"Valperga" o "Vita e avventure di Castruccio Castracani, principe di Lucca" apparve nel 1823 e da allora, fino al 1996, non è mai stato ristampato. Totalmente inedito in Italia, fu ispirato proprio dal lungo soggiorno nel nostro paese dei coniugi Shelley e composto tra il 1818 e il 1821 (subito dopo, quindi, il più celebre romanzo dell'autrice, Frankenstein). In questo testo, dall'impianto quasi femminista e decisamente romantico, Mary Shelley racconta le vicende del signore Castruccio Castracani degli Antelminelli, che all'inizio del Trecento tiranneggiò la città di Lucca dando sfogo alla sua sfrenata ambizione. Feroce nemico dei guelfi fiorentini, Castruccio non si fece scrupolo di combattere contro la sua stessa promessa sposa, la bella e dolce Eutanasia, signora di Valperga. Il personaggio del Castracani aveva già affascinato, tra gli altri, Niccolò Machiavelli, ma nell'interpretazione di Mary Shelley egli assume connotati nuovi, divenendo emblema e paradigma della potenza distruttiva, dell'avidità e dell'egoismo tipicamente maschili, contrapposti alla forza creativa, all'amore e alla volontà di pace incarnati dai personaggi femminili, tra cui spicca, oltre a Eutanasia, la giovanissima profetessa ferrarese Beatrice, che ispirerà a Castruccio una funesta passione.
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