- Federica entra nel mondo del lavoro a trentatré anni e, proprio il giorno del suo 33° colloquio di lavoro, il destino le gioca un brutto scherzo. Stanca di dovere rinunciare sempre a tutto per seguire le regole, decide di sfidare la sorte e, aiutata da una serie di rocamboleschi equivoci, si ritrova nello staff della filiale romana della più grande società di marketing di Francoforte, la JB Kraften. Paul Peters, integerrimo Direttore Generale della società, prossimo al matrimonio del secolo, dovrà seguirla nella gestione della fusione parigina del colosso. Peccato che Federica non parli assolutamente il francese e che nessuno sappia che in realtà il suo nome è Marina, Marina Bonei
domenica 28 febbraio 2021
DALLE NEBBIE
- Donne e uomini, con la loro vita, i loro drammi, sconosciuti e anonimi, emergono dalle nebbie di un passato fatto di duro lavoro, sacrifici, fame.Tante persone che nessuno ricorda, ma che insieme hanno fatto la storia del nostro paese. In un ambiente molto circoscritto, dove il mondo era costituito dai confini del paese o dalle campagne dove si andava a lavorare, uomini e donne nascevano, vivevano e morivano adattandosi a regole esistenti e insovvertibili. In una società improntata a ferree regole dettate dalla religione e con una struttura sociale altrettanto rigida, l’apprendimento e le conoscenze erano finalizzate esclusivamente alla sopravvivenza.In questo contesto si muovono i protagonisti di una vicenda che ha come corollario un assetto familiare patriarcale e un contesto sociale crudele ma, per altri aspetti intriso di umanità all’insegna di sentimenti ormai smarriti.Emerge prepotente la disparità tra uomo e donna. La considerazione e l’apprezzamento di una donna aveva parametri di valore ben definiti ed erano perfettamente paragonabili a quelli usati per la valutazione del bestiame: costituzione solida, buona volontà e propensione al sacrificio, buona capacità di sfornare figli e non avere tanti grilli per la testa.
DI QUESTI TEMPI
«Di questi tempi» oppure «al giorno d’oggi» sono espressioni che indicano ogni volta qualcosa di negativo, che si parli dei giovani come della politica, della famiglia o del lavoro. Si avverte spesso un rimpianto diffuso per i «bei tempi» andati, per un passato che è sempre più felice del presente, e che non ritornerà più, come la moda e le canzoni di una volta. Ma Alberto Maggi, con la sua gioia contagiosa, ci dimostra che questa nostalgia non ha ragion d’essere, e che invece si può e si deve vivere serenamente il presente e andare incontro fiduciosi al futuro. Perché infinite sono le piccole e grandi bellezze che costellano la nostra esistenza ma che troppo spesso ci ostiniamo a trascurare. Grazie alle riflessioni raccolte in questo libro, riscopriremo la voglia e la capacità di aprire gli occhi e il cuore, così da saper accogliere le novità come opportunità e non come pericoli.
L'ACQUAIOLA
- Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell'Appennino centro meridionale d'Italia e mantiene se stessa e l'anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall'infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.
SUPERIORI
Dopo gli orrori perpetrati dal Nazismo durante la Seconda guerra mondiale, il mondo della scienza ha voltato le spalle all'eugenetica e agli studi sulle differenze razziali. Da allora, tuttavia, una rete globale di intellettuali razzisti e segregazionisti ha lavorato nell'ombra per finanziare ricerche e fondare riviste specializzate che si propongono di diffondere e sostenere con dati scientifici una presunta diversità nelle capacità cognitive delle diverse razze. Eppure, anche se la stragrande maggioranza degli scienziati e degli studiosi ha rifiutato con decisione queste teorie, considerando il concetto di razza un costrutto sociale, l'idea in qualche modo è sopravvissuta nel modo in cui gli scienziati concepiscono la genetica e le varianti tra i diversi gruppi umani. Sviscerando le affermazioni e il lavoro degli scienziati contemporanei che studiano la biodiversità umana, e che per lo più affermano di attenersi ai dati, "Superiori" dimostra come persino nella comunità scientifica mainstream sia tuttora radicata l'idea che il concetto di razza abbia un fondamento biologico. La nostra comprensione di caratteristiche complesse quali l'intelligenza, e degli effetti delle influenze ambientali e culturali sull'uomo dal livello molecolare in su, è in costante crescita, eppure la speranza di trovare delle semplici differenze genetiche tra le "razze" – in grado di spiegare la diversa distribuzione delle malattie tra le varie etnie, o la povertà, o i risultati nei test scolastici, o semplicemente di giustificare i presupposti culturali – resiste ostinatamente. In un momento in cui la minaccia del nazionalismo etnico torna ad affacciarsi in tutto il mondo, Angela Saini, autrice britannica di origini indiane, esplora il concetto di razza dalle origini a oggi, e con il contributo di genetisti, antropologi, storici e sociologi di tutto il mondo analizza con rigore le teorie della "scienza della razza", ne denuncia la natura insidiosa e distruttiva, e ci ricorda che dal punto di vista biologico siamo di gran lunga più simili che diversi.
