"Festivaletteratura" di Mantova:
i protagonisti e i temi dell'edizione 2018
- Il programma della ventiduesima edizione di
"Festivaletteratura" di Mantova (da mercoledì 5 a domenica 9 settembre) è
ricco di incontri e di ospiti, scrittori e artisti provenienti da mondi
diversi
La ventiduesima edizione di
Festivaletteratura si terrà a
Mantova
da mercoledì 5 a domenica 9 settembre. Il programma di appuntamenti che
andrà a distendersi tra piazze, palazzi e altri luoghi della città
arriva da un lavoro di tessitura che ha messo in connessione artisti
provenienti da mondi diversi, creato corrispondenze tra scrittori,
chiamato all’opera nuovi attori della scena culturale e – in particolare
quest’anno – centinaia di adolescenti.
È per questa strada che – come sottolinea la presentazione – la partecipazione di ciascun autore viene a trasformarsi in un “
incontro“, l’elemento di base della costruzione di
Festivaletteratura.
Incontrarsi al Festival significa ritrovarsi ad allargare i discorsi
avviati, approfondire gli scambi, dare corso alle idee, verificare – nel
confronto con il pubblico – quello di cui si è discusso per mesi.
Festivaletteratura cerca di offrire spazi, lanciare sfide,
trovare affinità e incroci disciplinari per portare autori anche
apparentemente distanti a condividere il palco e disporsi a un
confronto aperto sulle questioni sentite come più urgenti
e vicine alla comunità di lettori. Una cura che si traduce nel mettere
fianco a fianco autori che vivono sulle sponde opposte dell’oceano,
narratori e musicisti con lo stesso senso del ritmo, architetti e
scrittori che prendono la città come misura del mondo, poeti e
drammaturghi che scavano dentro le parole, fisici e studiosi di
letteratura che si confrontano sugli statuti delle reciproche
discipline, scrittori migranti di prima e seconda generazione, o anche
scrittori legati da lunga amicizia che proprio durante il Festival
decidono di esprimere una comune passione letteraria, intraprendere un
progetto da tempo rimandato o ricominciare un discorso lasciato in
sospeso.
Tra gli ospiti che animeranno gli appuntamenti della prossima edizione vanno segnalati
Nicole Krauss,
tra le più popolari scrittrici statunitensi della sua generazione,
nuovamente al Festival dopo dieci anni; il giornalista e scrittore
anglo-americano
Simon Winchester;
Jöel Dicker; il maestro dell’horror
Dario Argento;
Nona Fernández, giovane talento della letteratura latinoamericana;
Yan Lianke, scrittore cinese impostosi all’attenzione mondiale da oltre quindici anni;
Yanis Varoufakis, economista ed ex-ministro delle Finanze del governo Tsipras, e ancora – come attesi ritorni –
Richard Flanagan,
Helen Humphreys,
Nicola Davies,
Aidan Chambers e
David Sedaris.
Sono oltre trenta i Paesi di provenienza degli artisti e scrittori ospiti quest’anno, ed
è proprio sul crinale delle frontiere che si può tentare una prima via di accesso al programma del 2018.
La frontiera del resto – come sottolinea il comunicato di
presentazione – è un segno su un foglio di carta, un atto di scrittura
che separa stati, genera conflitti, crea e disperde identità nazionali.
“In un momento in cui soffiano i venti identitari e sembrano svanire le
speranze universalistiche, Festivaletteratura percorre queste linee
contese per raccogliere storie e cercare nuovi paradigmi che ci aiutino a
interpretare le trasformazioni in corso e a ritrovare un’idea condivisa
di mondo”. Un esperto di relazioni internazionali, un geografo e un
inviato di guerra –
Bruno Tertrais,
Franco Farinelli e
Valerio Pellizzari – cercheranno di individuare storie e ragioni delle frontiere, tra volontà di dominio e rappresentazione della Terra;
Tim Marshall,
per oltre trent’anni corrispondente della BBC dai fronti più caldi,
illustrerà le cause geografiche che portano popoli e stati a scatenare
guerre e a innalzare muri.
“Linee arbitrarie o barriere naturali, le frontiere danno confini
alla cittadinanza, ai diritti, spesso a valori che riteniamo universali,
escludendo – oggi come in passato – le migliaia di persone che provano
in ogni modo a superarle. I grandi flussi migratori impongono un
cambiamento di pensiero e di sguardo”.
