- Un giornalista fantasma sulle tracce della prima amante di Rodolfo Valentino. Un possibile scoop che diventa una caccia all'uomo. Un inseguimento che molto presto si trasforma in un viaggio allucinato su e giù per l'Italia. Una stagione - l'estate del 2001 - molto simile a una «zona oscura», una soglia spalancata tra due secoli, due momenti storici, due diversi modi di percepire la realtà. Questo romanzo massimalista e scatenato è anche una tragicomica riflessione sulla società dello spettacolo, e prova ad addentrarsi nelle pieghe di un Paese (il nostro) in cui le città, la vita pubblica e persino i sentimenti dei suoi abitanti sembrano essere la copia - luminosa e inquietante - di un originale smarrito chissà dove.
Un importante quotidiano nazionale viene raggiunto da una notizia che si potrebbe trasformare nello scoop della stagione: da qualche parte, in Italia, sarebbe ancora viva la prima amante di Rodolfo Valentino. Ma dove si trova questa donna, presumibilmente ultracentenaria? Ed è poi proprio una donna? E quanto, in fin dei conti, la sua esistenza può ritenersi attendibile?
Un ghost writer senza prospettive, un regista inseguito dai creditori e una studentessa di cinema bella e infedele si mettono sulle tracce dell'unica persona in grado di testimoniare l'iniziazione sentimentale dell'«uomo più desiderato del suo tempo», con l'obiettivo di strappare un'intervista. I tre abbandonano Roma - morta e stagnante come una palude - per puntare verso Milano, o quel che resta dell'ex capitale morale, invertendo a un certo punto la rotta verso sud fino a raggiungere il paesino dell'entroterra pugliese da cui, circa un secolo prima, era partito alla volta di New York un giovane di belle speranze e dallo sguardo enigmatico, un'anonima creatura di carne e sangue destinata a diventare la prima grande icona dello show-biz. Sorprende, in questo romanzo di Nicola Lagioia, la capacità di inventare una lingua letteraria che è fatta anche di cinema, di fumetti, di siti internet surreali o morbosi, di molto tempo speso davanti a una cattiva televisione. Così la scrittura torna a essere un modo per leggere la realtà, il punto in cui l'intelligenza e la fantasia s'incontrano per fare del piacere di raccontare uno scorcio luminosissimo sull'universo circostante: non solo l'Italia divorata dal moloch dello spettacolo, ma la libertà obbligatoria dei trentenni destinati a un infinito precariato intellettuale, il senso d'irrealtà di un mondo in cui le cose non sono più davvero «le cose».
mercoledì 29 dicembre 2021
OCCIDENTE PER PRINCIPIANTI
OCCIDENTE PER PRINCIPIANTI
Nicola Lagioia
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