lunedì 18 ottobre 2021

LUNGO I FOSSI

 

LUNGO I FOSSI
Luigi Giuseppe Grezzana

- In questo racconto autobiografico, scritto in uno stile letterario garbatamente scorrevole e fresco, l’autore, proclama a voce spiegata, e a penna sciolta, che esercitare la scienza della Geriatria, da lui definita scienza dell’ottimo e del possibile, è una scelta vocazionale, dettata da quella preziosa saggezza, i cui i principali depositari sono gli anziani. Il suo debito va prima di tutto a quelli della sua famiglia, il nonno, il padre, la madre adorata e fiera delle sue bellissime snelle caviglie, poi ad altri maestri di vita e di medicina, incontrati lungo un brillante e fecondo cammino formativo e infine ai suoi amati pazienti dei quali non ha ancora finito di occuparsi.
Afferma con vigore che più che una nobile professione, questa per lui è soprattutto una scelta dettata dall’Amore. Dall’Amore verso le persone che dopo la giovinezza e la maturità, affrontano l’ultima stagione della loro vita: la senilità.
Considerati improduttivi, perciò inutili, i vecchi, non di rado, specie se si ammalano, diventano un peso per la famiglia, destinati come ultima spiaggia in case di accoglienza o di riposo. Ecco allora, che davanti a questa realtà così diffusa e socialmente radicata, il prof. Luigi Grezzana alza la sua voce dissenziente, la diffonde nei suoi libri, la fa vibrare nelle sue conferenze gremite di pubblico.
In “Lungo i fossi” scrive: “Gli anziani devono rimanere coi loro amori, nelle loro case, nel loro borgo, nel loro modo di vivere con i giovani e i giovani vivere con gli anziani. Sta al geriatra, diffondere e mantenere questa cultura”. 

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