Donatella Di Cesare e
Francesca Rigotti interverranno sulla necessità di una “
filosofia della migrazione“,
Agus Morales sul valore simbolico del rifugiato come nemico. La reinvenzione della tecnica del fotoracconto di
Carlos Spottorno e
Guillermo Abril e il racconto di
Ascanio Celestini, a partire dai manichini creati dall’artista
Giovanni Albanese,
testimonieranno l’esigenza di trovare nuove forme di rappresentazione
per le storie dei migranti. Le frontiere attraverseranno persino le
lavagne in piazza Mantegna, nelle lezioni di geografia tenute da
Franco Farinelli.
Narrazioni Europee
La maggior parte delle narrazioni degli scrittori ospiti quest’anno a
Festivaletteraura ruotano attorno al cambiamento di frontiere e confini dell’Europa nel corso del Novecento.
Diana Bosnjak Monai riscrive l’assedio di Sarajevo attraverso le pagine del diario del nonno,
Eduardo Mendoza affronta le istanze dell’indipendentismo catalano,
György Dragomán da narratore e
Géza Szocs
da poeta restituiscono il punto di vista di una minoranza – quella
linguistica ungherese in Romania – nell’esperienza delle dittature
dell’Europa orientale. Da quella stessa minoranza proviene la poetessa
israeliana
Agi Mishol, che ha abbandonato l’ungherese
materno adottando l’ebraico come lingua sacra, identitaria e nel
contempo aperta all’esperienza universale.
Robert Menasse,
il narratore e saggista austriaco vincitore del Deutscher Buchpreis
2017, capovolge la prospettiva e guarda le nazioni europee dall’anonima
Bruxelles, cuore dell’eurocrazia, mentre
Sergej Lebedev racconta
una Russia che non fa i conti con il proprio passato. In questo quadro
si inseriscono anche la riflessione sul riemergere della questione
ebraica proposta dalla psicoanalista
Elisabeth Roudinesco, e soprattutto il bilancio su speranze e conseguenze del Sessantotto fallito a Est, condotto da
Guido Crainz insieme a
Diana Bonjak Monai,
Wlodek Goldkorn e
Patrik Ouredník. Non vanno inoltre dimenticate le presenze dell’inglese
Matt Haig e dell’islandese
Jón Kalman Stefánsson, di ritorno al Festival dopo la sua partecipazione nel 2012.
Praga "città in libri"
Sarà Praga, a cinquant’anni dalla sua primavera, la “città in libri”
di Festivaletteratura 2018. La capitale ceca, dove “ancor oggi, ogni
notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna a via Celetna a casa sua, con
bombetta, vestito di nero” come scriveva Angelo Maria Ripellino, sembra
essere fatta della sostanza stessa della letteratura a giudicare dai
quasi trecento volumi di Guillaume Apollinaire, Jorge Luis Borges, Karel
Capek, Bruce Chatwin, Umberto Eco, Jaroslav Hasek, Bohumil Hrabal,
Franz Kafka, Milan Kundera, Rainer Maria Rilke, Philip Roth, Jaroslav
Seifert e altri autori che saranno lasciati in consultazione al pubblico
del Festival nella centralissima tenda dei libri. Ad accompagnare la
biblioteca, curata da
Luca Scarlini e
Alessandro Catalano, saranno gli appuntamenti con gli scrittori cechi
Patrik Ouredník e
Katerina Tucková, l’incontro su Kafka tra
Adriano Sofri e
Giorgio Fontana, il percorso notturno nella letteratura gotica praghese condotto dallo stesso Scarlini al Cimitero Monumentale di Mantova.
L'america e altri mondi
Uscendo dall’Europa,
Zahra Abdi e
Inaam Kachachi rappresenteranno idealmente allo stesso tavolo Iran e Iraq e i conflitti che attraversano i due paesi da oltre trent’anni,
Bachtyar Ali porterà la voce del popolo curdo, la giovane
Kaouther Adimi parlerà della resistenza culturale e delle complesse vicende dell’Algeria contemporanea. È alla narratrice
Minh Tran Huy
che si deve la definizione di “viaggiatore suo malgrado” per definire
la condizione universale dei milioni di esuli che dalla guerra del
Vietnam in poi hanno battuto tutte le possibili rotte in cerca della
salvezza.
A. Igoni Barrett, nuovo interprete della
tradizione letteraria nigeriana, riporterà al centro la questione
razziale, in un’Africa tutt’altro che rassegnata.
L’America che raccontano i narratori presenti quest’anno a
Festivaletteratura
è quella più profonda e selvaggia, lontana dalle mille luci newyorkesi,
che affronta a muso duro il mondo e si rifiuta di cambiare.
