IL RAGAZZO CHE FUGGIVA DAI SOGNI
di Giulio Piras
"Il ragazzo che fuggiva dai sogni" è il racconto di un viaggio interiore attraverso luoghi reali esplorati attraverso l'immaginazione del protagonista-narratore, in un dualismo che vede nel narratore la figura del ragazzo e del giovane uomo più maturo e consapevole; il primo si esprime in versi liberi, il secondo in prosa. Il libro, suddiviso in quattro grandi sezioni, fa viaggiare il lettore attraverso lo spazio e il tempo anche al di là della semplice prospettiva autobiografica poiché risiede proprio in questo il potere dei sogni. Il termine sogno coinvolge il protagonista nel senso più lato del termine in un caleidoscopio di luoghi, immagini, colori, situazioni narrative o poetiche che permettono di incontrare personaggi storicamente vissuti o inventati: la ragazza dai capelli rossi è il punto di snodo di tutto il racconto, il ponte tra la poesia e la prosa, tra il reale e il fantastico; essa incarna l'amore. Nella prima parte il protagonista subisce in senso positivo e negativo le varie esperienze senza la minima consapevolezza, con un costante senso di malinconia romantica unico sentimento attraverso il quale sa esprimere se stesso e l'amore che ritiene un dono inestimabile e irraggiungibile, lontano e bellissimo come un tramonto sul mare. Nella seconda si dà spazio alla sensibilità orientale con la quale il protagonista affronta il suo presente e rivive alcuni ricordi. Nella terza si parla di dolore, solitudine e amore perduto. Nell'ultima l'animo del viaggiatore si riappacifica con se stesso e con il sentimento dell'amore. Giulio Piras approccia in termini non convenzionali il genere classico del prosimetro e affresca uno stato relazionale che coinvolge gran parte dei giovani del nostro tempo: in fuga da se stessi, in fuga dagli altri, in fuga dai paesi e dai continenti, in fuga e basta alla ricerca di un luogo dove trovare pace e potersi esprimere.
Nessun commento:
Posta un commento