- Eccolo lì, l'uomo acclamato dalla Spagna intera, l'uomo davanti al quale anche il re e la regina si sono alzati in piedi. Canuto e zoppicante sta lì a guardare la sua nave distrutta, arenata sulle coste della Giamaica. Una parte dell'equipaggio si è ammutinata, gli indigeni non si lasciano più ingannare da grezze perle di vetro, gli spagnoli che occupano la vicina isola di Hispaniola non sembrano intenzionati a inviare soccorsi. Lui, Cristoforo Colombo, è ormai un re senza terra, un conquistatore senza bottino. Il suo carisma e la sua parlantina riescono a tenere a bada i marinai sfiniti e rabbiosi, ma per quanto ancora? Ameyro invece è preoccupato per il suo popolo: ha sempre vissuto in pace su quell'isola semplice e rigogliosa, e ora quelle navi e quella misera ciurma stanno insediando le loro spiagge. Wissler si muove tra storia e fantasia, tra narrativa e saggistica, per raccontare la quarta spedizione di Colombo, l'ultima avventura di una delle figure più controverse dell'età moderna: non un'eroica storia di vittorie ma la fine di un personaggio prima mitizzato e poi screditato. Oggi si abbattono le sue statue e si pensa di cancellare il Columbus Day perché simbolo di conquista e sopraffazione, ma neppure ai suoi tempi Colombo venne davvero capito e apprezzato. Con una prospettiva del tutto nuova, Wissler intrattiene, appassiona e, soprattutto, fa riflettere.
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