Fontana di Trevi,
al posto dei venditori di finte griffe tornano le bancarelle coi libri
In passato accanto ai libri la facevano da padrone categorie merceologiche estranee e di bassa qualità (calendari, souvenir, calamite e paccottiglia). Per evitare questo, l’assessorato ha previsto nei criteri di assegnazione del bando l’assoluta prevalenza, e in alcuni casi, la esclusività dei libri tra i prodotti messi in vendita. Naturalmente, sono stati previsti limiti specifici per la dimensione dei banchi, concertati con la Sovrintendenza. Dunque, evviva i libri che tornano per strada. Ed evviva, almeno stavolta, la scelta del Campidoglio. Criticare è doveroso e inevitabile, quando ci sono errori o omissioni. Così com’è giusto dare atto del buon lavoro se si imbocca la giusta strada per risollevare un po’ Roma.
(fonte CULTORA)
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