Chris Offutt,
erede dei grandi maestri del racconto americano, racconterà la bellezza
e la brutalità dei territori più isolati del Kentucky e degli uomini
che vi abitano,
Tom Drury – oggi docente all’Università di Lipsia – la vita delle comunità rurali del Midwest. Due osservatori stranieri –
Gary Younge, editorialista e inviato del
Guardian, e
Francesco Costa, vicedirettore del
Post – guarderanno invece all’America che spara, e alle questioni legate alla violenza e alla diffusione delle armi.
Passioni letterarie
“È comunque la letteratura a ricercare il senso, a ricostruire quanto
la Storia ha spezzato, a restituire umanità là dove è stata negata”.
Una letteratura che diventa sentimento naturale come per la scrittrice
turco-americana
Elif Batuman, o strumento di educazione alla libertà, come per
Aidan Chambers,
che tornerà al Festival per ripercorrere la sua vita dedicata ai libri e
ai ragazzi. Sarà l’amore per la letteratura italiana a fare incontrare
Jhumpa Lahiri e
Marcello Fois, due autori diversamente distanti dalla nostra tradizione;
Alberto Manguel e
Robert Darnton valuteranno i benefici della presenza fisica dei libri accanto a noi;
Chiara Codecà e
Marco Rossari parleranno dei problemi (e delle gioie) legati alla traduzione dei grandi autori del passato;
Giuseppe Marcenaro e
Massimo Raffaeli
si interrogheranno su che fine abbia fatto la letteratura nel nostro
paese, ora che gli ultimi classici del Novecento sono venuti a mancare.
Un incontro corale, coordinato da
Elia Malagò e
Antonio Prete,
sarà dedicato ad alcune voci dimenticate del Novecento letterario
italiano. Vere e proprie scorribande nella storia della letteratura
saranno invece quelle di
Agnese Grieco, all’inseguimento del mito delle Sirene da Omero fino ai nostri giorni, e di
Paolo Nori, che attraverserà la monumentale narrativa russa dell’Ottocento.
Omaggi
Ad alcuni classici contemporanei saranno dedicati omaggi e inedite rivisitazioni.
Overload è un gioco teatrale sull’ecologia dell’attenzione e sui meccanismi diversivi del nostro cervello che i
Sotterraneo metteranno
in scena prendendo spunto dai testi di David Foster Wallace, a dieci
anni dalla sua scomparsa. Ulf Stark, uno degli scrittori per ragazzi più
affezionati a Festivaletteratura, tornerà a Mantova attraverso i
racconti di
Janina Orlov e
Pino Costalunga.
Vittoria Caterina Caratozzolo,
Mario Piana ed
Elvira Seminara ricorderanno una delle intellettuali più brillanti e sofisticate del Novecento: Irene Brin. A
Lita Judge, autrice di un’accurata biografia a fumetti di Mary Shelley, sarà affidata la celebrazione dei 200 anni di
Frankenstein, mentre
Sandra Petrignani e
Masolino D’Amico ricorderanno Natalia Ginzburg,
Luca Scarlini Irmgard Keun nella forma della conferenza-spettacolo.
Libri da ridere
All’umorismo, uno dei generi letterari più misconosciuti e
bistrattati dalla critica, saranno dedicati numerosi eventi. Il percorso
umoristico “ufficiale” prevede un’incursione di
Paolo della Bella ed
Ermanno Cavazzoni nella produzione di vignette e giornali satirici tra Ottocento e Novecento, un saggio dialogato di
Marco Malvaldi e
Stefano Tofani sulla comicità toscana, nonché
Bravo, brevissimo, una lezione-spettacolo di
Guido Conti
sulla letteratura umoristica italiana passando per Collodi, Zavattini,
Fellini, Longanesi. Nel cortile di Palazzo Castiglioni si terrà invece
due volte al giorno
il libro più divertente che ho letto, un interrogatorio semi-serio condotto da
Federico Taddia a cui verranno sottoposti alcuni autori presenti al Festival –
Tullio Avoledo,
Stephen Bollen,
Bianca Pitzorno,
Marco Rossari e
Alessandro Zaccuri
tra gli altri – per estorcere alcuni consigli utili alla costruzione di
una biblioteca minima di libri da ridere. Oltre al già citato
David Sedaris, spiccano le presenze dei britannici
David Walliams, scrittore per ragazzi dalla comicità pirotecnica, e
John Niven, fuoriclasse dell’umorismo nero e senza speranza, alle quali si affiancano quelle degli italiani
Antonio Albanese – in coppia con
Gian Antonio Stella -, dei conduttori di
Il ruggito del coniglio Antonello Dose e
Marco Presta, di
Stefano Tonietto – autore di numerosi saggi parodistici in versi e in prosa – e, nella serie degli
accenti, del catalogatore di eresie e reliquie
Mauro Orletti e di
Fabrizio Bolivar, autore di microracconti del buonumore.
