"Che cosa unisce la storia di una brigatista, condannata all'ergastolo negli anni di piombo, e la vita comune di un ragazzo appena claudicante, che è un talento nel calcio e che vive con l'amore del mare nella testa? Come si richiamano due esistenze così diverse, che scorrono come destini paralleli? In quale maniera il micromondo sociale di Calata Capodichino e la realtà asettica di un ambiente altoborghese si intersecano? E che funzione ha, nella trama che il lettore scopre pagina dopo pagina, un lavavetri senza nome, che scompare non lasciando neppure una traccia di sé? E che valore assume un medico che muore di solitudine e di malinconia? A prima vista niente collega mondi narrativi tanto estranei. Sono storie apparentemente asimmetriche, l'una lontana dall'altra. I fili che le congiungono sono labili. Disegnano connessioni casuali, ipotetiche. Eppure queste vite minime possono sovrapporsi e annodare i protagonisti dentro un solo cammino…"
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