Due gemelle divise da una scelta.
Due vite da riavvolgere.
Un unico amore in grado di unirle ancora.
«C’è qualcosa di grandioso in una merla che costruisce il suo nido: la voglia prepotente di credere nella vita e lasciare che vada dove deve andare. Costi quel che costi. C’è il suono melodioso e magico della speranza.»
Le gemelle Ariele e Rebecca, di origine ebraica, non potrebbero essere più diverse. La prima, occhi così limpidi che ci si può vedere attraverso, è timida e schiva; la seconda, penetranti occhi verdi, è una ribelle pronta a sfidare tutto e tutti pur di non subire la vita. Ma Ariele possiede un talento che Rebecca non ha: fa sogni premonitori. Una fortuna e una condanna, perché spesso le cose che vede accadono senza che lei possa impedirlo. A nulla, infatti, servono quei sogni quando l’odio nazista si riversa sul paese in cui hanno trovato riparo. Così, la loro madre Giuditta si trova costretta a prendere una decisione cui nessuno dovrebbe essere chiamato: può salvare solo una delle figlie. E sceglie di salvare Ariele, affidandola alle cure di un’amica, e di portare con sé ad Auschwitz Rebecca, convinta che il suo carattere forte potrà salvarla. Una decisione che lascia un segno indelebile nella storia di tutta la famiglia. Negli anni a venire, Rebecca, che sopravvive all’orrore dei campi, chiude il suo cuore al mondo e decide che a nessuno sarà più permesso di calpestarlo. Al contrario, Ariele cerca di non sprecare l’occasione che le è stata offerta. Accoglie l’amore che le viene dato e se ne fa portavoce nella vita di tutti giorni. Senza mai tirarsi indietro. Anche quando Rebecca, con la quale non è più riuscita a ricostruire un rapporto, bussa alla sua porta e le chiede di occuparsi di una figlia, la sua, che non riesce nemmeno ad abbracciare, una bimba cui ha voluto dare un nome che racconta tutta una storia: Catena. Talvolta i ricordi sono come sassi che possono trascinarci a fondo, bloccando in un freddo, sincopato respiro gli ingranaggi del cuore.
Con Il volo dei cuori sospesi, Elvia Grazi ci porta dritto al centro di uno dei periodi più bui della storia per mostrarci che non c’è sofferenza in grado di durare per sempre. Quando meno ce lo aspettiamo, la speranza rimette in moto il volano delle emozioni e ci proietta in un futuro dove c’è ancora posto per l’amore. Quello per cui vale la pena di lottare, sempre.
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