Nel segno del giallo
Tra noir e poliziesco, il programma del Festival riserverà come di
consueto un’importante sezione alla letteratura del crimine. Un doppio
confronto tra giallo italiano e giallo internazionale sarà quello che
vedrà di fronte
Joël Dicker e
Carlo Lucarelli e successivamente
Christopher Bollen e
Giancarlo De Cataldo. Tutti al femminile gli incontri con
Alicia Giménez-Bartlett, la popolarissima creatrice dell’ispettore di polizia Petra Delicado, e con
Jessica Fellowes,
autrice della serie dei delitti Mitford, ambientati nell’Inghilterra
degli anni Venti. Molto nutrita la pattuglia di autori italiani di
crime novel presente al Festival, che comprende anche
Gian Mauro Costa,
Romano De Marco,
Antonio Manzini,
Marilù Oliva e
Giampaolo Simi.
Ci saranno inoltre due eventi dedicati rispettivamente a Giorgio
Scerbanenco, punto di riferimento imprescindibile per i giallisti, e a
Giorgio De Maria, autore dell’inquietante e profetico
Le venti giornate di Torino, riscoperto oggi dall’editoria internazionale dopo oltre quarant’anni di oblio.
Narrazioni italiane
Tra gli italiani che interverranno alla prossima edizione assume una
particolare rilevanza la presenza di autori che arrivano al romanzo o al
racconto dopo un percorso di successo nella scrittura per il cinema o
per il teatro, come
Dario Argento,
Stefano Massini e
Luigi Lo Cascio. Insieme a
Gianrico
Carofiglio, Ermanno Cavazzoni, Paolo Giordano, Maurizio Maggiani,
Michela Murgia, Beppe Severgnini, Francesco Abate, Davide Longo, graditi ritorni al Festival, sono inoltre attesi alcuni giovani autori impostisi all’attenzione della critica come
Giorgio Biferali, Matteo Trevisani ed
Elvis Malaj, scrittore nato in Albania che ha adottato l’italiano come lingua di scrittura.
Lella Costa proporrà al Festival lo spettacolo
Le lettere del cuore di Natalia Aspesi, mentre
Simonetta Agnello Hornby
porterà sul palco storie quotidiane di violenza sulle donne, raccolte
da casi giudiziari e fatti di cronaca, con l’accompagnamento musicale di
Filomena Campus. L’interazione tra letteratura e altre forme espressive – cinema, musica, fumetto – sarà più esplicita nei
bonus track, in cui coppie inedite di scrittori e artisti –
Marco Rossari e
Colapesce,
Zerocalcare e
Fabio Genovesi
tra gli altri – cercheranno di regalare qualcosa in più di un
tradizionale evento letterario. Da segnalare anche l’incontro tra il
fumettista
Paolo Bacilieri e il narratore
Giorgio Fontana. Un grande maestro dell’animazione italiana,
Bruno Bozzetto, sarà tra gli ospiti d’onore di questa edizione, in un incontro che lo vedrà con
Grégory Panaccione e
Bruno Gambarotta. Tra letteratura e spiritualità si collocheranno le conversazioni tra
Enzo Bianchi e
Umberto Galimberti sulla vecchiaia, di
Maurizio Maggiani e don
Luigi Verdi sulla vita nella sacralità del creato, di
Antonio Prete e
Alberto Manguel sul sentimento della nostalgia.
Il potere
Politica e potere saranno argomenti di discussione degli incontri tra
Yanis Varoufakis e
Stefano Feltri, e – nella prospettiva storica dell’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni – tra
Enzo Ciconte e
Gian Antonio Stella, mentre
Zerocalcare e
Matteo Bianchi sposteranno il punto di osservazione sulla questione portandolo nelle periferie “degradate” dei centri urbani.
Marta Fana e
Riccardo Staglianò
si confronteranno sulla destrutturazione e sul progressivo
impoverimento – in termini materiali e simbolici – del lavoro al tempo
della
gig economy e dei mercati globali. Secondo la formula dell’Oxford Style si discuterà con
Andrea Fumagalli, Ferdinando Giugliano, Elena Granaglia e
Mario Seminerio del reddito di base o di cittadinanza, mentre
Carlo Cottarelli cercherà di illustrare i motivi che frenano la crescita della nostra economia.
