«Ti ho visto, ti ho voluto, ti ho preso. Ora sei mio».
Lei: Ero nata in una bella casa, da una famiglia ricca, avevo tutto ciò che avrei potuto desiderare. Lui: Ero nato con una grande fortuna: la bellezza di un angelo caduto e una voce strepitosa, la fama non aveva tardato ad arrivare.Lei: Gestivo il patrimonio della mia famiglia, avevo al mio fianco un uomo altrettanto potente, presto mi sarei sposata.Lui: Il successo, le donne, i soldi e la vita dei sogni erano nel palmo della mia mano, non avrei potuto desiderare di meglio.Lei: Poi avevo visto lui ed ero precipitata in una spirale di follia, un vortice nero fatto di un desiderio che mi straziava l’anima. Lui: Poi lei mi aveva trovato e aveva trasformato la mia esistenza in una realtà astratta di cui teneva in mano le fila.Lei: La decisione era stata presa: dovevo farlo mio. Solo averlo avrebbe potuto placarmi, non importava come.Lui: Non avevo più un’esistenza, lei si era portata via tutto. Non sapevo per quanto avrei resistito prima che mi rubasse anche l’anima.
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