sabato 27 febbraio 2021
COME IL VELENO
- Estate 1956. Linda è una bambina di 10 anni, unica figlia di due facoltosi viticoltori che abitano in una grande villa sulle colline veronesi. Un giorno, mentre sta giocando a nascondino con le sue cugine Anna e Chiara, assiste per caso a una strana scena tra i suoi genitori: il padre sta piangendo e la madre, abbracciandolo, gli accarezza i capelli. È la prima volta che Linda vede suo padre piangere e sua madre fare un gesto d’affetto verso qualcuno. Autunno 1959. Il padre di Linda muore e la madre le propone di andare a vivere per qualche tempo a Parigi a casa degli zii. Linda accetta, è l’occasione per allontanarsi da quella donna scontrosa che si è sempre dimostrata gelida nei suoi confronti. Dalle sue labbra uscivano solo parole di rimprovero e persino nel giorno del funerale di suo marito non era riuscita a stringere a sé Linda, che invece avrebbe tanto desiderato essere abbracciata e consolata. La perdita del papà, affettuoso e comprensivo, è per Linda uno dei momenti più difficili della sua vita.1959-1965. A Parigi, Linda sembra rinascere. Conosce l’affetto degli zii, stringe un forte legame d’amicizia con la cugina Anna e impara a dipingere, una passione che l’aveva incuriosita fin da bambina ma che la madre le aveva impedito di coltivare. A Parigi incontra anche Bernard, con il quale nasce una dolcissima storia d’amore, fino al punto di decidere di sposarlo e di progettare il futuro con lui. Linda è finalmente felice e, lontana dalla madre, sembra aver superato i traumi vissuti da bambina, anche se le sue notti sono spesso tormentate da un incubo ricorrente che però non ha il coraggio di rivelare a nessuno, nemmeno a Bernard.Autunno 1986. Linda è tornata ormai da anni a vivere nella villa in cui è cresciuta e dirige con successo l’azienda vinicola di famiglia. Con lei vive la madre, ormai anziana e malata, che alterna momenti di lucidità a momenti in cui lo sguardo si fa assente e la mente si annebbia. Linda però non è serena, sono troppe le domande a cui non riesce a dare una risposta, troppi gli eventi apparentemente inspiegabili che le hanno segnato irrimediabilmente la vita. Perché sua madre l’ha sempre trattata in modo freddo e scostante, come se fosse incapace di provare sentimenti? Che cosa si nasconde nel suo passato e perché non le hanno mai parlato dei nonni, nonostante Linda avesse chiesto più volte di loro? E che cosa era successo tra i suoi genitori quel giorno in cui da bambina li aveva visti piangere abbracciati? Con l’aiuto di Anna, Linda sembra finalmente vicina a far luce sulla propria storia, perché solo in questo modo riuscirà a trovare le risposte ai tanti interrogativi che da anni la perseguitano e a spezzare le catene che la tengono imprigionata al passato.In un costante crescendo di tensione, questo coinvolgente romanzo psicologico si snoda in un continuo alternarsi tra presente e passato. Il logorante rapporto tra Linda e sua madre nasconde risvolti drammatici che tengono con il fiato sospeso fino all'ultima riga... e all'ultimo segreto.
LA PARTE MIGLIORE
- Leda e Laura sono madre e figlia. La prima ha quarantacinque anni, fa la psicologa e assiste i malati terminali; la seconda non ne ha nemmeno diciotto e va al liceo. Sono due donne determinate e intelligenti, che vivono insieme come fossero sorelle. Un giorno Laura torna a casa da scuola, è agitata, e confessa alla madre che è incinta: a una festa, ubriaca, ha fatto sesso con un ragazzo. «Non ti preoccupare», le dice Leda, la abbraccia, e le promette che la accompagnerà lei stessa in ospedale. Nelle loro giornate tutto si è sempre risolto con facilità, da quando anni prima un incidente doloroso le ha costrette a essere forti e autosufficienti; anche stavolta sarà così. Se non fosse che per loro è giunto il momento di fare i conti con le proprie ombre, tra incombenze lavorative impossibili, ribellioni adolescenziali e il mondo che a fatica proviamo ad abitare tutti i giorni. La vita di ciascuno di noi nasconde in controluce tutto ciò che non siamo diventati, quello che - per paura, o per eccesso di amore - non abbiamo avuto il coraggio di dire. Il solo modo per poter essere liberi, sembra suggerirci questo romanzo, è non pensare di essere padroni del proprio destino.
IO SPLENDO La storia di Malena
- Questa è la storia – vera – di Malena, una ragazza normalissima a cui il destino e la malattia avevano detto che non ce l’avrebbe fatta e che i suoi giorni si sarebbero conclusi all’età di 26 anni: «Un altro mese di vita, niente più». Eppure Malena una mattina si è accorta che quel mese lo aveva superato, grazie alle cure, a una grandissima forza di volontà e a quel suo senso dell’umorismo che non l’ha mai lasciata. Si è accorta di esserci ancora. E da quel fatidico aprile del 2007 lei splende, lotta, ride e piange. Lei vive. È una storia che comincia in un momento della sua vita in cui Malena trascorre le giornate come fosse ancora un’adolescente, leggera e spensierata, tra shopping, amiche e la sua passione per i balli sudamericani. Malena ama ballare. E quando scende in pista la luce la avvolge. Finché, in quel cielo azzurro, qualche nuvola inizia a addensarsi: rimane incinta, ma quando lo comunica al compagno, lui fa un passo indietro. Inizia ad avere problemi di respirazione e poco dopo le viene diagnosticato un mesotelioma pleurico epitelioide maligno, un tumore rarissimo e aggressivo. Per mesi Malena combatte per la piccola nuova vita che le cresce dentro, fino alla mattina in cui il sogno di essere madre svanisce. E proprio quando l’unica strada sembra quella di arrendersi, lei stupisce tutti. Dà un nome al suo cancro, per poterci parlare e trattarlo male. Sfrutta ogni secondo per aggredire la vita, scappa in vacanza nonostante la chemioterapia. Tiene duro quando le dicono che le toglieranno un polmone. Si concentra sulle cose belle e ce la fa. Malena ora vive con una spada di Damocle sulla testa, ha problemi di respirazione e al cuore, non può più ballare saltando come prima, non può stancarsi troppo: ma può stare in un angolo, guardare, sorridere, ancheggiare. E può pensare che in verità quello che sta facendo adesso sia il ballo più bello mai fatto in vita sua. E che – anche così – la luce la avvolge.