Mondo digitale
Non mancheranno approfondimenti su temi tecnologici e digitali, che
affronteranno il rapporto tra uomo e macchina attraverso gli incontri
tra
Andrew O’Hagan e
Carlo Annese,
Franklin Foer e
Massimo Mantellini,
Evgeny Morozov e
Francesca Bria,
Mark O’Connell e
Tullio Avoledo e il confronto tra
Luca Nemolato,
Fiorella Operto e
Jacopo Perfetti con
Neri Marcorè.
Di come i social abbiano contribuito ad accrescere esponenzialmente il
fenomeno delle fake news si parlerà invece nel programma ragazzi con
Daniele Aristarco e
Carlo Annese.
Voci dalla terra
Direttamente dal cuore della Foresta Amazzonica partirà quest’anno la
riflessione intorno ai temi della salvaguardia ambientale e dei
cambiamenti climatici: ospite d’eccezione a
Festivaletteratura sarà
Davi Kopenawa,
lo sciamano yanomami che ha raccontato la lunga lotta del suo popolo
contro la deforestazione e il modello di sviluppo che rischia di privare
il pianeta di qualsiasi futuro. Ad aggiornare il quadro sulle attuali
conseguenze dell’innalzamento delle temperature e del progressivo
esaurimento delle risorse naturali contribuiranno gli incontri dedicati
allo scioglimento dei ghiacci con
Peter Wadhams e
Carlo Barbante e alle guerre in corso per l’accaparramento dell’acqua con
Emanuele Bompan. Il filosofo e antropologo
Bruno Latour
proporrà una nuova relazione tra democrazia e scienza rovesciando
principi e pratiche dell’ecologia politica come oggi la conosciamo,
Emanuele Coccia proverà a rifondare la comune visione del mondo a partire dalle piante. Il designer
Francesco Faccin e il biologo
Marco Di Domenico
ragioneranno su come si possa modificare la nostra percezione sulle
questioni ambientali lavorando ad esempio sull’arredo urbano; al confine
tra storia della religione, etnologia e botanica si colloca l’incontro
tra
Erika Maderna e
Fabio Bortesi. Moltissimi gli incontri dedicati ad ambiente e natura nel programma ragazzi tra la Casa del Mantegna (con
Nicola Davies) e Parcobaleno, dove torneranno i laboratori sul disegno naturalistico con
Pia Valentinis e
Veronica Truttero, mentre
Patrizia Zappa Mulas con lo spettacolo
Animatime tributerà un omaggio alla teologia animale di Paolo De Benedetti.
Scienze
Da sempre attento alle questioni e alle sollecitazioni proposte dalle scienze esatte,
Festivaletteratura inaugurerà quest’anno
Scienceground,
un terreno per il confronto scientifico, aperto per tutta la durata
della manifestazione presso lo spazio di Santa Maria della Vittoria.
Animato da una piccola comunità scientifica temporanea composta da
giovani ricercatori e studenti universitari,
Scienground funzionerà
come luogo di scoperta, dialogo e approfondimento per riaffermare il
valore fondamentale del giudizio e del discorso scientifico proprio a
partire dal tanto controverso concetto di dato, attraverso giochi,
workshop, videoconferenze, interviste dal vivo e una piccola biblioteca
tematica. Al complesso sistema di interferenze e condizionamenti
reciproci tra società e scienza sarà dedicato l’incontro tra
Tommaso Dorigo e
Massimiano Bucchi, mentre
Federico Bertoni e
Giuseppe De Nicolao
– dai campi apparentemente opposti della cultura umanistica e
scientifica – proveranno dalla stessa ottica a capire quanto ancora sia
vitale l’università pubblica in Italia per la crescita e la diffusione
della conoscenza e lo sviluppo dell’intera comunità. Tra genetica,
medicina e farmacologia si collocano gli appuntamenti con
Karin Bojs e
Guido Barbujani,
che proveranno a risalire la storia dell’umanità fino al Neolitico
sulle tracce che l’evoluzione ha lasciato all’interno del nostro DNA,
Arnaldo Benini, contro i luoghi comuni sull’Alzheimer, e
Agnese Codignola e
Vittorio Lingiardi,
sull’avventurosa vita dell’LSD tra ricerca scientifica e controcultura.
Temi e problemi scientifici torneranno anche quest’anno alla lavagna di
piazza Mantegna grazie a Guido Barbujani, Massimiano Bucchi, Marco Di
Domenico, Stefano Lacaprara e Marco Malvaldi.
