mercoledì 15 dicembre 2021

LA RANA E LO SCORPIONE (libro primo)

 

LA RANA E LO SCORPIONE
(libro primo)
Giorgia Sandoni Bellucci


- Riccardo Deggi ha venticinque anni, vive a Modena e da sempre sogna di sfondare nel mondo della musica. Greta Bellei ne ha ventidue, studia Lettere e ancora non ha trovato il suo posto nel mondo. Lui è oscuro, manipolatore e dispotico; lei riservata, elegante e profonda. Mentre l'uno insegue la celebrità, dividendo le sue giornate fra radio e discoteche; l’altra resta a casa a leggere libri, in attesa che il prossimo viaggio la trascini via da quella cittadina di provincia, che sente tanto ostile. Apparentemente i due non hanno niente in comune, eppure basta che un pomeriggio incrocino gli sguardi in biblioteca, per rendersi conto che fra di loro esiste una chimica sottile ed irresistibile; un’affinità elettiva che li rende simili nella sostanza, oltre la forma apparentemente contraria delle loro vite. In verità infatti più che essere opposti, Greta e Riccardo sono complementari. Simili e dissimili come due lati di una stessa medaglia; come le metà di una stessa persona, cui la sorte ha affidato strade distanti, perché venendosi incontro, apprendano quanto c’è dell’uno nell’altro a ogni passo. Stretti da un legame tanto viscerale quanto inspiegabile, i due ragazzi intraprenderanno un viaggio interiore verso l’età adulta, provando a sfidare tutte le paure e i limiti che le loro differenti nature comportano, nel solo tentativo di restare insieme.


Attraverso una cornice narrativa fatta di slang, provincia, rave party e social network, Giorgia Sandoni Bellucci lascia che la società dei Millennials si racconti allo specchio in un romanzo realistico e coinvolgente, che arricchisce la narrativa rosa di un sapore filosofico e introspettivo.


A cavallo fra antiche favole e nuove usanze, La rana e lo scorpione riscrive le regole del genere sentimentale e quelle del libero arbitrio, dimostrandoci che se l’amore non trionfa sempre al di là del bene e del male è solo perché in fondo siamo tutti quanti imperfetti e perfettibili in egual misura. Capitati per caso nel mare della vita, i protagonisti infatti non agiscono da buoni o da cattivi, ma si muovono secondo natura lungo il flusso indomito della corrente, compiendo azioni ammirevoli, temerarie, a volte efferate, ma sempre commoventi.Sullo sfondo di città vive e umanissime che danno voce ai pensieri di chi le abita, il bene e il male perdono qualsiasi connotazione morale per farsi disposizione innata, pulsione incontrollabile che ora spinge l’individuo verso la superficie, ora lo condanna fatalmente all’abisso.


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