PROVE TECNICHE DI SOLITUDINE
- Un viaggio in solitaria all'altro capo del mondo può intimorire, angosciare, perfino imbarazzare, specie se sei donna e non l'hai mai fatto prima. Ma Eleonora avverte la necessità di staccare la spina dalla quotidianità. Vuole mettersi alla prova, sconfiggere le proprie paure e, soprattutto, vuole trovare la risposta alla domanda: si può essere felici anche stando da soli? Per questo parte per un incredibile viaggio di cinquantaquattro giorni e ottomila chilometri alla scoperta della Nuova Zelanda. Troverà una terra di travolgente bellezza e, soprattutto, troverà se stessa.
venerdì 26 febbraio 2021
LE MIE AMICHE STREGHE
- Alice ha quasi quarant'anni, non beve caffè, ha paura dei gabbiani, cura la gastrite con le banane, e sul mondo si concede di avere più domande che risposte. Capire le cose difficili è la sua passione, e dopo che le ha capite ha il dono di saperle spiegare agli altri. Tecnicamente è un medico, in realtà fa la giornalista scientifica, è rigorosa fino all'impossibile, adora gli aperitivi e ha le stesse amiche dalle elementari. Amiche che la considerano una clamorosa rompiscatole. Perché Alice ultimamente le ascolta parlare e non le riconosce più. Erano lucide e ragionevoli, adesso credono alle pozioni miracolose, alle terapie alternative, ai magici benefici del cetriolo e agli spaventosi malefici di generiche multinazionali del male. Ma forse sono i suoi occhi testardi a voler negare il potere inesauribile dell'irrazionalità. Alice detesta le cose semplici, soprattutto se sono anche sbagliate. Fa la giornalista scientifica, perciò il mondo è abituata a interrogarlo e poi a raccontarlo. Anche alle sue amiche, che intrattiene per ore con le sue storie bislacche di scienziati. D'un tratto però le sue amiche sono diventate tutte streghe. Cioè, sono ancora le stesse di sempre, eppure sono diventate incomprensibili. Credono alle pozioni magiche, ai piani astrali, ai complotti, ai rimedi della medicina non ufficiale. Valeria, per esempio, spera di far girare il feto podalico che ha in grembo facendo le capriole in acqua. Vuole evitare il cesareo a tutti i costi perché ha letto su internet che non è il modo migliore per iniziare il rapporto con suo figlio. E dire che la nonna di Alice, ai suoi tempi, un parto podalico se l'è fatto per via naturale aiutata solo da una bottiglia di brandy, e a distanza di settant'anni non è affatto certa che sia stato un bel modo per iniziare alcunché. E poi c'è Lucia, fissata con l'alimentazione sana e i prodotti bio. E Arianna, medico anestesista, che si scopre fautrice dell'omeopatia. E ancora quella che non vuole vaccinare i figli, quella che segue l'ultima dieta del momento, quella che legge il futuro negli oroscopi. Alice si arrabbia, cerca di farle ragionare, e a volte pontifica, perché sembra incapace di vedere anche lei una semplice realtà, cioè che le emozioni possono tradire.
DOROTHY OZ
- In un alternarsi di tempi strettamente correlati agli eventi di un presente difficile da gestire, e di un passato apparentemente orfano di perdono, Amedeo Monti, sfaccettato protagonista in cerca di un sé nel quale identificarsi, ed essere identificato con certezza, ripercorre le parti salienti della sua esistenza, alla ricerca di una sincronia tra genere anagrafico e pensieri. Dal sogno di un bambino all’amore giovanile, sino al palesarsi di una saggezza adulta che, però, non manca di delinearsi come un acquisito e sofferto saper vivere diversa-mente. La duplicità si affaccia soventemente, nella narrazione, così come la difficoltà di far coesistere la stessa con quella parte o ruolo, se si preferisce, che il protagonista sente di aver ricevuto in dono nello stesso momento in cui il buon Dio creava il caos, senza denunciarne l’origine. Senza trucco, se non quello utile per presentarsi a un pubblico bisognoso di guardare senza vedere, di divertirsi senza interrogarsi, Amedeo Monti porta in scena la vita vera.
Con un’attenta cura nella scelta delle parole, l’autrice delinea, attribuendole ai personaggi in secondo piano, una serie di personalità reali, fragili e fallibili, come solo l’essere umano può rappresentare nella sua meravigliosa unicità e nella difficoltà di dover scegliere, approvare, giudicare…
Da Linda a Turchina, da Francesco a Adamo, con la complicità di una Roma ancora acerba e satura di tradizione, prima ancora che desiderosa di innovazione, Dorothy Oz, regina indiscussa di uno spettacolo esagerato e spesso disobbediente alle regole imposte, muove passi incerti su tacchi di stagnola, che non sempre sapranno sostenere il peso emotivo di chi li calza. Amedeo Monti e Dorothy Oz s’incontreranno ai confini del sentiero dorato; a loro la scelta di proseguire insieme, oppure...
L'UTILE IDIOTA
Due convincimenti sono sottesi ai saggi raccolti in questo volume: il primo è che la cultura sia un pre-requisito della democrazia; il secondo è che anche la forma di governo democratica (ritenuta la migliore possibile) sia inevitabilmente esposta a molteplici forme di decadimento. Il pudore affiorante – già a livello terminologico – dall'analisi del perturbante scenario transdemocratico (superficialmente riassunto nel fortunato vocabolo "post-democracy"), può trovare, invece, nello studio dei "classici" un'indubbia condizione di consapevolezza del presente e di orientamento per il futuro. Basti pensare alla duplice possibilità definitoria offerta dallo storico greco Polibio per descrivere la forma corrotta di democrazia: cheirocrazia ("dominio della forza bruta") e oclocrazia ("governo demagogico della massa"). Adottando una prospettiva epigonale e utilizzando l'espediente della fictio philosophica per collocarsi nel pieno bailamme di una dimensione oclocratica, l'autore tenta di offrire un'analisi – non priva di toni sarcastici – della catastrofe, scegliendo un particolare punto di vista: quello del decadimento culturale.