Prove aperte in Piazza Alberti
Piazza Alberti mantiene la sua caratteristica di spazio generativo,
aperto alle sperimentazioni, agli incontri inter-generazionali, al
coinvolgimento di nuovi soggetti culturali. Le riviste culturali –
cartacee e su web – stanno conoscendo una straordinaria fioritura,
proponendosi come ritrovati luoghi di riflessione e produzione artistica
e letteraria. Ad alcune delle riviste ultime nate –
Archivio, La Balena Bianca, Lavoro Culturale, Sirene, RVM
– sarà chiesto di organizzare per il Festival una conversazione su uno
dei temi che stanno al centro del proprio progetto editoriale,
coinvolgendo alcuni degli autori presenti a Mantova, mentre il chiosco
ambulante allestito da
Edicola 518 offrirà al pubblico una più completa panoramica sulle testate più innovative attualmente presenti in Italia e all’estero.
Blurandevù, la serie di conversazioni con gli autori condotte dai volontari e dallo scorso anno inserite all’interno del progetto
Read On, trasferirà in piazza anche la sede operativa del training di formazione dei ragazzi guidato da
Fabio Geda e
Marco Magnone. A essere intervistati dai ragazzi nel corso dei quattro appuntamenti serali saranno
A. Igoni Barrett, Marta Fana, Nona Fernández e
Antonio Manzini. Prosegue
Meglio di un romanzo, la “scuola” a cielo aperto di giornalismo narrativo coordinata da
Christian Elia che mette a confronto aspiranti reporter e affermati professionisti: da qui provengono due giovani giornalisti,
Alice Facchini e
Lorenzo Pirovano,
impegnati nella conduzione di alcuni incontri del Festival 2018. E
piazza Alberti sarà anche la vetrina del più importante laboratorio
permanente di
Festivaletteratura: l’Archivio. Grazie a
un’installazione accessibile durante tutta la manifestazione e a un
ciclo di quattro appuntamenti legati ad alcune parole chiave – clima,
agricoltura, città ed energia – si ripercorrerà l’evoluzione del
dibattito sui temi ambientali negli ultimi dieci anni grazie alle
registrazioni degli incontri tenutisi a
Festivaletteratura.
Bambini e ragazzi alla Casa del Mantegna
Stanze, cortili, giardini e varie pertinenze dell’abitazione
disegnata dal pittore padovano saranno invase dalla folla dei più
giovani lettori e dalle loro famiglie: verrà montata un’ampia tenda per
accogliere gli appuntamenti di maggiore richiamo e tra la tenda e la
casa sarà creata un’area relax per leggere, giocare e prendere fiato tra
un evento e l’altro. “L’esigenza di segnare un luogo per rimarcare la
piena cittadinanza dei ragazzi al Festival e di farne uno spazio di
maggiore e più libera partecipazione è divenuta ancora più forte con
l’avvio di
Read On, che ha ridato spinta alla voglia di provare cose nuove, anche oltre le azioni strettamente previste dal progetto”.
Il primo risultato di questo rinnovato desiderio sperimentale è
Girotondo,
un percorso di giochi e fantasie d’autore pensato per i bambini e le
loro famiglie, aperto da mattina a sera per tutti i giorni del Festival
al primo piano della Casa del Mantegna.
Girotondo è pensato in
modo che i ragazzi possano girare per tutte le stanze affacciate in
cerchio sul cortile interno: a ogni sala troveranno un’attività pensata
apposta per loro da un autore ospite di Festivaletteratura, che dovranno
svolgere in totale autonomia, servendosi solo del foglio di istruzioni,
dei materiali lasciati a disposizione e dell’aiuto dei propri genitori.
A costruire questa giostra collettiva sono stati chiamati
Andrea Anastasio, Cora De Maria, Pieter Gaudesaboos, Teresa Sdralevich, Massimiliano Tappari, Stefano Tofani, Silvia Vecchini e
Noemi Vola.
All’uscita del percorso i bambini riceveranno un libretto con tutte le
schede delle attività, in modo da poterle replicare anche a casa.
