IL GRANDE MARE
Storia del Mediterraneo
di David Abulafia
- Da sempre il Mediterraneo - il «mare fra le terre» - è stato un crocevia
di popoli, culture, lingue, religioni, che ne hanno fatto il cuore
pulsante del Vecchio Mondo.
A segnare la storia del «grande mare»,
il nome con cui era noto nella tradizione ebraica, non sono stati,
secondo lo storico britannico David Abulafia, il clima, i venti o le
correnti, ma gli uomini (navigatori, mercanti, missionari, condottieri,
crociati, pellegrini, pirati), che, mettendo in contatto le regioni più
remote di questo vasto bacino, lo hanno reso «forse il più dinamico
luogo di interazione tra società diverse sulla faccia del pianeta».
Anziché richiamarsi a un'astratta e statica «identità mediterranea»,
l'autore pone l'accento sul cambiamento di una regione che nel corso dei
millenni ha visto sorgere e tramontare imperi e civiltà, è stata teatro
di feroci battaglie per il monopolio politico e commerciale, e che
infine, prima con la scoperta della rotta atlantica e poi con l'apertura
del canale di Suez, ha perso sempre più importanza nelle relazioni e
nei commerci internazionali, per trovare la sua nuova e insospettata
vocazione nel turismo di massa e diventare, più recentemente, il
complesso scenario di incessanti flussi migratori.
Al centro di
questa affascinante ricostruzione non ci sono soltanto gli eventi e i
personaggi più importanti della storia economica, politica e militare,
ma anche figure solo apparentemente di sfondo, come l'emissario egiziano
Unamon, partito nell'XI secolo a.C. per una sfortunata missione
marittima nella città fenicia di Biblo; il rabbino spagnolo Beniamino da
Tudela, che intorno al 1160, fra mille peripezie, attraversò da un capo
all'altro il Mediterraneo per recarsi in Terrasanta; Ibn Jubayr,
segretario del governatore di Granada, nella sua perigliosa rotta verso
la Mecca nel 1183; o i mercanti ebrei, con i loro stupefacenti contatti
transmediterranei. E la stessa attenzione viene rivolta agli elementi
naturali (dai venti al clima), al traffico delle merci, alle navi, alle
piccole comunità insulari e alle vivacissime città portuali sparse lungo
tutte le coste del grande mare, che per secoli hanno stimolato la
circolazione di idee e di credenze religiose fino a quando, nel XX
secolo, la pacifica e feconda convivenza fra genti diverse ha ceduto il
posto a massacri e pulizie etniche, lasciandoci un Mediterraneo sempre
più drammaticamente sospeso tra Oriente e Occidente.