lunedì 3 marzo 2025

LA VANITÀ DELLE STELLE CADENTI

LA VANITÀ  
DELLE STELLE CADENTI
Alessandro De Benedetti

- È l’11 luglio del 1995 quando Lucrezia Ubaldi si laurea in Astronomia all’Università di Padova, discutendo la tesi nella sontuosa Aula Magna di Palazzo Bo. È il 9 novembre del 1942 quando la nave cargo Dunedin Star salpa dal porto di Liverpool col suo carico promiscuo di uomini e merci, destinazione il vecchio vulcano nero del porto di Aden: un clandestino è nascosto nella stiva. È una notte d’estate del 1935 quando Miriam, una delle ragazze più belle e più amate di Esterville, viene brutalmente accoltellata in Piazzetta Rowan da un aggressore col volto coperto. È l’inverno del 1583, nella città di Pisa, allorché un uomo di nome Malcolm s’introduce in una stanza scarsamente illuminata dove un giovane scienziato è intento a studiare il moto del pendolo. È l’anno 252, nello Yucatan: un uomo di un certo rango, parzialmente vestito con pelli di giaguaro e ornato di giada, entra nel Grande Cenote. È un giorno qualunque di 65 milioni di anni fa: quattro enormi frammenti di metallo e ghiaccio ruotano come avvoltoi mortiferi intorno al pianeta Terra. La domanda è prevedibile: qual è la materia di cui è composto il filo che lega questi eventi, così distanti fra loro nei tempi e nei luoghi? Lo troverete scritto. La saggezza è una cosa molto semplice e tuttavia straordinaria. Il bene e il male provengono dallo stesso cielo, come una goccia d’acqua che cadendo diventa un fiocco di neve, oppure grandine.

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