizione: sono racconti della maturità, più contemplativi, dove l’azione giocosa e spensierata ha lasciato il passo alla riflessione. Ma è sempre la vita sognata che viene messa in scena, quella vita che cerca ovunque la bellezza. Pia Pera l’ha cercata, quella bellezza, nella letteratura – tra le altre cose -  e ce la restituisce in questo primo, ancora straordinario libro.

STREGA BORGHESE di Biagio Arixi


STREGA BORGHESE

di Biagio Arixi

- Carmen, la "strega plebea" di Villasor, è costretta ad abbandonare il paese in cui è cresciuta per raggiungere Bosa. In fuga dopo aver assassinato il padre, il Priore, ritornerà al castello Malaflores alla ricerca di un rifugio e di risposte sulla sua vita e sulle strane doti possedute. Qui, tra il mondo reale e il mondo onirico, lontana da malelingue e dal conflitto che scuote il mondo, farà luce sulla sua identità e sulla triste sorte che le è stata donata sin dalla nascita: una condanna da cui non può liberarsi, costretta a combattere contro forze misteriose e oscure che solo lei potrà tenere a bada e che la trasformeranno in "Strega borghese". Tra gatti neri, leggende e magia, la Sardegna farà da sfondo a storie di donne, vite intrecciate indissolubilmente nel dolore e nella continua lotta per il domani.

martedì 21 agosto 2018

UNA STORIA QUASI SOLO D'AMORE di Paolo Di Paolo


UNA STORIA QUASI SOLO D'AMORE

di Paolo Di Paolo 

- Si incontrano una sera di ottobre, davanti a un teatro. Lui, rientrato da Londra, insegna recitazione a un gruppo di anziani. Lei lavora in un'agenzia di viaggi. Dal fascino indecifrabile di Teresa, Nino è confuso e turbato. Starle accanto lo costringe a pensare, a farsi e a fare domande, che via via acquisiscono altezza e spessore. Al di là dell'attrazione fisica, coglie in lei un enorme mistero, portato con semplicità e scioltezza. L'uno guarda l'altra come in uno specchio, che di entrambi riflette e scompone le scelte, le ambizioni, le inquietudini. Tanto Nino è figlio del suo tempo (molte passioni spente, nessuna tensione ideologica), tanto Teresa, con il suo segreto, sembra andare oltre. Ostaggi di un mondo invecchiato, si lanciano insieme verso un sentimento nuovo, come si trattasse di un patto, di una scommessa. Accade sotto lo sguardo lungo e partecipe di Grazia, zia di Teresa e insegnante di teatro di Nino, attor giovane allo sbando. Proprio mentre crescono l'attesa e il desiderio, Grazia esce di scena, creando una sorta di "dopo" che rilegge l'intera vicenda di Nino e Teresa, il loro cercarsi là dove sono più profondamente diversi. Paolo Di Paolo entra nel teatro della contemporaneità cogliendo i segni di un bene inaspettato, di una luce che si accende dove smettiamo di esigere garanzie, dove viene voglia di mettersi alla prova. E di capire se siamo in grado di vivere.

lunedì 20 agosto 2018

CONFESSIONI DI UN POVERO IMBECILLE di Gianluca Morozzi


CONFESSIONI DI UN POVERO IMBECILLE

di Gianluca Morozzi

- A metà degli anni Ottanta un ragazzo bolognese di nome Cristian Cabra fonda con tre compagni di scuola una band di rock demenziale: nascono i Despero. Nel 1988, acquisito il nome d'arte di Kabra, si innamora dell'inconquistabile Sarah e trasforma il suo gruppo in una seria e rigorosa rock band. Nel 2016, dopo mille traversie, cambi di formazione, quattro cantanti, tanti dischi e pochi successi, Kabra e i Despero sono ancora sui palchi. Come sempre, tante storie d'amore, di strade e di rock, con episodi ambientati nei vari momenti della carriera dei Despero: dai primi accordi alla rovinosa caduta dal ponte di un finto Titanic. Dall'impatto con l'antagonista Tex al nuovo incontro con Zanna e Sarah. Dalla formazione a cinque a quella a due, chitarra e batteria, Da Lisa, la sosia bassista, a Elettra, chitarrista dalla mente a sette dimensioni. In allegato al libro il Cd Audio Confessioni di un povero imbecille, il disco inedito della storica band bolognese Gli Avvoltoi, un'opera rock omaggio a Despero in cui i personaggi e le atmosfere del romanzo acquisiscono una forma musicale.