giovedì 25 febbraio 2021
BIANCO E' IL COLORE DEL DANNO
. Il corpo di una scrittrice, in apparenza integro eppure danneggiato, diventa lo specchio della fragilità umana e insieme della nostra inarrestabile pulsione di vita. Francesca Mannocchi guarda il mondo attraverso la lente della malattia per rivelare, con una voce letteraria nuda, luminosa, incandescente, tutto ciò che è inconfessabile. Quattro anni fa Francesca Mannocchi scopre di avere una patologia cronica per la quale non esiste cura. È una giornalista che lavora anche in zone di guerra, viaggia in luoghi dove morte e sofferenza sono all'ordine del giorno, ma questa nuova, personale convivenza con l'imponderabile cambia il suo modo di essere madre, figlia, compagna, cittadina. La spinge a indagare sé stessa e gli altri, a scavare nelle pieghe delle relazioni più intime, dei non detti più dolorosi, e a confrontarsi con un corpo diventato d'un tratto nemico. La spinge a domandarsi come crescere suo figlio correndo il rischio di diventare disabile all'improvviso e non potersi quindi occupare di lui come prima. Essere malata l'ha costretta a conoscere il Paese attraverso le maglie della sanità pubblica, e ad abitare una vergogna privata e collettiva che solo attraverso l'onestà senza sconti della letteratura lei ha trovato il coraggio di raccontare.
IL CREASOGNI
- Il Signor Ettore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce di lui, se non che possiede un dono speciale: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l'essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare "famiglia": una cagnetta che lo segue come un'ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla. Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l'improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l'amore, vero come la vita stessa.
mercoledì 24 febbraio 2021
L'ARCANO MAGGIORE
- Come può un uomo vivere la sua esistenza senza avere un'identità propria? È ciò che accade al protagonista di questa storia, perso tra emozioni contraddittorie, in balìa di un'esperienza onirica e di un viaggio nel tempo e nello spazio, frammentato tra identità non chiaramente riconoscibili. Nel romanzo di Emanuele Ruggeri i personaggi in realtà sono molteplici, un giovane medico che si trova a fare i conti con un passato ricco d'ombre ed un futuro incerto, uno psicanalista fuggito dall'Italia in Francia, combattuto tra la sua etica professionale e il suo sentimento per una paziente di nome Camille, ed un principe azzurro, figura enigmatica ed evanescente avvezzo a frequentare squallidi locali notturni. Tra dissezioni di cadaveri, rapimenti, e omicidi rituali si snoda una storia "folle", con un finale sorprendente quanto lo sono i passaggi da uno stato emotivo all'altro, da uno stato di quiete alla tempesta. Per il lettore abile a cogliere i segni è un viaggio nel labirinto della psiche umana, tra suoni, immagini e odori che conducono a un altrove dove ognuno dovrà fare i conti con se stesso.
LA PRIMULA BLU
- Mina ha ventitré anni il giorno in cui vince uno stage in Italia, presso il castello Tassoni, che ospiterà per tre week–end di aprile la più famosa asta di libri in edizioni rare degli ultimi anni. Affascinata da un'esperienza che la avvicinerà al mondo della letteratura, Mina attraversa l'oceano con l'anziano e misterioso professor Marti, responsabile dello stage di Yale, e Alice sua inseparabile amica e collega. Tancredi Tassoni, unico erede dei conti Tassoni, sta per sposare Victoria, assicurando alla famiglia una successione di sangue nobile. Affascinata dal conte Tassoni, Mina entra nella vita del castello senza sapere chi sia in realtà Tancredi e quale segreto nasconda, ma soprattutto Mina non sa a chi appartenga la primula blu che la prima notte trova sul davanzale della sua antica stanza.
La Primula Blu è una saga dedicata alla storia de La Loggia della Neve, pubblicata in più parti. Ogni parte è composta da diciassette capitoli. Quindi ogni parte non è auto conclusiva, ma fa parte di un'unica storia
LA DONNA DI GHIACCIO
- Il corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare... Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene subito incaricata dell'indagine sull'omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo tra le pieghe nascoste della sua esistenza, trova degli strani punti di collegamento tra quell'omicidio e l'uccisione di tre prostitute, assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l'impressione che tutti gli elementi cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita, ma è cocciuta, determinata e disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta...
martedì 23 febbraio 2021
VENDETTA PRIVATA
- Roberto Cherchi è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi ed è ricercato dalle forze dell’ordine. Quando, durante la sua latitanza, scopre che l’avvocato Antonella Demelas è in coma in seguito a un agguato, decide di trovare il responsabile. Un sentimento di profonda gratitudine, infatti, lega il fuggiasco alla donna e il desiderio di vendetta è più forte di qualunque rischio. Ma Cherchi sa che non può farcela da solo. Si rivolge così a Barore Cannas di Mamoiada, un anziano allevatore che controlla il territorio tra il Nuorese e l’Ogliastra. In cambio del suo aiuto, Barore chiede a Cherchi di mettersi sulle tracce di alcuni rapitori che, sequestrando il figlio di un imprenditore milanese senza il suo permesso, lo hanno offeso profondamente. Inizia così una caccia all’uomo in cui Roberto Cherchi dovrà sfruttare il suo fiuto animalesco, affinato da anni di latitanza tra i boschi, per trovare i rapitori, sfuggire alla polizia e farsi finalmente giustizia.
