- Dublino, anni Settanta. In un’epoca di tensioni politiche mondiali, mentre le immagini del Vietnam si sovrappongono a quelle della guerriglia separatista irlandese, Hugo sta combattendo un’altra guerra: la sua. Contro il padre, nazionalista ossessivo che impone ai figli di parlare solo in gaelico, e la madre tedesca, mai guarita dai traumi del nazismo, il giovane si ribella a modo suo, andando a lavorare al porto, ascoltando i Beatles di nascosto e soprattutto coltivando il sogno proibito di passare dalla parte dei nemici, gli inglesi “cattivi e imperialisti”. Il modello di Hugo è il nonno paterno, ribelle come lui, arruolatosi nella Marina britannica e immortalato in divisa in una foto nascosta come un’onta in fondo all’armadio di casa Hamilton. I tentativi di liberazione personale del ragazzo vengono però turbati da alcuni eventi: la strana scomparsa di un cugino tedesco, la faida tra un pescatore cattolico e uno protestante, una morte misteriosa.
Se con Il cane che abbaiava alle onde Hugo Hamilton ha appassionato il mondo con il racconto della sua infanzia, con Il marinaio nell’armadio ci regala il ritratto di un adolescente che cerca a tutti i costi l’emancipazione dai drammi familiari e dal peso della storia. Durante la cruda e magica estate della sua crescita, il giovane Hugo cercherà e troverà se stesso in un mondo che non offre vie di fuga.