domenica 19 agosto 2018

L'ONESTO IMBROGLIO Alfonso De Sio


L'ONESTO IMBROGLIO

di Alfonso De Sio 

- Irina Vinogradova è un'esperta enologa di origine russa, ha quasi quarant'anni e vive a Mentana dove dirige l'azienda vinicola tramandata dai suoi nonni paterni, fuggiti dalla Russia a causa delle persecuzioni bolsceviche. Irina ha un unico grande desiderio: visitare Vladimir, la città natale degli avi, e il "destino" vuole che riesca ad entrare in contatto con la famiglia Vinogradov di Vladimir, di cui forse è lontana parente. I Vinogradov si offrono di ospitarla, ma le chiedono di portare la documentazione che accerti l'arrivo dei nonni in Italia e ricostruisca il suo albero genealogico. Il viaggio per Vladimir è segnato dall'incontro con il garbato avvocato Roman, amico e consulente legale della famiglia russa. Una volta in città, Irina viene coinvolta in un disegno truffaldino che i Vinogradov stavano progettando con l'aiuto dell'avvocato Roman, per ottenere il prestigioso immobile che un'altra discendente Vinogradov, la signora Olga, aveva promesso di lasciare loro in eredità senza avere la possibilità di stilare un testamento. La posta in palio è un'eredità del valore di sei milioni di rubli. Il romanzo racconta un intrigo giudiziario in cui però si tratteggiano, con accuratezza e passione, i costumi e le bellezze artistiche di una storica città della Russia europea, nella quale la protagonista lascerà probabilmente il cuore.

GOCCE DI VELENO di Valeria Benatti


GOCCE DI VELENO

di Valeria Benatti 

- Questa è la storia di Claudia, della sua ossessione per Barbablu, del suo tentativo di guarire da un amore malato e pericoloso. La gelosia di lui è eccessiva, le sue minacce reali: "Se mi tradisci, ti ammazzo". Ma Claudia glielo ha sentito dire così tante volte che non ci fa più caso. Non ha paura, pensa che lui si prenda gioco di lei, non crede che possa ucciderla davvero, anche se a Barbablu ogni tanto piace farle scorrere la lama di un coltello sulla pancia, percorrendola tutta, dal pube ai seni. Fino a quando un giorno, all'improvviso, vede negli occhi di lui lampi di odio puro e finalmente si spaventa. A quel punto la storia cambia, diventa un'altra storia, antica, rimossa, che risale indietro nel tempo, fino alle origini del suo male d'amore. Claudia inizia un viaggio doloroso verso la guarigione. Lungo il percorso, i volti caldi di amiche e psicologhe, ma anche lo sguardo freddo di chi rifiuta la verità. Un viaggio che ogni donna dovrebbe affrontare per capire se stessa e superare la propria, piccola o grande, ferita amorosa.

- LE DIVERSITA' DELLE ACQUE - Mauro Van Aken


LE DIVERSITA' DELLE ACQUE
Antropologia di un bene molto comune 

di Mauro Van Aken 

- Un percorso antropologico per scoprire i significati, i ruoli e le dinamiche culturali dell'acqua nel mondo contemporaneo. Dalle forme di distribuzione di un bene necessariamente "molto comune" agli impatti nella vita sociale, dalle connessioni con i contesti di conflitto alle espressioni della diversità culturale il libro fornisce una attenta e dettagliata panoramica della multidimensionalità e della relazionalità dell'acqua, elementi cruciali e rimossi nelle dinamiche di globalizzazione e di mercificazione delle risorse naturali. Dai molteplici casi etnografici della letteratura sino all'analisi dell'agrobusiness nella antica valle del Giordano, un testo per comprendere i significati e la diversità delle acque nella modernità.