lunedì 22 febbraio 2021
LA VITA OLTRE IL PLEXIGLAS
- L’alba a Napoli non è più la stessa. I cornetti caldi, il via vai delle auto e le luci della città sono lontani ricordi. Eppure Gaia preferisce l’assenza di vita al rientrare a casa. Dopo quattordici anni, il perfetto nido d’amore con Matteo ha infatti le sembianze di una prigione. È da tempo che Gaia non sopporta più di viaggiare restando tra quattro mura, di relazionarsi con robot più che con persone, di dover aspettare il permesso per uscire di casa. Per questo ha deciso di rischiare. Una notte, una sola notte da vivere e poi archiviare. Non immagina che, da quel momento in poi, tutto cambierà e che non riuscirà a dimenticare gli occhi di ghiaccio di Andrea, né a liberarsi di lui. L’arrivo di un misterioso biglietto innescherà una serie di eventi fuori controllo. Sarà spinta alla ricerca di documenti che possono porre fine alla condanna all’isolamento. Ma Gaia cercherà soprattutto di riappropriarsi della sua vita, oltre una finestra di plexiglas. Un romanzo dal ritmo serrato con l'ambizione di unire vari generi: rosa, thriller, distopia. Da quello stramaledetto 2020, spazi chiusi, dipendenza dai dispositivi virtuali, rapporti limitati, distanziamento, attenzione, gestione delle risorse, codici di comportamento, leggi restrittive, teche di plexiglas, erano la nuova quotidianità. Il lockdown che abbiamo vissuto la scorsa primavera ha rappresentato un periodo particolare per la vita di tutti. In quei giorni di estrema incertezza, in cui tutti ci chiedevamo quando quell’assurdo momento potesse finire, è nata l’idea de “La vita oltre il plexiglas”. La storia di Gaia e Matteo è una storia che potrebbe essere quella di tutti quanti noi. Il libro riflette lo stato personale di quei momenti di paura e incertezza. Ho immaginato come potesse essere il nostro futuro prossimo. Ho immaginato un periodo di cambiamenti sia interiori che esteriori. Ho così cercato di vedere attraverso gli occhi di Gaia e degli altri personaggi, come sarebbe potuta essere la vita post Covid-19. Ho cercato di creare quindi uno scenario verosimile, ma che alla fine mi auguro irrealizzabile. Gaia è una donna forte, con un’immensa voglia di vivere e andare avanti. Ma la vita scorre su traiettorie non sempre facili da seguire. Lei si troverà a combattere tra l’amore per il proprio uomo e l’impossibilità di continuare ad affrontare quella vita sempre uguale. Un ruolo fondamentale lo giocherà il suo istinto. Quel proprio “Io” più intimo e nascosto, quello che spesso celiamo persino a noi stessi. Gaia era stanca di guardare la vita oltre il plexiglas. Aveva bisogno di cambiare qualcosa o rischiava di impazzire. Ma quell’ostacolo fisico, reale, tangibile assume un significato metaforico per tutti noi. Spesso anche quando non ci sono ostacoli palesi, finiamo per guardare la vita attraverso ostacoli invisibili, talvolta insensati. Guardiamo troppo spesso in avanti o indietro, senza valorizzare quello che siamo e quello che abbiamo. Continuiamo a proiettare la nostra vita in avanti, mentre abbiamo imparato che tutto questo può rivelarsi inutile, perché la vita è imprevedibile.Sembrerebbe un libro disfattista da come l’ho presentato fino adesso… non è così. “La vita oltre il plexiglas” parla di speranza, di cambiamento e soprattutto di bellezza. Quella bellezza che rappresenta un valore incredibilmente sottovalutato nei nostri tempi, eppure l’unico capace di essere invariabile nel tempo, capace di unire le generazioni, di restare indelebile nelle anime. L’arte, la cultura, i film, la musica, le tradizioni, l’amore sono tutte cose che resistono al mutare dei secoli. Sono quelle cose che riescono a non farci perdere il legame con quello che ci rende umani.
Lunedì d'Autore
Nata a Torre del Greco (NA), ma cresciuta a Nocera Inferiore (in provincia di Salerno), dove si diploma presso il locale Liceo Ginnasio Governativo G. B. Vico, compie i propri studi universitari presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, laureandosi in Lettere antiche con una tesi in glottologia. In seguito si specializza come interprete della lingua dei segni italiana e lavora all'E.N.S. di Napoli, dove tutt'ora vive. Dal 2017 è iscritta all'Ordine dei Giornalisti come pubblicista. Nel 2014, si sposa con il regista Davide Iodice.
Il suo esordio narrativo avviene nel 2003 con una raccolta di sei racconti, Mosca più balena con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima, il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante ed è stata finalista al Premio Bergamo. Nel 2011, con Lettera di dimissioni, è nuovamente finalista al Premio Bergamo-
Nel 2005 con un'altra raccolta di racconti, Per grazia ricevuta (Minimum fax), libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Strega dello stesso anno, vince il Premio Renato Fucini per la miglior raccolta di racconti.
Nel 2007 inizia la sua attività teatrale pubblicando con l'Editore Bompiani Io Clitemnestra, il verdetto messo in scena da Cristina Donadio presso il Teatro Stabile di Napoli in uno spazio disegnato da Mario Martone.Altre collaborazioni teatrali sono: Ciao Maschio, uscito come libro nel 2009; Tre terzi, raccolta di tre brevi pieces teatrali, pubblicate da Einaudi (2009) e scritte dalla Parrella insieme a Diego de Silva e Antonio Pascale. Il suo testo si intitola "L'incognita 'Mah'"; Antigone (2012); Dalla parte di Zeno (2016).
Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, Lo spazio bianco, vincitore del Premio Letterario Basilicata; dal libro, nel 2009, è stato tratto l'omonimo film diretto da Francesca Comencini e interpretato da Margherita Buy, presentato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia, e per il quale Valeria Parrella ha vinto il premio Tonino Guerra al Bif&st 2010 per il miglior soggetto. Nel maggio del 2010 ha pubblicato con Rizzoli il romanzo Ma quale amore, Premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa 2011.
Il 30 settembre 2011, al Teatro San Carlo, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, in occasione delle celebrazioni per il 150simo anniversario dell'Unità d'Italia, viene eseguito l'oratorio Terra di Luca Francesconi, su libretto di Valeria Parrella; l'evento ha aperto la stagione sinfonica 2011-2012 dell'Ente lirico.
Nel 2013, con Antigone, ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro italiano come Miglior autore di novità italiana.Con Euridice e Orfeo, è finalista dell'edizione 2016.Nel 2014 nell'ambito del Premio Nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini” - VIII edizione, assegnata dal Comune di San Sebastiano al Vesuvio, ha vinto il Premio Letteratura per il suo romanzo Tempo di imparare. Nel 2019, ha ricevuto il Premio Flaiano per la narrativa, per il romanzo Almarina, che successivamente si piazza terzo al Premio Strega 2020.
