mercoledì 25 novembre 2020

Le ragazzine stanno perdendo il controllo

 

LE RAGAZZINE 
STANNO PERDENDO 
IL CONTROLLO
- LA SOCIETA' LE TEME-
- LA FINE E' AZZURRA -
di RATIGHER

Due amiche: Castracani, ragazza sfrontata e strafottente, e Motta, più timida. Entrambe con la mania di sottoporsi ad esami clinici inutili. "Le analisi erano atti d'indipendenza ed esplorazione", dirà Motta ormai adulta in un flashforward (sì, perché Ratigher, visto che si trovava, in quest'opera gioca col tempo, ma anche con i colori, con la percezione e con i luoghi comuni).



Entrambe le ragazzine si scherano contro la società della "middle-class", rappresentate da genitori ingombranti e borghesi. Ma la loro lotta, come spesso succede all'età delle scuole medie, non è focalizzata, non è assolutamente di classe o realmente politica. Lottano per definirsi, queste ragazzine. Con i mille prelievi e indagini radiologiche, vogliono radiografare quello che hanno dentro, far emergere il loro disagio ed esprimere le loro identità.
Capita però che la vita da un gioco si trasformi rapidamente in qualcosa di serio. Così si passa alla seconda parte ("La società le teme"), dove a Castracani succede qualcosa per davvero e Motta vien costretta ad omologarsi. Niente più giri in incognito negli ospedali, niente più coalizione contro il mondo esterno. Dai tanti colori delle pagine precedenti (soprattutto rosso, ma anche giallo, nero, rosa, azzurro) tutto diviene verde, colore teoricamente di speranza ma che qui copre tutto, onnipresente, come una cappa; è così che si arriva all'ultimo tratto del percorso ("La fine è azzurra"), dove tutto diventa azzurro e il destino scopre le sue assurde carte (il colpo di scena finale non ve lo sveliamo, come il geniale epilogo dell'ultimissima tavola).


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