sabato 3 dicembre 2016

BAMBINI NEL TEMPO di Ricardo Menéndez Salmón


BAMBINI NEL TEMPO


di Ricardo Menéndez Salmón

Elena e Antares, quindici anni insieme e poi divisi all’improvviso da una terribile ferita: la morte del loro bambino, così piccolo e indifeso, rende insopportabili i gesti quotidiani, il mondo conosciuto.
Scrivere. Per Antares è l’unica cura, l’unica speranza. Narrare un’infanzia negata, donare al Bambino di tutti, al piccolo Dio di Nazareth, l’infanzia che nessuno ha raccontato. Le prime parole, il primo bagno nel Lago di Tiberiade; il primo spavento, il primo amore. Il volo di un aquilone sul profilo della Palestina, il legno intrecciato da Giuseppe, la stoffa cucita da Maria, la corsa di un bambino che raggiunge la sua stirpe: bambini da bambini da bambini.
Un aereo scende su Creta, l’isola a forma di pesce. Helena non la guarda dal finestrino: pensa a un altro pesce, piccolissimo, che nuota dentro di lei.
Su quell’isola, piena di luce e di misteri, un incontro l’attende: entra nella sua vita un uomo nascosto dietro troppi segreti.
In lunghe notti, esposti alla bellezza delle stelle, si scambiano parole e silenzio, si riconoscono senza domandare; si fanno il dono più grande.
E dopo un bacio sulle labbra fredde ricominciano a vivere con una nuova pelle.
Con la sua scrittura magnetica e visionaria, Salmón traccia, in tre tappe, un grandioso tragitto di rinascita. Dai fantasmi di una casa in riva all’oceano, all’infanzia di Cristo in Palestina, allo splendore solare di Creta: la vita ha una forza irrefrenabile, se in un libro troviamo la spinta per ricominciare.

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