sabato 18 agosto 2018

Noi stupende femmine e meravigliose donne (innamorate) di Eva Amore


Noi stupende femmine e meravigliose donne (innamorate)

di Eva Amore

- È un libro, questo, che dedico a tutte noi femmine, noi donne, nel bene e nel male. In primis a noi innamorate in cui l’amore palpita, vive e sogna, facendo sbocciare in giardini d’incanto, fiori di inestimabile bellezza e valore. È l’amore della Dea Madre che dà luce al sole e l’altre stelle e così noi, diamo luce ai nostri mariti, innamorati, o amanti. Soprattutto anche diamo vita ai frutti del nostro ventre, del nostro cuore, intonando canti di speranza. No, non saremo mai noi solerti e appassionate fautrici della vita, a volerla distruggere con la pazza violenza della guerra.
O il “maschilismo bieco” ci è ostile, nel mondo in maniera crudele siamo calpestate, dimenticate e uccise.
Molte donne del passato che praticavano il culto verso la Dea Madre, sono state orrendamente massacrate come streghe dalla chiesa cattolica (si parla di non meno di 300 mila donne, ma c’è anche chi ritiene che purtroppo il loro numero sia molto superiore). Il culto alla Dea è stato annientato sostituendolo con quello a Maria Vergine.
Il male fatto dalla Bibbia (o soprattutto dalla sua interpretazione) nella storia, alle donne, è immenso.
A volte siamo noi stesse, schiave e succubi dell’educazione maschilista, le nostre prime nemiche, e non siamo unite.
A volte (o spesso), cadiamo negli stessi vizi maschili, come gli eccessi di alcol, fumo e droga, rovinandoci la salute e perdendo forse femminilità. Troviamo però, anche uomini amanti del vero, del bello, con cui vivere un appagante rapporto amoroso. L’amore non ha età e sesso; ci sono e nascono anche degli splendidi amori tra persone dello stesso sesso. Purtroppo nel mondo, il sessismo, l’omofobia, l’oscurantismo medioevale, sono ancora molto diffusi e vanno contro ogni scienza, ogni umanità, contro l’amore.
(I preti contro il “grande peccato” della masturbazione, insegnavano che questa danneggiava gravemente il corpo. La scienza ha poi smentito tutto, ritenendola naturale e anche benefica. Dagli studi seri ora si sa che è il reprimersi che può essere un nemico psicofisico delle persone. Si sa che fare sesso invece fa bene.
Comunque, noi donne, nonostante tanti impedimenti ancora, abbiamo dato e diamo prova di grande capacità a tutti i livelli dello scibile umano.Io, in particolare ho voluto porre l’accento su una scrittrice africana e su varie imprese sportive delle nostre ragazze.

IL CATTIVO RAGAZZO CHE VOGLIO di Giulia Besa


IL CATTIVO RAGAZZO CHE VOGLIO

di Giulia Besa 

- Chiara, ultimo anno di liceo a Roma, è la classica brava ragazza. La sua migliore amica lotta da anni per trascinarla in discoteca e farla divertire, ma invano. Il fidanzamento con Tommaso, un ragazzo più grande di lei, si è chiuso nel peggiore dei modi: al momento in cui si sono trovati insieme e nella giusta circostanza, Chiara non è riuscita a fare l'amore perché le è mancata la sicurezza. E lui, dopo averla invitata al Circo Massimo in una bella serata di vento, la molla, umiliandola davanti agli amici. Pochi giorni dopo Chiara conosce Cesare e non può non notarlo: alto, fisico atletico e muscoloso, capelli neri che lambiscono il viso dalla carnagione chiara; e gli occhi, due opali nere, al fondo delle quali si nasconde sempre un velo di malinconia. Ma Cesare è pericoloso quanto fascinoso: schivo, volubile, ha tatuato sul petto un intrico di rovi, simbolo evidente della sua chiusura agli affetti. Chiara è attratta, ma cerca in tutti i modi di starne alla larga. Anche Cesare, che nasconde ferite antiche e profonde, vorrebbe stare lontano da Chiara, ma l'attrazione reciproca è forte. Comincia così un'intensa e combattuta storia d'amore, sullo sfondo di una bellissima Roma, affascinante quanto i giovani protagonisti.

STORIE FANTASTICHE DI CAVALIERI ERRANTI di Romano Stagni


STORIE FANTASTICHE DI CAVALIERI ERRANTI

di Romano Stagni

- Erano molti nel Medioevo Centrale (dall'XI al XII secolo) i soldati di ventura che giravano il mondo allora conosciuto, in soccorso dei più deboli. Fra i più noti, troviamo Lancillotto del Lago, Galahad, Gawain, ma soprattutto Parsifal, cavaliere puro di cuore che dedicò gran parte della sua vita alla ricerca del Sacro Graal, la Coppa dalla quale Gesù bevve nell'ultima cena e dove venne raccolto il suo preziosissimo sangue da Giuseppe di Arimatea. Romano Stagni si ispira alle gesta dei cavalieri medievali per raccontarci un mondo pieno di valori, avventure e atmosfere magiche e coraggiose.