Numerosissimi restano gli appuntamenti previsti negli altri spazi della Casa del Mantegna: ad animarli saranno tra gli altri
Raina Telgemeier, tra le più note e affermate autrici di graphic novel e più volte vincitrice dell’Eisner Award, il disegnatore del Gruffalò
Alex Scheffler,
Anne Fine – di ritorno al Festival per raccontare le sue storie del gatto killer-, il fondatore del
Corriere dei Ragazzi Mino Milani, l’autrice e illustratrice estone
Pietr Raud, e i nostri
Alice Keller e
Davide Morosinotto. Uniti dal filo rosso della poesia saranno gli incontri con
Chiara Carminati, Silvia Vecchini e
Bernard Friot. Due i nomi di riferimento per il pubblico degli
young adults: l’americana
Sara Zarr e
Antonio Dikele Distefano, oggi forse l’autore italiano di maggior successo tra gli adolescenti. Nella sezione più laboratoriale,
Brunhilde Borms e
Pieter Gaudesaboos guideranno i bambini alla ricerca della loro isola,
Noemi Vola disegnando terrà insoliti esercizi di libertà,
Giorgio Personelli metterà in musica i miti,
Silvia Vecchini e
Sualzo
cercheranno ancora una volta di mescolare poesia e fumetto, altre
incredibili attività con carta, colori e fantasia saranno curate
Silvia Borando,
Maria Luce Possentini e
Teresa Sdralevich.
Progetto europeo Read On
Alla Casa del Mantegna prenderà sede il quartier generale delle attività legate al progetto
Read On.
Anthology
arriverà in occasione del Festival alla stretta finale. Nel corso di
una sessione d’esame collettiva che vedrà coinvolti come commissari
esterni
Aidan Chambers e
Alberto Manguel
verranno scelti i quattro racconti da inserire nella raccolta curata
dai ragazzi di tutta Europa. Sono stati oltre cento i testi della
letteratura di tutti i tempi segnalati nel corso della primavera da
classi, gruppi di lettura e singoli adolescenti per l’antologia di
Read On,
quest’anno dedicata alla forma racconto, la cui pubblicazione e
distribuzione è prevista entro la fine dell’anno. Nell’incontro al
Festival verranno sottoposti al giudizio del pubblico dieci racconti
finalisti, pre-selezionati da una giuria composta da dieci giovani
lettori di varie parti d’Italia.
Raina Telgemeier e
Daniel Cuello dialogheranno invece con alcuni dei ragazzi autori delle strisce a fumetti selezionate da
My Life in Strips. Le storie di vita quotidiana in dieci vignette vincitrici del concorso (il tema proposto per il 2018 è stato
transformation) gireranno per il Festival attraverso esposizioni intermittenti. Tre gli appuntamenti di
Passports, l’azione di
Read On dedicata ai giovani italiani (ed europei) provenienti da altri paesi. Oltre al già citato incontro con
Elvis Malaj, il programma prevede un confronto intergenerazionale che vedrà insieme sul palco
Jhumpa Lahiri, la narratrice indiana che ha deciso di adottare l’italiano come propria lingua di scrittura, e i giovanissimi
Sabrinex e
Nadir Taji, già arrivati a meno di vent’anni alla pubblicazione dei loro primi libri; mentre
Takoua ben Mohamed – insieme a
Veronica Fernandes – terrà un workshop di auto-narrazione attraverso l’uso dello smartphone.
Arte
L’Arte rinviata a giudizio a
Festivaletteratura. In
co-produzione con la nuova Fondazione di Palazzo Te, tornerà quest’anno
la fortunata serie dei processi, dedicata a emblematici casi giudiziari
del passato riaperti grazie ai documenti conservati nei più importanti
archivi storici italiani. Sul banco degli imputati finiranno quest’anno
Jacopo Sansovino, Pietro Veronese, Caravaggio e Giuseppe Biasi per
permettere a
Elisabetta Bucciarelli,
Giulio Busi,
Danilo Craveia,
Michele Di Sivo, Mario Lupano e
Alessandra Schiavon
di parlare della libertà e della responsabilità sociale dell’artista,
dei rapporti tra arte e potere, della produzione e del mercato dell’arte
e del ruolo dell’autore al suo interno. Il progetto di co-produzione
tra
Festivaletteratura e Fondazione Palazzo Te nasce dopo la ricca esperienza di
La parola che canta
dello scorso anno, per sottolineare il desiderio di entrambi di
diventare sempre più spazi di laboratorio culturale, e comprenderà oltre
ai
processi alcuni incontri con grandi maestri del presente, quali
Mimmo Cuticchio e
Virgilio Sieni, per offrire l’occasione per conoscere più da vicino e dalle loro voci il senso del loro lavoro artistico.
