domenica 20 agosto 2023

RITRATTI

RITRATTI
Racconti molto brevi
Giulio Zambon

- Ehi tu. Tu, sì, tu che stai leggendo questa descrizione. Sappi che non c’è niente di straordinario, dentro questo libro. Se cerchi l’avventura, le grandi storie d’amore e di tradimenti, il fantasy, le grandi epopee, o i romanzi di formazione, non comprare questo libro. "ritratti" l’ho scritto durante la quarantena, quando la grande poesia, i tramonti, il mare, quando tutto questo era oltre i 200 m; quando la grande poesia, i grandi avvenimenti erano fuori, oltre le finestre, oltre la porta di casa, fuori dalle porte scorrevoli dei supermercati; quando per visitarla, la grande poesia, bisognava compilare un’autocertificazione. E allora ho accalappiato l’intensità, ho preso per il collo la poesia, tutta la poesia, l’ho radunata con le mani, e l’ho spalmata sopra a ciò che di più consueto, normale potevamo avere. Le mie fette biscottate, la tristezza di una commessa, la luce di un lampione che trema, vibra, e si spegne. Ho dissotterrato l’intensità scavando in ciò che di più vicino avevamo e abbiamo sempre avuto. Che poi trovare poesia negli ermi colli, nell’alba, negli alberi che frusciano è facile; trovarla nei frigoriferi, nella luce di un frigorifero aperto, nel buio di una stanza qualunque, trovare poesia nelle cose che più ci sono accessibili è difficile, ma estremamente urgente, necessario. E "ritratti" è ed è stato questo, per me, anzitutto: urgenza, necessità. Ed è così che te lo do: bruciante, vivo, nuovo, come un frigorifero che esplode e acceca la notte incomprensibile e buia dentro cui siamo tutti, ora.

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