- L’alba a Napoli non è più la stessa. I cornetti caldi, il via vai delle auto e le luci della città sono lontani ricordi. Eppure Gaia preferisce l’assenza di vita al rientrare a casa. Dopo quattordici anni, il perfetto nido d’amore con Matteo ha infatti le sembianze di una prigione. È da tempo che Gaia non sopporta più di viaggiare restando tra quattro mura, di relazionarsi con robot più che con persone, di dover aspettare il permesso per uscire di casa. Per questo ha deciso di rischiare. Una notte, una sola notte da vivere e poi archiviare. Non immagina che, da quel momento in poi, tutto cambierà e che non riuscirà a dimenticare gli occhi di ghiaccio di Andrea, né a liberarsi di lui. L’arrivo di un misterioso biglietto innescherà una serie di eventi fuori controllo. Sarà spinta alla ricerca di documenti che possono porre fine alla condanna all’isolamento. Ma Gaia cercherà soprattutto di riappropriarsi della sua vita, oltre una finestra di plexiglas. Un romanzo dal ritmo serrato con l'ambizione di unire vari generi: rosa, thriller, distopia. Da quello stramaledetto 2020, spazi chiusi, dipendenza dai dispositivi virtuali, rapporti limitati, distanziamento, attenzione, gestione delle risorse, codici di comportamento, leggi restrittive, teche di plexiglas, erano la nuova quotidianità. Il lockdown che abbiamo vissuto la scorsa primavera ha rappresentato un periodo particolare per la vita di tutti. In quei giorni di estrema incertezza, in cui tutti ci chiedevamo quando quell’assurdo momento potesse finire, è nata l’idea de “La vita oltre il plexiglas”. La storia di Gaia e Matteo è una storia che potrebbe essere quella di tutti quanti noi. Il libro riflette lo stato personale di quei momenti di paura e incertezza. Ho immaginato come potesse essere il nostro futuro prossimo. Ho immaginato un periodo di cambiamenti sia interiori che esteriori. Ho così cercato di vedere attraverso gli occhi di Gaia e degli altri personaggi, come sarebbe potuta essere la vita post Covid-19. Ho cercato di creare quindi uno scenario verosimile, ma che alla fine mi auguro irrealizzabile. Gaia è una donna forte, con un’immensa voglia di vivere e andare avanti. Ma la vita scorre su traiettorie non sempre facili da seguire. Lei si troverà a combattere tra l’amore per il proprio uomo e l’impossibilità di continuare ad affrontare quella vita sempre uguale. Un ruolo fondamentale lo giocherà il suo istinto. Quel proprio “Io” più intimo e nascosto, quello che spesso celiamo persino a noi stessi. Gaia era stanca di guardare la vita oltre il plexiglas. Aveva bisogno di cambiare qualcosa o rischiava di impazzire. Ma quell’ostacolo fisico, reale, tangibile assume un significato metaforico per tutti noi. Spesso anche quando non ci sono ostacoli palesi, finiamo per guardare la vita attraverso ostacoli invisibili, talvolta insensati. Guardiamo troppo spesso in avanti o indietro, senza valorizzare quello che siamo e quello che abbiamo. Continuiamo a proiettare la nostra vita in avanti, mentre abbiamo imparato che tutto questo può rivelarsi inutile, perché la vita è imprevedibile.Sembrerebbe un libro disfattista da come l’ho presentato fino adesso… non è così. “La vita oltre il plexiglas” parla di speranza, di cambiamento e soprattutto di bellezza. Quella bellezza che rappresenta un valore incredibilmente sottovalutato nei nostri tempi, eppure l’unico capace di essere invariabile nel tempo, capace di unire le generazioni, di restare indelebile nelle anime. L’arte, la cultura, i film, la musica, le tradizioni, l’amore sono tutte cose che resistono al mutare dei secoli. Sono quelle cose che riescono a non farci perdere il legame con quello che ci rende umani.
Nessun commento:
Posta un commento