giovedì 11 agosto 2016

CENTO STRAPPI di Liesl Jobson


CENTO STRAPPI

di Liesl Jobson

Sanno di una terra vibrante e bellissima, di periferie spoglie sotto un cielo terso, di distanze infinite. Fanno parlare gente abituata all’asprezza, che si aggiusta le ferite sorridendo. Raccontano il desiderio, la paura, la mancanza. Cento strappi sono cento scatti in Sudafrica: coppie con gli stivali in macchina per scendere nel fango di fattorie disperse, una donna che arranca nel traffico di Johannesburg animata da fami differenti, prove generali d’orchestra dove il primo violino è solo e sventurato, liste della spesa che raccontano la storia di un matrimonio più a fondo di quanto potrebbe fare un romanzo intero. Con la sua scrittura al cioccolato fondente e arancia amara, Liesl Jobson coglie gesti e parole che in un attimo svelano stupidità e tenerezza, crudeltà e amore. Abile direttore d’orchestra, muove i suoi personaggi con tempi perfetti di entrata e di uscita, domina i solisti, padroneggia contrappunti e armonie. Cento strappi sono lampi di storie, assaggi che mettono fame, schegge che compongono un quadro a poco a poco. Sono cento racconti brevi e brevissimi, fatti di tante scene e tante voci: ma la musica è una sola.

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