ALLAH NON E' MICA OBBLIGATO
di Ahmadou Kourouma
- Traduzione dal francese a cura degli allievi della Scuola Europea di Traduzione Letteraria.
Direzione e coordinamento di Egi Volterrani.
"Allah non è mica obbligato a essere giusto in tutte le sue cose di quaggiù". È questa la conclusione cui arriva il dodicenne protagonista di questo libro nel corso del suo allucinante viaggio alla ricerca della zia attraverso la Liberia e la Sierra Leone stravolte dalla guerra tribale. Orfano di padre e di una madre costretta da un'infezione a "camminare sulle chiappe", Birahima viene affidato alla zia che vive in Liberia. Lo accompagna Yacuba, uomo d'affari e bandito, pronto all'occorrenza a riciclarsi in stregone e fabbricante di amuleti. Durante il cammino i due vengono rapiti da un manipolo di uomini armati, e Birahima si ritrova a diventare un soldato-bambino per salvare la pelle. Comincia così una serie di avventure picaresche per i due compagni, sballottati qua e là dai rivolgimenti politici e militari, fra colonnelli e banditi di strada, tutti assetati di denaro e potere. Kourouma descrive un mondo stralunato, dominato dalla corruzione, un mondo in cui la magia e gli dèi tradizionali si mescolano al dio denaro, un mondo agghiacciante in cui bambini-soldato vengono sfruttati e muoiono per una causa che ormai non è più chiara per nessuno. Ma noi vediamo questo mondo proprio attraverso gli occhi ingenui e disincantati a un tempo di un bambino soldato, che ha avuto "la magnifica idea di raccontare le" sue "avventure dalla A alla Z. Di raccontare con sapienti parole francesi del francese, tubab, coloniale, colonialista e razzista, i paroloni da africano nero, negro, negro selvaggio e le parole da negro, schifoso, pidgin". E la lingua del racconto di Birahima, forte e viva, dipinge un quadro coloratissimo, aprendo una finestra su una realtà spesso dimenticata o addirittura ignorata. Allah non è mica obbligato ha ricevuto il Prix Renadout 2000 e il Prix Goncourt des lycéens.
"Allah non è mica obbligato a essere giusto in tutte le sue cose di quaggiù". È questa la conclusione cui arriva il dodicenne protagonista di questo libro nel corso del suo allucinante viaggio alla ricerca della zia attraverso la Liberia e la Sierra Leone stravolte dalla guerra tribale. Orfano di padre e di una madre costretta da un'infezione a "camminare sulle chiappe", Birahima viene affidato alla zia che vive in Liberia. Lo accompagna Yacuba, uomo d'affari e bandito, pronto all'occorrenza a riciclarsi in stregone e fabbricante di amuleti. Durante il cammino i due vengono rapiti da un manipolo di uomini armati, e Birahima si ritrova a diventare un soldato-bambino per salvare la pelle. Comincia così una serie di avventure picaresche per i due compagni, sballottati qua e là dai rivolgimenti politici e militari, fra colonnelli e banditi di strada, tutti assetati di denaro e potere. Kourouma descrive un mondo stralunato, dominato dalla corruzione, un mondo in cui la magia e gli dèi tradizionali si mescolano al dio denaro, un mondo agghiacciante in cui bambini-soldato vengono sfruttati e muoiono per una causa che ormai non è più chiara per nessuno. Ma noi vediamo questo mondo proprio attraverso gli occhi ingenui e disincantati a un tempo di un bambino soldato, che ha avuto "la magnifica idea di raccontare le" sue "avventure dalla A alla Z. Di raccontare con sapienti parole francesi del francese, tubab, coloniale, colonialista e razzista, i paroloni da africano nero, negro, negro selvaggio e le parole da negro, schifoso, pidgin". E la lingua del racconto di Birahima, forte e viva, dipinge un quadro coloratissimo, aprendo una finestra su una realtà spesso dimenticata o addirittura ignorata. Allah non è mica obbligato ha ricevuto il Prix Renadout 2000 e il Prix Goncourt des lycéens.
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