Nel mio curriculum l’introduzione ad un’antologia mi mancava. Ed eccomi qua a cercare di capire che cosa scrivere dato che queste saranno le prime parole che leggerete.
Posso iniziare con dire che è stata un’esperienza davvero particolare, curare questo lavoro affidatomi dalla mia stessa casa editrice, l’Apollo Edizioni.
Avevo in mente qualcosa di storico e intellettuale, quelle cose che si dicono con paroloni complicati per togliere quel maledetto velo con cui fu coperta, nel tentativo di ucciderla, una delle festività più antiche dell’Europa e del mondo.
Samhain che risale a millenni prima dell’avvento della cristianità.Rito e festa sopravvissuta alla degradazione e alla falsità perpetrata per duemila anni.Halloween che si contrappone a Samhain: profano e sacro, ma è davvero così?
Non vi racconterò la storia di come dalla sacralità di una festa-non-festa religiosa divenne una festa detta di “consumismo”.A ragione molti definisco il Natale festa di religione cattolica, consumistica.D’altronde non tutti i cristiani considerano importante la festività del Natale, dando maggior importanza a quella festa molto più antica che è la Pasqua.Non voglio entrare in discorsi da cui è difficile uscire.Samhain è una delle feste più antiche e radicate alla terra e al tempo che siano mai esistite.Non nasce per gioco e non nasce come orrido massacro.Un tempo esisteva il pensiero ed il pensiero era prima della parola. Ovvero l’idea creativa era immateriale e doveva cadere nella materia per creare ed essere.
Ecco una delle misteriose chiavi dell’esoterismo. Lo stesso che troviamo all’interno di tutte le religioni, persino quella cattolica i cui dogmi imprigionano la liberta della creazione. Dogmi che altre correnti cristiane respingono.Ma a noi non interessa valutare una religione a favore o sfavore di altre. Qui, in questa antologia troverete fantasia, storia rurale, storia universale, leggende e miti. E li avete scritti voi. Li hai scritti tu!Il pensiero, elemento originario che porta all’espressione concreta della parola. La parola scritta prende vita.Ma che cos’è la parola se non il pensiero operante? Agente.Senza la parola non esisterebbe il pensiero con la sua dualità, negativo o positivo, è o non è. La forma. Il suono. La Vita.
E l’antologia “Halloween e Samhain, due feste una realtà” vive per l’idea dei 64 autori che hanno creato la parola e raccontano l’idea stessa dietro ad un racconto che è un messaggio, una fede, una credenza, un gioco, una festa.Troverete domande, per nulla futili, che il giovane autore Ali Mohamed vi pone con assoluta cognizione. Riflessioni su cui dovremmo soffermarci.Leggere della vita del secolo scorso, con le difficoltà, la povertà superate dall’unione della famiglia. Splendido squarcio sul tempo dei nostri nonni e bisnonni dove un sacchetto di castagne diventa mistero e sacralità.Eppure sembra la negazione di ciò che afferma: Samhain nella sua profondità. Il sacro che diventa dimora nelle case di tutti. Non l’elevata capacità letterale mi ha conquistata nel racconto: Profumo di castagne e preghiere.No, non sa scrivere come una scrittrice di fama Norfini Daniela. Non vince questo concorso. Ma che grandioso spaccato di storia ci presenta con tanta semplicità. Che genuino racconto documentaristico. Daniela, grazie!
Bella la sensibilità in Luna Blu:
Tra gli spiriti potrai rivedere chi è partito,
però offrigli rifugio,
perché l’ombra li minaccia,
l’oscurità persiste e il suo peso li schiaccia.
È un abbraccio a chi ci ha lasciati. Un invito a ricordare e proteggere chi ancora ci ama. Non lasciateli soli, non dimenticate. L’ombra della dimenticanza è oscura e pesante. Aprite i vostri cuori, chi è morto, non è morto davvero.Non sottovalutate Is animeddas diretta e criptica, sino a quando non avete la chiave per capire un tratto di storia della cultura sarda.In Lugus in Fabula ci porta dall’altra parte dell’Italia, misto di tradizione, fantasia, mistero e scaltrezza nel tentativo di sfuggire al proprio nemico millenario.“Il Portale”ci conduce alla visione onirica.Ancora una nota rosso porpora per Horror sexy, dallo scritto veloce e schietto. Racconto rigorosamente vietato ai 14enni e forse più. Audace, macabro, eccitante.I racconti di fantasia su Jack O’Lantern si susseguono portandoci nella leggenda.
Vorrei poter nominare tutti, ma non è possibile. Avete dato vita a questa antologia anche nella negazione di ciò che fa parte di quella cultura e conoscenza che era nostra già molte migliaia di anni fa.Con diverso nome, in diverse parti del pianeta.Ma noi che amiamo la cultura occidentale l’abbiamo conservata traendola dalle verdi valle dell’Irlanda e della Scozia: era nostra italiana, europea, di tutto il pianeta perché è un ciclo che si apre e si chiude del tempo della Terra e dell’universo.Il non-tempo dove fine e inizio coincidono perfettamente come l’attimo in cui uno spermatozoo penetra nell’ovulo non-tempo. L’attimo in cui l’idea da pensiero diventa parola: non-tempo.Il momento in cui l’essenza umana distingue il contenuto dell’idea stessa che diventa pensiero e forma: non-tempo.Il momento in cui ciò che non ha nome, ovvero l’anima, scende e si manifesta: non-tempo.E polarizziamo questo non-tempo così astratto per le nostre capacità psicologiche. Tentiamo di dare un senso logico, a ciò è che Reale, ma logica sembra non avere.Come la vita nel grembo, dentro un universo circoscritto, eppure fuori dal nostro tempo. E limitiamo, perché non siamo capaci di non circoscrivere nella logica della realtà soggettiva e di massa.Vogliamo frazionare l’Unità assoluta di cui noi siamo parte con ciò che cade nella materia e ciò che esce dalla materia. Ciò che non fa parte della materia.Vogliamo misurare. Segnarne i confini con il gessetto. Circoscrive il Tutto che Samhain rappresenta in una dimensione extratemporale. Uno, adesso, in questo preciso istante così fragile e veloce da racchiudere riti, divinità, uomini e donne, trapassati e presenti. E chissà perché nessuno si ricorda delle generazioni future.Il non-tempo porta la voce di chi era, di chi è e di chi sarà. Come quella stella che nel non-tempo ha acceso la sua scintilla: si è spenta, ma noi la vediamo presente nel nostro cielo del nostro cielo. (Simona Porfido curatrice dell'opera)
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