venerdì 17 agosto 2018

- BRAVE CON LA LINGUA - a cura di Giulia Muscatelli


BRAVE CON LA LINGUA
Come il linguaggio determina la vita delle donne

a  cura di Giulia Muscatelli

- Non potevano buttarci fuori di casa - in quella casa, in fondo, desiderano che restiamo - e allora ci hanno messo all'angolo: prima come madri, poi come casalinghe, puttane, pazze, isteriche, belle ma solo belle, intelligenti ma inguardabili. Nonostante tutto questo, ancora oggi, non sono riusciti ad afferrarci. Le parole continuano però ad essere il mezzo attraverso il quale provano a tenerci immobili. Alcuni libri nascono da un'idea forte, altri da una suggestione. In rari casi nascono dal bisogno di capire qualcosa che non era ancora chiaro prima che venissero alla luce. Brave con la lingua è questo: una raccolta di racconti di quattordici autrici italiane che usano la narrazione come strumento per liberarsi delle parole chiuse - ecco il loro nome - che per anni le hanno incastrate all'interno di definizioni errate. Quattordici autrici che ci aiutano a comprendere la condizione della donna nel nostro Paese e come questa sia anche una questione di linguaggio. Certi libri si pubblicano con la speranza che possano insegnarci qualcosa: come essere un po' più bravi con la lingua, per esempio.

LEURIEL E IL LUPO E ALRE STORIE Claudio Butticè


LEURIEL E IL LUPO E ALTRE STORIE

di Claudio Butticè

- La trilogia di racconti fantasy è costituita da una fiaba delicata dal finale romantico, un'eroica tragedia avvolta nell'atmosfera epica delle leggende nordiche ed un breve racconto dai toni cupi e gotici che coinvolge in un crescendo inaspettato. Tre diverse storie fantastiche che hanno in comune un unico tema centrale: l'amore, sia esso quello commoventemente tenace del coraggioso lupo Vue, quello lirico e drammatico della mitologica donna-unicorno Umbra, o quello dissoluto del misterioso Re Bardo.

giovedì 16 agosto 2018

IO NON DORMO DA SOLA di Catherine Townsend


IO NON DORMO DA SOLA
Reportage da sotto le lenzuola

di Katherine Townsend

- Catherine è americana ma vive a Londra, ha una seguitissima rubrica di chiacchiere sessuali sull'"lndependent" e una vita sentimentale vorticosa. Quando Patrick l'ha lasciata, ha pensato bene di indossare la sua mise PSDV ("potenziale strada della vergogna"), ossia top e jeans superattillati sopra tacchi vertiginosi, ed esplorare la city nel modo che le era più congeniale: il sesso. Fra ménage a trois, giochi erotici con tutti i suoi amici maschi e a volte anche con le femmine, pillole di viagra - ma ingerite da lei! - e master in sesso orale, questa ventinovenne un po' romantica e un po' puttana fa un'indagine sul campo alla ricerca dell'amore, passando per la via che più la fa sentire vicina a Dio: l'orgasmo.

ANY MAN di Carlo Francesco Zappulla


ANY MAN
Uomini semplici in storie fantastiche

di Carlo Francesco Zappulla 

- Cosa faresti se una mattina ti alzi per andare a lavorare ma, all’improvviso, vieni attaccato dagli zombie? Cosa faresti se scopri che la favola che tuo padre ti raccontava da piccolo è una storia per poter entrare in una grotta che ti porta in un altro mondo? E se strani mostri esistessero già dai tempi di re e cavalieri? Succede questo nelle storie che vengono raccontate in questo libro.
Un libro che racchiude ben 14 storie che spaziano da mostri, a re, a unicorni! Tante situazioni diverse con persone normali, senza super poteri che devono affrontare situazioni incredibili e che farebbero chiudere in casa tutti come succede a quattro magazzinieri devono barricarsi dentro il loro edificio di lavoro per scampare agli zombie. Oppure c’è chi affronta le situazioni con coraggio proprio come fa Re Spen, accompagnato dai suoi nobili cavalieri, che difende a testa alta il suo villaggio da brutti mostri che hanno fatto del male a qualcuno a lui caro.
Con una scrittura scorrevole, semplice e delicata in alcune situazioni, Zappulla ci trasporta in 14 mondi uno diverso dall’altro, regalandoci descrizioni precise e dettagliate minuziosamente. I protagonisti sono uomini e donne semplici che affrontano la vita di tutti i giorni ma che, per un motivo o per l’altro, si trovano in situazioni che spaventano e fanno entrare nel panico più totale.

