- La degenerazione del sistema politico rischia di stravolgere il nostro intero ordinamento costituzionale. L'elettore si è convinto, in buona fede, che il sistema politico istituzionale non ha saputo essere al passo con i tempi. Non possiamo sottovalutare come la fase storica che stiamo attraversando metta a rischio i principi basilari su cui è stata fondata la nostra Repubblica parlamentare. Così come non si può non tener presente come, la crisi economica, divenuta oramai strutturale, abbia contribuito ad accelerare e rendere più evidenti le anomalie del sistema politico italiano. Una frantumazione interna dei partiti indebolisce la naturale vocazione a rappresentare i bisogni della Nazione dentro e fuori le istituzioni. Assistiamo alla logica dello svilimento dell'avversario che alimenta nell'elettorato quel senso di disamoramento e sfiducia nei confronti della classe politica. Le forze politiche non sono preoccupate di dover mantenere "l'ordine" costituzionale ma di vincere le campagne elettorali attraverso il cosiddetto "voto di pancia". Il campo di battaglia prediletto per il confronto politico è il mondo dei social e le trasmissioni di intrattenimento politico. Cambiando le regole del gioco i partiti hanno contribuito a modificare i poteri descritti dalla Carta Costituzionale alterando il vigente equilibrio secondo gli interessi del momento. Nel frattempo, il Parlamento continua a perdere incisività e la distanza fra partiti ed elettorato sta raggiungendo il punto di non ritorno. L'invito di queste pagine è rivolto a tutte le forze politiche e culturali affinché si ristabilisca un equilibrio nei rapporti tra Parlamento e Governo e tra i poteri dello Stato. È un'esigenza democratica impellente. La difesa della democrazia vale il nostro tempo e pensarla in modo diverso significa non meritarla. Prefazione di Alessandro Meluzzi.
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