Collabora con La Repubblica e con l'Espresso. Dall'8 marzo del 2006 cura la rubrica di libri del settimanale Grazia.
I suoi libri sono tradotti in 11 lingue: arabo, spagnolo, francese, inglese, tedesco, bosniaco, ceco, ungherese, polacco, svedese ed ebraico.
Impegno politico
Nel 2014 è stata candidata alle elezioni europee con la lista L'Altra Europa con Tsipras, ottenendo più di settemila preferenze.
Ha contribuito con gli articoli su Micromega, su Espresso e con le opere politiche all'elaborazione di un pensiero laicista e attento alle minoranze. E' fondatrice e organizzatrice della feste del libro "Un'altra Galassia". Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio con i ragazzi detenuti nell'Istituto Penale Minorile di Nisida
Opere
Romanzi
- Il Verdetto, 2007,
- Lo spazio bianco, Einaudi, 2008,
- Ma quale amore, Rizzoli, 2010
- Lettera di dimissioni, Einaudi, 2011
- Tempo di imparare, Einaudi, 2014
- Enciclopedia della donna. Aggiornamento, Einaudi, 2017
- L'Ultima prova, scritto con I Nisidiani, Guida, 2018
- Almarina, Einaudi 2019
- Quel tipo di donna, Harper Collins, 2020
Raccolte di racconti
- Mosca più balena, Minimum fax, Roma. 2003
- Per grazia ricevuta, Minimum fax, Roma, 2005
- Troppa importanza all'amore, Einaudi, Torino, 2015
Drammaturgie
- Io Clitemnestra, il verdetto, Bompiani, 2007
- Ciao maschio, Bompiani, 2009
- Tre terzi, con Diego De Silva e Antonio Pascale, Giulio Einaudi Editore, 2009
- Terra, su musica di Luca Francesconi, Ricordi, 2011
- Antigone, Einaudi, 2012
- Assenza- Euridice e Orfeo, Bompiani, 2015
- Dalla parte di Zeno, regia Andrea Renzi, produzione Teatro Nazionale di Napoli, 2016
altre pubblicazioni
- Behave, Corriere della sera, 2011
QUELLO CHE NON SIAMO DIVENTATI
«Andrà tutto bene, Michael.» «E come fai a dirlo, Sara? Prevedi il futuro?» «Non prevedo il futuro, ma siamo insieme, no?» Mi volto verso il campo di cocomeri e le vigne, che avevamo attraversato per arrivare alla recinzione. Non c'è nessuno all'orizzonte. «E se andasse tutto male?» «Be', restiamo insieme.» «Sempre?» «Per tutta la vita.» Una promessa fatta da bambini, calda e rassicurante come una carezza, come un abbraccio quando fuori fa tanto, tanto freddo. Un fratello e una sorella, Michael e Sara, che una volta erano inseparabili e ora sono quasi due estranei, due che, pur abitando sotto lo stesso tetto, si sfiorano appena. E, nel mezzo, la vita, fatta di momenti belli ma anche brutti, momenti in cui tutto può andare avanti, oppure può interrompersi bruscamente. Momenti che arrivano inaspettati per dirti che tutto deve cambiare. Anche se non vuoi, anche se non sei pronto. E a quel punto, poco importa come, tu devi trovare un modo per andare avanti. E questo hanno fatto Sara e Michael. Ognuno per conto proprio, però. Lei attenta a non far trapelare il dolore che le si appiccica alle ossa, agli occhi, ai battiti cardiaci e che le fa mancare l'aria, e a controllare sempre tutto, a non lasciarsi sfuggire niente, in un ingenuo tentativo di tenere ogni cosa in equilibrio. Lui in balia di ciò che accade, senza trovare mai la forza di avere un orientamento, col cuore imbottito di hashish e la testa di sogni infranti. Entrambi sempre più estranei, e lontani l'uno dal cuore dell'altra. Ma a un certo punto però qualcosa, o meglio qualcuno, irrompe nella loro vita facendo vacillare il loro piccolo mondo cristallizzato, fatto di giorni sempre uguali, silenzi, muti rimproveri, possibilità sospese, distanze che diventano siderali e ricordi sbiaditi. Di nuovo, Michael e Sara sono di fronte a qualcosa che potrebbe stravolgere la loro esistenza. E se soltanto smettessero di vivere ogni cambiamento come una crepa dalla quale possono entrare solo cose brutte, forse potrebbero riprendere il cammino interrotto tanti anni prima, trovare il modo di tornare a respirare, a credere nel futuro, e, magari, infine, ritrovarsi.
UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA
- Mettendosi coraggiosamente a nudo, Marsha Linhean, la psicologa di fama mondiale che ha sviluppato la Dialectical Behavior Therapy, rivela qui la sua “discesa all’inferno” con la malattia mentale e poi la straordinaria ascesa nel lavoro di ricerca e nell’accademia. Durante l’adolescenza, Marsha è entrata in una terribile spirale che l’ha portata a manifestare tendenze suicidarie ma, dopo alcuni anni bui in un istituto psichiatrico, grazie alla sua tenacia è riuscita a iscriversi all’università e a specializzarsi in terapia comportamentale. Gli anni Ottanta hanno segnato la svolta decisiva con lo sviluppo della Dialectical Behavior Therapy, un approccio terapeutico che combina l’accettazione di sé e la capacità di innescare un cambiamento, diventato il trattamento d’elezione per il disturbo borderline di personalità. Nel corso della sua brillante carriera scientifica Marsha Linehan è rimasta una donna di profonda spiritualità. La sua, potente e commovente, è una storia di fede e perseveranza. In "Una vita degna di essere vissuta", Linehan mostra come i principi della DBT funzionino davvero e come, usandone le tecniche, le persone possano costruirsi una vita degna di essere vissuta.
