2062. IL CASTELLO DELLE AMAZZONI
di Artemide B.
- 2062. Fine della quarta guerra mondiale. Una presidentessa francese
vincente e disinibita. Una studentessa lorenese che entra nelle stanze e
nei meccanismi del potere. Dodici soldatesse intrappolate in un
castello ungherese a causa di un'energia misteriosa. Una presenza
telematica che le costringe a sottoporsi alle prove erotiche più
disparate. Un sogno d'indipendenza lungo quattro lustri, e un
dispositivo che cambia per sempre le dinamiche del piacere femminile.
Dalla seconda/terza di copertina
rtemide B., emiliana in procinto d'avviarsi nel mezzo del
cammin della sua vita, originaria di quella bassa modenese laboriosa,
pragmatica e sopraffatta dalle viscere della terra, scampata per puro
caso al terremoto del 29 maggio 2012, è reduce da anni di battaglie
campali contro la burocrazia italiana per la propria identità. È amante
della notte, appassionata di fantascienza distopica e cultrice
dell'epica vampiresca, ascoltatrice di metal gotico e sinfonico nonché
ammiratrice sconfinata delle sinuosità muliebri. Diplomata al liceo
linguistico, parla inglese, francese, spagnolo e portoghese, adora i
gatti ed è tifosissima del Rayo Vallecano (la squadra del quartiere
operaio di Madrid). Ha pubblicato "2062. Il castello delle amazzoni" e
"Soavi Feticismi" (2013) presso Damster Edizioni, e l'e-book scritto a
quattro mani con Ermione "Il festival degli atti impuri" (2013) presso
ErosCultura, più poesie e racconti in alcune antologie.
Dalla quarta di copertina
«Oh merda...» sussurrò Eloïse, ancora in tramortita
estasi, dopo essersi avveduta del fatto che era caduta proprio
all'altezza della chiazza di liquido alabastrino da essa stessa espulso.
«Non ti preoccupare, tesoro. Nella migliore delle ipotesi l'utilità di
quella bandiera sarebbe stata nulla nel giro di un mese!» le annunciò
fra il serio e il faceto la de Gérardet, tendendole il braccio per
aiutarla a rialzarsi. La Presidentessa iniziò ad accarezzarle
delicatamente i capelli e a schioccarle miriadi di baci lungo il collo e
le gote, mentre Eloïse permanette a lungo in una postura anchilosata.
Avvertì il peso di essere la prima persona a conoscere il probabile
futuro delle sorti della geopolitica internazionale.
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