mercoledì 15 agosto 2018

- La vita delle ragazze e delle donne - Alice Munro


LA VITA DELLE RAGAZZE E DELLE DONNE

di Alice Munro

"'La vita delle ragazze e delle donne', pubblicato per la prima volta in Canada nel 1971, è l'unica incursione di Alice Munro nella forma-romanzo, seppure declinata secondo il metodo e lo stile inconfondibile dell'autrice. In principio Del ha nove anni, l'età delle curiosità complesse di un bambino che anticipa la propria pubertà. Sono gli anni Quaranta: da qualche parte è in corso una guerra i cui echi contaminano anche l'egloga rude di un Ontario lontanissimo dal precipizio della Storia. Quali e quanti sono i riti di passaggio dall'infanzia alla giovinezza, dall'inesperienza all'ingresso nel solco della vita? Non esiste un'età edenica per le ragazze e le donne di Alice Munro: la bambina Del fiuta il pericolo senza saperlo nominare; l'adolescente Del gioca con il sacro animata dal desiderio di contraddire la laicità di sua madre e dallo zelo di un sentimento acerbo e acceso come ogni primo amore. Del rifiuta e insieme difende le stravaganze della madre che illuministicamente si ostina a vendere enciclopedie nel medioevo fanatico di religione di una campagna inospitale. Ha nostalgia di Dio, ma registra il Suo eterno scacco nella vita degli uomini e degli animali. A quattordici anni Del è attratta dai languidi misteri del sesso fantasticato, conosce l'agrodolce di una complicità tradita con l'amica Naomi, e nel fervore con cui anno dopo anno un'insegnante si dedica ad allestire la recita della scuola, intuisce il seme tragico di una vita senza sbocchi. Poco dopo Del è pronta per un privato rito di iniziazione sessuale, come la Gerty MacDowell di James Joyce, una Nausicaa corrotta dal desiderio di sapere, vedere, piacere. L'Eden che non c'è mai stato è ora comunque inesorabilmente alle spalle; è tempo di battesimi, di vere e proprie deliberate rinascite. Del ha diciassette anni e già intravede anche il concludersi dell'adolescenza. Sperimenta la perdita e l'amore; si tuffa nel delirio di una relazione senza ossigeno. E infine accetta per sé la necessità della scrittura e si congeda con la promessa di un'integrità scintillante che rimanda i lettori al dono di storie radiose, credibili, sublimi. Le storie di Alice Munro." (Susanna Basso)

IL MARE di John Banville


IL MARE

di John Banville

- Max Morden, storico dell'arte in fuga dai fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che ha fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. Spera di ritrovare se stesso seguendo le tracce di un passato perduto, ma si accorge di essere caduto vittima di un miraggio: il mondo visto attraverso gli occhi del bambino non corrisponde a quello visto dall'adulto. Decenni prima, in riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli gemelli e la graziosa governante. Ma il fulgore di quell'estate, a contatto con una famiglia di ceto più elevato del suo, di cui la lussuosa auto con la carta stradale della Francia è metafora, era stato offuscato dalla morte e dall'ombra di un oscuro segreto.

martedì 14 agosto 2018

DOVE SI ANNIDA IL MALE di Viviana De Cecco


DOVE SI ANNIDA IL MALE

di Viviana De Cecco 

- Il corpo senza vita di una ragazza viene rinvenuto nell’auto del giovane avvocato Marco, che sceglie di darsi alla fuga per dimostrare la sua innocenza. Un bambino, che ha assistito all’omicidio della madre, scompare nel nulla. Poco lontano, Sara, una donna sconvolta da incubi e da un dolore inaccettabile, si trasferisce con il marito in una villa ai margini di un bosco, che diventa il cardine di un segreto mortale da svelare. Tra una piovosa Udine e una campagna che sfuma in un boschetto di luci e ombre, i protagonisti si trovano ad affrontare il male che si annida nella fragilità della mente umana e nella solitudine che governa le loro esistenze.