IO SONO L'ABISSO
- Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti.
E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto.
L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali.
Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente.
Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde.
Ma c’è un'altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna.
E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.
domenica 21 febbraio 2021
TRA LA NOTTE E IL CUORE
- È mattina presto, e Miss Isabelle si ferma per un attimo sulla soglia di casa ad ammirare la luce dell'alba che colora di rosa i tetti della cittadina di Arlington, Texas. Come ogni lunedì sta aspettando Dorrie, la sua giovane parrucchiera, che per lei è diventata come una figlia. Da dieci anni è la sua cliente speciale, da dieci anni la sua richiesta è sempre la stessa: domare la sua vaporosa chioma in ordinati riccioli argentati. Ma non questo lunedì. Oggi Miss Isabelle sa che la sua vita fatta di piccoli riti e abitudini sta per essere rivoluzionata. Il passato è tornato a tormentarle l'anima e niente potrà più essere come prima. Con tutta la forza d'animo che riesce a raccogliere dopo novant'anni di vita, Miss Isabelle presenta la sua richiesta d'aiuto a Dorrie. Ed è una richiesta sconvolgente. Un lunghissimo viaggio in macchina verso Cincinnati, e bisogna partire subito. Senza spiegazioni. Dorrie esita, ma le basta uno sguardo negli occhi della vecchietta per capire che non può rifiutare. Mentre l'orizzonte inghiotte l'asfalto e il rosso del tramonto si dissolve in un cielo buio senza stelle, Miss Isabelle stringe tra le mani un antico ditale d'argento e sente il proprio cuore riaccendersi, come una notte di settant'anni prima, nel 1939. La notte in cui, mentre l'odio e la violenza dilagavano come un'epidemia, due occhi gentili avevano illuminato l'oscurità come un fulmine.
NESSUNA DIFFERENZA
- Ventiquattro anni possono sembrare pochi per decidere di raccontarsi in un libro, ma Beatrice Bruschi è una ragazza speciale, sensibile e profonda. Una ragazza che fin da piccola ha inseguito con grande determinazione, superando anche tanti “no”, il suo sogno di diventare attrice e che è in grado di mettere a frutto la sua esperienza per arricchire il proprio bagaglio culturale. Le piace infatti approfondire quello che c’è dietro una storia e i suoi protagonisti. Ed è proprio leggendo per curiosità personale e studiando, che Beatrice ha scoperto come nel mondo proviamo tutti le stesse emozioni e le esprimiamo allo stesso modo: dalla paura alla felicità, passando per la rabbia, la sorpresa, il disgusto, la tristezza e il disprezzo. Una rivelazione illuminante, che abbatte qualsiasi barriera e preconcetto, e permette di andare oltre l’io per abbracciare il noi in maniera forte e incondizionata. Partendo dalle 7 emozioni che accomunano tutti noi, Beatrice ripercorre in questo libro alcuni episodi della sua vita raccontandoli in maniera sincera e profonda, come in un diario, per condividerli con i suoi coetanei – e non solo! – e riflettere insieme a loro su un modo nuovo di guardare gli altri. Uno spaccato di vita di chi, seppur giovane, ha già fatto un piccolo “giro del mondo emozionale” e vuole dire a gran voce che tra noi non c’è “Nessuna differenza”.
Anna Bolena, una questione di famiglia
«Questa è la sanguinosa storia della morte di Anna Bolena, ma è anche molto altro. Ecco a voi la più grande scrittrice di lingua inglese contemporanea». Con queste parole Hilary Mantel è stata insignita del secondo Booker Prize della sua vita.
Dopo Wolf Hall, romanzo che narra l’origine dell’Inghilterra moderna attraverso gli occhi del discusso Thomas Cromwell, questo secondo capitolo dell’opera dedicata all’epoca Tudor si apre nel 1535, quando il Segretario di Stato di Enrico VIII è all’apice del suo potere. Le sue fortune sono infatti cresciute insieme a quelle di Anna Bolena, la seconda moglie del re, per la quale il sovrano ha chiuso i rapporti con la Chiesa di Roma e fondato quella Anglicana. Ma la politica di corte sospinge l’Inghilterra in un isolamento pericoloso e Anna fallisce in ciò che aveva promesso: dare alla luce un figlio maschio che assicuri la linea dei Tudor. La corona è debole e quando Cromwell assiste all’invaghimento del re per la riservata e tranquilla Jane Seymour, la fine del matrimonio con Anna Bolena è già certa, ma ancora senza un disegno. Mentre si fa strada attraverso gli scandali sessuali di corte, immersa nei miasmi del pettegolezzo, il Segretario di Stato deve anche trattare per giungere a una versione ufficiale che possa soddisfare Enrico e mettere al sicuro la propria carriera, diventare l’autore di una storia che salvi il potere e la corona per sempre. Ma nessuno, né Thomas né il sovrano, uscirà illeso dal sanguinoso teatro che sono gli ultimi giorni di Anna, la regina che va incontro al patibolo con coraggio e solennità, inondando del suo sangue la storia inglese. Anna Bolena, una questione di famiglia è un possente affresco storico, appassionante e avventuroso, e insieme un’altissima prova letteraria capace di restituirci il passato nei suoi toni più vividi e di renderlo presente e vitale.
