lunedì 12 agosto 2019

L'ASINO D'ORO O LE METAMORFOSI di Apuleio


L'ASINO D'ORO O LE METAMORFOSI
di Lucio Apuleio


- Lucio, un giovane greco, nel suo viaggio verso la Tessaglia, famosa terra di maghi e streghe, si fa suggestionare dai racconti del compagno Aristomene, che, attraverso la storia di Socrate e della maga Meroe, lo mette in guardia sui rischi del viaggio (libro I). Una volta arrivato a Ipata, scopre che Panfila, moglie dell’usuraio Milone che gli ha dato ospitalità, pratica la magia (libro II). Lucio, spinto dalla sua curiositas, convince la serva Fotide a farlo assistere di nascosto durante la cerimonia di metamorfosi: dopo aver visto Panfila tramutarsi in gufo, Lucio si splama il corpo con il medesimo unguento magico, ma, per un tragico errore di Fotide, diventa un asino.Lucio, che ha conservato intatte le proprie facoltà umane, per tornare uomo dovrà mangiare delle rose. Fotide assicura di portargliele per il giorno seguente, ma nottetempo Lucio è rapito da un gruppo di briganti, insieme con la fanciulla Carite (libro III).
All’interno di questa cornice si inserisce - in posizione centrale all’interno dell’opera - il mito di Amore e Psiche, che viene raccontato a Carite da una vecchia sorvegliante per distrarla dal suo destino. Psiche è una fanciulla mortale di eccezionale bellezza, tanto da venire da tutti paragonata addirittura alla dea Venere. Quest’ultima, invidiosa di Psiche, dà mandato a suo figlio Eros, dio dell’amore, di far innamorare Psiche dell’uomo più brutto della Terra, così da svergognare pubblicamente la “rivale”. Tuttavia, per un banale incidente, Amore si ferisce con la propria freccia magica e si innamora immediatamente proprio di Psiche. Per averla solo per sé, Amore con l’intercessione di un oracolo rinchiude Psiche in un castello magico, dove egli la fa visita solo con le tenebre: l’ordine del dio è infatti quello per cui la fanciulla non dovrà mai vedere il volto del suo amante. L’amore sembra trionfare ma le sorelle di Pscihe, invidiose, insinuano nella protagonista il dubbio che il compagno sia in realtà un essere orribile e deforme, che non ha il coraggio di farsi vedere in piena luce da lei. Così, una notte, Psiche (cedendo alla stessa curiositas che ha ingannato Lucio) decide di illuminare il volto di Amore con una lampada ad olio; tuttavia, una goccia cada sul corpo dell’amante che, scoprendosi tradito, abbandona Psiche. La fanciulla, che si dispera e medita il suicidio. Venere, madre di Amore, sottopone Psiche a diverse prove con cui recuperare l’amore del figlio: Psiche (che verrà aiutata da animali impietositi dalla sua condizione) suddivide in tanti mucchietti uguali delle granaglie, recupera della preziosa lana dorata, attinge ad una fonte in cima da una rocca inaccessibile. Infine Psiche si reca agli Inferi per chiedere a Proserpina la propria bellezza; la dea le consegna un’ampolla contenente il Sonno, così che, quando la protagonista l’apre per cuorisità, cade in un sonno profondissimo. Amore interviene per risvegliare l’amata, che alla fine viene trasformata in dea e sposa Amore durante un banchetto nell’Olimpo (libri IV-VI).
Terminata la narrazione, Lucio e Carite provano a fuggire, ma il tentativo non va in porto (libro VI); verranno però salvati dal fidanzato di Carite, Tleponemo, che si è travestito da brigante per liberare l’amata (libro VII). Dopo la morte di Tleponemo e Carite a causa del malvagio Trasillo, che pretende la fanciulla in sposa, Lucio prima rischia la vita presso una famiglia di mandriani, poi riesce a fuggire con un gruppo di schiavi e viene venduto a un gruppo di perversi sacerdoti della dea Cibele, che usano Lucio durante le loro processioni in cerca di elemosine. L’asino, che viene maltrattato dai volgari sacerdoti e prova ribrezzo per le loro pratiche, prova a fuggire ma rischia solo di essere cucinato da un cuoco (libro VIII). Venduto ad un mugnaio, che lo impiega alla macina. Lucio viene torturato dalla perfida moglie dell’uomo, che tradisce il marito con il giovane Filesitero. Quando Lucio con un trucco svela l’intrigo, la moglie fa uccidere il marito da una strega. Lucio passa così ad un semplice fruttivendolo, che lo rispetta e lo tratta amorevolmente. Tuttavia una sera, dopo un banchetto, un soldato romano cerca di impossessarsi con la forza dell’animale; dopo la collutazione, l’ortolano viene condannato a morte. (libro IX). Lucio assiste in casa del soldato ad una turpe storia di incesto e passa poi ad un pasticciere, presso cui si rimpinza di leccornie. Il padrone di casa decide così di far esibire Lucio come un’attrazione da circo. Lucio trascorre anche una notte d’amore con una nobildonna di Corinto. Queste sue doti lo rendono famoso, tanto che per lui viene allestito uno spettacolo nell’anfiteatro della città con una condannata a morte. Lucio, inorridito dalla bassezza morale degli uomini, fugge e, giunto in riva al mare, crolla stremato (libro X).
Lucio, implorando pietà alla luna, ha un’apparizione in sogno: la dea Iside, di cui si terrà il giorno seguente la cerimonia del navigium Isidis, gli svela che, se immergerà il capo in mare sette volte e poi mangerà le rose sulla corona del sacerdote, egli recupererà le fattezze. In cambio, dovrà consacrarsi al culto della dea Iside. Il giorno successivo, Lucio rispetta le consegne alla lettera e ridiventa umano. Dopo esser diventato un devoto della dea, si fa iniziare ai misteri di Osiride, che gli preannuncia un radioso futuro.

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