FABIOLA o la chiesa delle catacombe
di Nicholas Patrick Wiseman
- L'opera fu composta con l'intento di sensibilizzare alla fede cattolica i lettori, in particolar modo quelli di cultura inglese.
Infatti, il Wiseman venne nominato da Pio IX arcivescovo di Westminster, col compito di accrescere e fortificare la comunità cristiana inglese radunata intorno all'Arcidiocesi di Westminster. Nel romanzo si evidenzia infatti l'eroismo dei martiri
della persecuzione dioclezianea, e il tema principale è rappresentato
dalla progressiva conversione al cristianesimo della protagonista
Fabiola, una santa -in realtà vissuta e morta sotto Teodosio I - che viene ricordata come fondatrice del primo ospedale per i poveri.
Il romanzo, frutto di numerose ricerche compiute dal Wiseman, è
un'ottima fonte di documentazione sui costumi dei primi cristiani, pur
contenendo luoghi comuni (l'ebreo della storia, Efraim, è dipinto quale
usuraio senza scrupoli) e l'inesatta teoria (smentita dagli attuali
studiosi) che i Re Magi fossero quattro, in quanto, avendo il Wiseman notato un'antica figura cristiana, scambiò insieme a molti San Giuseppe per un fantomatico quarto magio, tanto che sul frontespizio dell'edizione inglese del romanzo venne raffigurata l'immagine in questione.
Molti sono inoltre i moniti al lettore che esaltano e lodano la Chiesa e la sua opera salvifica.
Il romanzo inizia nella Roma del 302 per concludersi nel 318, in modo da abbracciare l'intera persecuzione di Diocleziano e gli anni immediatamente successivi al cosiddetto "Editto di Milano" (erroneamente attribuito a Costantino I nel 313).
Incontriamo subito un personaggio minore del romanzo, la matrona Lucina, madre del giovane Pancrazio (ispirato al personaggio di San Pancrazio martire) e vedova di un martire, di cui conserva una spugna imbevuta nel suo sangue.
Pancrazio torna a casa fiero ma debolmente turbato: un suo compagno di studi, Corvino, figlio del prefetto di Roma,
lo ha profondamente offeso. Corvino ha scoperto che Pancrazio è
cristiano e non vede l'ora di rifarsi sul suo compagno, che ha la sola
colpa di essere migliore di Corvino nello studio. Lucina e Pancrazio si
consolano a vicenda: proprio quel giorno Pancrazio riceve in dono dalla
madre la spugna col sangue del martire. Piangendoci sopra, Pancrazio la
rende di nuovo molle e "viva", simbolo della tenacia con cui egli
difende la fede.
Solo nel terzo capitolo conosciamo Fabiola, una ventenne bella e
corteggiata quanto viziata figlia di Fabio, un mercante che trae tutte
le sue fortune dal monopolio dei traffici con l'Asia. Fabiola ha tre schiave:
Graia, di origine greca;
Jubala detta Afra, di origini africane e
Sira, originaria del Medio Oriente. Sira, cristiana, ha come intento la conversione della sua padrona, anche se questa è talvolta vendicativa e crudele con le sue schiave.
Parlando come al solito con Sira, Fabiola la sente affermare
l'uguaglianza di tutti gli uomini. Sentitasi offesa, la punisce con uno
stiletto (arma che le romane utilizzavano per ferire le schiave appena
volessero), ferendola gravemente.
Sira viene difesa da Agnese, una ricca fanciulla romana già cristiana, poi santa,
che invano le offre di prenderla al suo servizio.
Ad una cena organizzata da Fabio viene introdotto un personaggio
arrivato dall'Oriente, Fulvio. Questi si allea con Corvino in chiave
anticristiana.
Dopo varie vicissitudini (in cui compariranno e cadranno santi quali Sebastiano, San Cassiano, Cecilia e Tarcisio), Fabiola si convertirà al Cristianesimo e diventerà amica di Sira, che morirà di tisi, dopo aver rivelato a Fabiola di chiamarsi in realtà Miriam e di essere la sorella di Fulvio (che in realtà si chiama Oronzio).
- Il libro si conclude con Oronzio che riparte verso il deserto,
poiché dopo essere stato battezzato (aveva già ricevuto dalla madre i
rudimenti della religione) è diventato un monaco cenobita nel deserto vicino Gaza.