Sulla storia dello sguardo e di come le arti nei secoli abbiano contribuito a orientarlo si confronteranno
Riccardo Falcinelli ed
Emanuele Coccia,
mentre sullo statuto incerto delle immagini e il precario equilibrio
tra realtà, finzione e potere che si gioca al loro interno interverrà il
fotografo catalano
Joan Fontcuberta. Nel centenario della nascita di Achille Castiglioni, i designer
Francesco Faccin e
Andrea Anastasio
cercheranno di mostrare come – nei loro differenti percorsi creativi –
sia stata decisiva l’influenza del grande maestro milanese. Alle
città-mondo, intese come luoghi universali che raccontano la nostra
civiltà urbana, sarà dedicato quest’anno il percorso di architettura
curato da
Luca Molinari: le città prescelte sono Gerusalemme, Istanbul – con gli interventi di
Elif Batuman e
Alper Derinbongaz – e la
Divina Commedia, visitata dal dantista
Riccardo Bruscagli e dall’architetto
Franco Purini.
Teatro e poesia
Prosegue la ricerca sul linguaggio e la scrittura drammaturgica
avviata negli ultimi anni al Festival per ritrovare l’intimo e
originario nesso tra teatro e poesia. Lo spettacolo
E’ Bal portato in scena dal
Teatro delle Albe si chiuderà con un’intervista a senso alternato tra il poeta autore del testo (
Nevio Spadoni) e l’attore che lo ha portato in scena (
Roberto Magnani); il dialogo tra i poeti
Géza Szőcs e
Tomaso Kemeny si aprirà a una dimensione più cantabile. Le conversazioni di
la scrittura in scena condotte da
Magdalena Barile vedranno coinvolte due delle compagnie più originali della scena italiana contemporanea:
Frosini/Timpano e
Deflorian/Tagliarini,
impegnati al Festival anche in un laboratorio di avvicinamento alla
scrittura di scena. Il programma di poesia – oltre agli appuntamenti già
precedentemente ricordati – prevedrà anche l’incontro tra
Biancamaria Frabotta e
Roberto Galaverni, e quelli di
Tomaso Kemeny ed
Enrico Testa in conversazione con
Antonio Prete. La proposta teatrale si completerà invece con il monologo
Debra Libanos con
Roberto Abbiati, sul massacro perpetrato dal nostro esercito durante l’avventura coloniale in Etiopia, e con gli spettacoli per ragazzi
Un giorno del
Teatro all’Improvviso e
Crikecrak della
Baracca – Testoni Ragazzi.
Cinema,musica e varietà
Molte le anteprime italiane all’interno di
Pagine Nascoste, il ciclo di documentari su letteratura e scrittori divenuto un ingrediente essenziale del programma di
Festivaletteratura. Tra i film in cartellone segnaliamo in particolare
Dreaming Murakami, un’immersione nell’universo letterario della scrittore giapponese attraverso l’esperienza della sua traduttrice danese;
The Poetess,
storia della poetesa saudita Hissa “Remia” Halil, balzata agli onori
della cronaca per aver denunciato in diretta televisiva il maschilismo
arabo e le fatwa sui doveri della donna musulmana;
The Pulitzer at 100,
celebrazione del primo secolo di vita di uno dei più importanti premi
letterari e giornalistici al mondo. Come già l’anno scorso, una
selezione dei film in programmazione durante il Festival sarà
disponibile per la circuitazione in sale, biblioteche e realtà culturali
in tutta Italia.
Per quanto riguarda le proposte musicali, nel centenario della morte
di Claude Debussy – in collaborazione con Mantova Musica – verrà
proposto
Debussy aujourd’hui, un concerto di
Hugues Leclère interamente
dedicato all’universo sonoro del compositore francese. Una serie di
intermezzi cameristici, a cura di Trame Sonore, permetteranno di
riaprire al Festival la medievale Rotonda di San Lorenzo, mentre
all’interno delle lavagne
Giovanni Bietti terrà una
serie di lezioni dedicate all’interculturalità della musica. Tra le
proposte “a tavola”, vanno segnalate le colazioni di
Luca Scarlini
dedicate alle stravaganze degli ultimi Medici, in controcanto alle
pompose celebrazioni televisive della dinastia fiorentina, e le due cene
letterarie di Ca’ degli Uberti sui misteri legati alle ricette di
Pellegrino Artusi (con
Carlo Lucarelli) e sull’alta cucina popolare (con
Costantino Cipolla e
Pietro Segalini).
Nel
mare magnum degli
accenti – quest’anno saranno circa trenta gli appuntamenti di mezz’ora sotto la tenda di piazza Sordello – segnaliamo il tributo di
Michela Murgia al fantasy
Le nebbie di Avalon, la canzone di
Bianca Pitzorno e
Giovanni Cavaziel dedicato a due sposi bambini, la nuova fisiognomica del lettore proposta da
Giovanni Previdi e
Alessandro Sanna.
(fonte:ilLibraio.it)