MINIMA POLITICA
- La Repubblica italiana, sorta dalle macerie della guerra e inserita da subito nel tessuto politico della tradizione democratica europea, vive momenti di grande confusione. Guerre di visualizzazioni e like su Facebook, baruffe senza costrutto nei talk show, scenette tragicomiche nelle austere aule di Senato e Camera. A questo ircocervo tra reality show e vaudeville siamo talmente assuefatti che ci sembra l'unico orizzonte possibile. La ragione sta nell'ignoranza diffusa e persino compiaciuta che pare essersi impossessata del discorso corrente. Tra l'ansia da sondaggio e il termometro ossessivo dei social network, viviamo un assetto da campagna elettorale permanente dove i politici possono dire tutto e il contrario di tutto, fiduciosi nella labile memoria storica del loro elettorato e nell'inerzia intellettuale dell'opinione pubblica che dovrebbe sorvegliare e in caso criticare. Però, chi ancora crede nella democrazia sa che è imperativo reagire all'attuale temperie di approssimazione, fumisteria e populismo. Che è necessario impegnarsi per pulire il linguaggio, per fare uso corretto dei concetti fondamentali, per comunicare insegnando e imparando, giorno dopo giorno. Con il cuore e la testa ai "Minima moralia" di Theodor Adorno, Gianfranco Pasquino impartisce sei nitide, ironiche, affilate lezioni sui nodi cruciali della politica contemporanea: i meccanismi elettorali, gli speculari spettri di governabilità e rappresentanza, il ruolo e i compiti delle istituzioni nella complessa architettura della democrazia, lo spauracchio degli eurocrati e il mito del sovranismo. Ripercorrendo la nostra complicata storia nazionale, ma attingendo dove serve anche agli esempi europei e internazionali, "Minima politica" racchiude e sprigiona il minimo di conoscenze che i cittadini devono acquisire per capire gli accadimenti politici e partecipare ogni giorno alla vita di questo confuso e malgovernato Paese.
IL CANDIDATO VINCENTE
- Gli eventi di Capitol Hill hanno messo in luce in maniera drammatica le contraddizioni all’interno della società americana. Quattro anni fa, come ha fatto Trump a vincere contro ogni pronostico? Quali forze inconsce ha mobilitato nel suo elettorato? E oggi quali sono stati i punti di forza che hanno permesso a Biden di ribaltare il risultato? Sono domande che tutti i commentatori si stanno facendo in queste ore e a cui prova a rispondere il team di YouTrend coordinato da Giovanni Diamanti. Analizzare le campagne elettorali significa penetrare nei desideri e nelle criticità di un paese, riflettere su come la politica e la comunicazione cercano di porvi rimedio. Gli strumenti usati per comprendere il caso americano sono utili anche a soppesare le più grandi campagne elettorali nella storia delle democrazie occidentali, dalla “discesa in campo” di Silvio Berlusconi all’ascesa di Tony Blair nel Labour Party, dalle prime campagne elettorali della Democrazia Cristiana fino all’egemonia di Angela Merkel nella politica tedesca, passando per la risposta europeista di Macron in Francia e le speranze di cambiamento veicolate da Barack Obama nelle campagne del 2008 e del 2012.
Si tratta di un’indagine condotta ricostruendo il clima politico del periodo, il profilo dei candidati, il background degli spin doctor a cui si affidavano i futuri leader, le strategie messe in campo – messaggi ben definiti, cartellonistica innovativa, campagne mirate – per trionfare sull’avversario. Un lavoro approfondito che ci restituisce momenti epocali dell’agone politico – la nascita del New Deal, cavallo di battaglia di Franklin D. Roosevelt contro Herbert Hoover, il primo scontro televisivo fra John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon, la spregiudicatezza di Margaret Thatcher – e ci porta a comprendere la continua evoluzione della comunicazione elettorale, dal primo Novecento fino ai giorni nostri.
Perché una cosa è certa: le buone idee, in qualsiasi epoca, hanno sempre bisogno di una buona comunicazione che le faccia arrivare a tutti. Comprendere i desideri del corpo elettorale significa delineare gli assi portanti di una società su cui costruire un futuro più stabile.
sabato 20 febbraio 2021
IL PESO DELLE RAGAZZE
- Sotto un cielo torinese alquanto bipolare, le vite di Francesca e Sara s’incrociano in prima elementare, sui banchi di scuola.
Tra segreti inconfessabili e il peso di un passato doloroso, le due bambine si ritroveranno ragazze, pronte ad affrontare il presente, in attesa di un riscatto interiore che possa fare luce sulle loro esistenze.
L'ESTATE DI CARONTE
- Una calda notte di Ferragosto, un sogno premonitore, una visita improvvisa a una vecchia amante non più tanto giovane e bella. Un assassinio sullo sfondo, una serie di rocambolesche avventure che sconvolgono la vita del protagonista Adsum, un semplice impiegato postale, fino all’imprevedibile conclusione. Con una scrittura minimalista, fatta di dialoghi brevi che a volte ricordano la commedia goldoniana, in cui accade di tutto, dove l’impossibile è possibile, l’autore porta il lettore nel suo mondo narrativo dove il reale si mescola continuamente con la fantasia. Come Adsum, anche gli altri personaggi guardano il mondo attraverso una lente deformata, e così i luoghi che attraversano, quella della Firenze di oggi, appaiono loro quasi trasfigurati, per mezzo di una narrazione, mai involuta, ma sempre leggera, scandita da un linguaggio medio, da un continuo senso dell’humor, che non risparmia niente e nessuno, e ridicolizza la mediocre e trita realtà del presente in cui vivono. Un antiromanzo, dunque, che attraverso la battuta spiazzante e salace fa emergere il lato oscuro della vita.
QUESTO GIORNO CHE INCOMBE
- Qui saremo felici. Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va.
Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando? Appena messo piede nella nuova casa Massimo diventa distante, Francesca passa tutto il tempo sola in casa con le bambine e non riesce più a lavorare né a pensare. Le visite dei vicini iniziano a diventare inquietanti, sembra impossibile sfuggire al loro sguardo onnipresente. A poco a poco il cancello rosso che difende il condominio si trasforma nella porta di una prigione. E così, intrappolata nella casa, Francesca comincia a soffrire di paranoia e vuoti di memoria.
Sempre più sola e piena di angosce, ha l’impressione che la casa le parli, che le dia consigli, forse ordini. Le amnesie si fanno sempre più lunghe e frequenti. Finché un giorno, dal cortile, arriva un grido.
È scomparsa una bambina. Può essere sua figlia? E perché Francesca, ancora una volta, non sa cosa ha fatto nelle ultime ore?
Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera.