- Nella piccola città della Louisiana dove Lauren è nata e cresciuta tutti sanno che i Blanchard sono criminali. La loro grande tenuta si perde nelle paludi e Dio solo sa che cosa succede là dentro. Il fratello maggiore non si vede quasi mai, la sorella di mezzo è nota per le sue intemperanze e il minore, Rivet, sembra quasi simpatico, ma è anche il sicario della famiglia. Lauren esce con il suo autista da qualche mese quando lui la nota... ed è difficile dire di no, quando il tuo capo ti chiede di prestargli la tua ragazza per una festa, specie se il tuo capo potrebbe ucciderti se rifiuti. Lauren accetta di andare alla tenuta dei Blanchard, senza sapere che oltre quelle mura la attendono segreti e piaceri oscuri e inimmaginabili. Un uomo, Rivet, combattuto e complicato, due bambini capaci di conquistarti con uno sguardo e una famiglia dal cuore nero come l’acqua delle paludi...
- CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO -
ESTRATTO:
Parcheggiò e vide che davanti alla vetrina principale c’era una Mercedes grigia. Il finestrino del guidatore era abbassato e spuntava il braccio abbronzato di Gage.
Lauren si avvicinò, vide che era proprio lui e si sporse all’interno.
«Mi sembrava di aver visto un bel tipo al volante di un macchinone» lo salutò, chinandosi per baciarlo.
Gage rispose al bacio e le lanciò un’occhiata bonaria.
«Dai, sto lavorando».
«E anch’io, eh. Sono venuta a comprare del vino».
«Pensavo che al Croc fosse tutto a base di gravy» disse una voce dall’accento educato, ma inconfondibilmente locale.
Lauren si voltò di scatto.
«Scusi, signor Blanchard» disse Gage.
«Scusi, era solo un saluto veloce» aggiunse lei, con un sorriso un po’ teso.
Rivet Blanchard era uscito dal negozio dei liquori seguito da due uomini vestiti di scuro, ognuno dei quasi trasportava una cassa di vino. Vero vino, non come quello che stava andando a comprare Lauren.
«Rilassatevi» disse Rivet, con un sorriso divertito. «Scambiare due chiacchiere non è reato. È la tua ragazza, Gage?».
Mentre lo diceva le lanciò una bella occhiata.
«Sì, signore» rispose lui. Lauren pensò che sembrava nervoso.
«Be’, stasera potresti prestarmela. Per la festa. Sarebbe un problema?».
Ora, normalmente dopo una frase del genere Lauren non se ne sarebbe stata zitta. Avrebbe protestato, dicendo che non era proprietà di Gage e che di conseguenza non stava a lui decidere se “prestargliela” o meno, e probabilmente avrebbe aggiunto anche che poteva fare lo sforzo di chiederlo direttamente a lei. Dopo di che gli avrebbe detto che poteva scordarselo.
Il problema era... che quello era Rivet Blanchard.
Lauren se ne restò zitta per non mettere nei guai Gage.
Gage deglutì e disse, a voce piuttosto bassa: «Suppongo di no».
«No? Ottimo, allora puoi passarla a prendere dopo le otto. Ora andiamo».
Lauren lo vide salire in macchina insieme ai suoi due scagnozzi e chiudere le portiere. La Mercedes ripartì senza che nessuno le dicesse più una parola.
Nessun commento:
Posta un commento