- In un alternarsi di tempi strettamente correlati agli eventi di un presente difficile da gestire, e di un passato apparentemente orfano di perdono, Amedeo Monti, sfaccettato protagonista in cerca di un sé nel quale identificarsi, ed essere identificato con certezza, ripercorre le parti salienti della sua esistenza, alla ricerca di una sincronia tra genere anagrafico e pensieri. Dal sogno di un bambino all’amore giovanile, sino al palesarsi di una saggezza adulta che, però, non manca di delinearsi come un acquisito e sofferto saper vivere diversa-mente. La duplicità si affaccia soventemente, nella narrazione, così come la difficoltà di far coesistere la stessa con quella parte o ruolo, se si preferisce, che il protagonista sente di aver ricevuto in dono nello stesso momento in cui il buon Dio creava il caos, senza denunciarne l’origine. Senza trucco, se non quello utile per presentarsi a un pubblico bisognoso di guardare senza vedere, di divertirsi senza interrogarsi, Amedeo Monti porta in scena la vita vera.
Con un’attenta cura nella scelta delle parole, l’autrice delinea, attribuendole ai personaggi in secondo piano, una serie di personalità reali, fragili e fallibili, come solo l’essere umano può rappresentare nella sua meravigliosa unicità e nella difficoltà di dover scegliere, approvare, giudicare…
Da Linda a Turchina, da Francesco a Adamo, con la complicità di una Roma ancora acerba e satura di tradizione, prima ancora che desiderosa di innovazione, Dorothy Oz, regina indiscussa di uno spettacolo esagerato e spesso disobbediente alle regole imposte, muove passi incerti su tacchi di stagnola, che non sempre sapranno sostenere il peso emotivo di chi li calza. Amedeo Monti e Dorothy Oz s’incontreranno ai confini del sentiero dorato; a loro la scelta di proseguire insieme, oppure...
venerdì 26 febbraio 2021
DOROTHY OZ
DOROTHY OZ
La luna sui tacchi di stagnola
di Patrizia Vittoria Rossi
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