- Una intensa storia familiare raccontata attraverso la voce di due figlie, Grace e Jeannie, e articolata in tre parti, ognuna ambientata su un’isola diversa. La prima, alla fine degli anni Sessanta, su un’isoletta irlandese al largo di Cork, dove Grace e Jeannie vivono insieme alla madre, Jane, e alla sorella più piccola, Em. Il padre è un famoso scrittore, ma anche un manipolatore che le ha relegate lì per farne una specie di esperimento sociologico. Jane e le figlie hanno infatti uno stile di vita hippy, praticano un’agricoltura di pura sussistenza, le bambine non vanno a scuola, passano le giornate a cacciare animali selvatici. La situazione precipita quando la più piccola, Em, giocando, cade da una torretta e muore. Era il turno di Grace, doveva essere lei a prendersene cura. La famiglia disgrega, ma nella seconda e terza parte, ambientate nell’isola di Wight e a Procida, si scoprirà che in realtà la responsabilità dell’accaduto è stata ingiustamente addossata a Grace, condannandola a convivere per decenni con un immotivato senso di colpa. La scrittura fortemente evocativa, a tratti poetica e lirica, di un autore finalista al Man Booker Prize.
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