- Tutto ruota intorno alla verità di cui i personaggi della pièce teatrale sono solo delle marionette, pronte a recitare la loro parte. Così Karen Blixen, scrittrice danese, gioca con loro e gli fa prendere consapevolezza della loro finzione: in diverse scene sono chiari i rimandi allo spettacolo, ognuno di loro sa che sta recitando una parte su un palcoscenico e suggerisce il taglio o l’introduzione di scene per amore della commedia e per la sua funzionalità.
Ma a sovvertire l’ordine naturale delle cose arriva una vagabonda, Amiane, sotto le cui mentite spoglie si cela una strega che getta un incantesimo sulle marionette che vivono in questa verità:
"Ebbene io vi farò un incantesimo, [...], perché qui sta tutto il nocciolo della commedia. [...] tutte le menzogne che verranno dette questa notte alla tua osteria diventeranno verità prima che il sole sorga domani mattina."
In tutta l’opera teatrale si parla di finzione e trapela anche l’idea di come l’arte imiti la vita, data la consapevolezza dei personaggi di essere dentro uno spettacolo. Inoltre tutti loro sanno di stare recitando, di interpretare una parte che rimarrà immortalata in questa commedia.
Infine, a coronare l’originalità di questa pièce, ci sono le canzoni presenti nei dialoghi di alcuni personaggi, e non mancano neanche echi ad altre opere teatrali classiche, come a quelle di Shakespeare o all’Avaro di Molière. “La vendetta della verità” è quindi un libricino breve, nato per il teatro, che parla di teatro, ma anche di tante altre verità, che finiranno per prendersi la loro vendetta, lasciando ai lettori il piacere di scoprirla.
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