lunedì 13 agosto 2018

- I FANTASMI DEL CAPITALE - Arundhati Roy


I FANTASMI DEL CAPITALE

di Arundhati Roy


- C’è un luogo in India che, più di ogni altro, potrebbe assurgere a simbolo di una nazione trasformata dal boom degli ultimi decenni, uno sfacciato monumento alla ricchezza di pochissimi. Il libro parte proprio da qui, Antilla, la residenza del magnate Mukesh Ambani che, con i suoi ventisette piani di lusso, è la nuova reggia indiana. Ma la crescita economica non si è diffusa agli strati più poveri della popolazione; anzi, non ha fatto altro che acuire discriminazioni e disuguaglianze già presenti nella società. Non si può restare indifferenti quando Arundhati Roy descrive la guerra in atto per il possesso della terra nella giungla dell’India centrale sotto assedio, con trecentocinquantamila persone obbligate ad abbandonare i loro villaggi e migliaia di suicidi; le decine di migliaia di torturati e i settantamila morti in Kashmir. E dietro tutto questo si agitano i fantasmi che muovono i grandi capitali mondiali e manipolano le scelte della politica: le ricche fondazioni americane, la Banca Mondiale, le ONG. Con la sua inconfondibile penna, battagliera e avvincente, la Roy ci conduce fin nel cuore autentico dell’India, illuminando attraverso queste pagine il lato oscuro della democrazia più grande del mondo.

domenica 12 agosto 2018

ioleggo.com MAGAZINE

 

È morto lo scrittore Vidiadhar Surajprasad Naipaul


È morto lo scrittore britannico V.S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura nel 2001: aveva 85 anni. Naipaul, il cui nome intero era Vidiadhar Surajprasad Naipaul, è ricordato per il modo spietato e controverso in cui scrisse del colonialismo, che rispecchiava il suo rapporto complesso con la terra d’origine, l’ex colonia britannica di Trinidad e Tobago.
Nei suoi romanzi e nei suoi saggi, Naipaul descrisse in maniera impietosa e con uno stile riconoscibile e brillante colonizzatori e colonizzati, raccontando l’arroganza dei britannici e l’ambiguità morale dei movimenti indipendentisti del terzo mondo. Ma questo gli attirò, oltre agli elogi e al riconoscimento della critica, moltissime accuse di apologia del colonialismo, di occidentalismo e di anti multiculturalismo, alimentate dalle sue frequenti provocazioni.
Naipaul era nato nel 1932 in una famiglia di origine indiana, studiò letteratura inglese a Oxford grazie a una borsa di studio e poi visse gran parte della sua vita nel Regno Unito. Iniziò la sua carriera da romanziere – il primo in assoluto, Il massaggiatore mistico, fu pubblicato nel 1957 – con delle storie comiche ambientate a Trinidad, e anche Una casa per Mr Biswas (1961), il romanzo ispirato alla vita di suo padre, è ambientato nel suo paese natale. Il resto dei libri di Naipaul, sia di narrativa che di saggistica, compreso il famoso Un’area di tenebra, parla delle conseguenze del colonialismo. Naipaul fu spesso criticato per i suoi giudizi molto duri sulla cultura africana e su quella indiana, così come sulla religione musulmana.
Fin dal suo primo reportage dalle ex colonie caraibiche, scritto nel 1960 dopo un invito del primo ministro di Trinidad e Tobago Eric Williams, Naipaul si dimostrò brillante e talentuoso nel raccontare quelle che vedeva come contraddizioni e bassezze di un paese nel caos. I suoi lavori, secondo molti, ridefinirono la letteratura postcoloniale, ma i suoi ritratti caustici dei paesi colonizzati e la sua prospettiva fortemente occidentalista furono estesamente criticati, specialmente da altri scrittori provenienti dalle ex colonie. Naipul, dissero in molti, non considerava abbastanza le responsabilità del colonialismo e le colpe dell’Occidente nelle sue analisi dei problemi di paesi che uscivano da decenni di sfruttamento da parte delle potenze dell’Ottocento e del primo Novecento.
Nel 1971 Naipul vinse un Booker Prize, e nel 1989 fu nominato cavaliere dalla monarchia britannica. Ancora negli ultimi decenni finì in mezzo a varie polemiche, come quando ammise di essere stato un amante «molto violento», o quando disse al New Yorker di essere stato un «gran frequentatore di prostitute», o ancora quando disse di poter riconoscere «in un paragrafo o due se un testo è scritto da una donna». È morto a casa sua a Londra, ha confermato sua moglie.