“Ognuno ha la sua Audrey, per certi ha sempre vent’anni, per altri è in bianco e nero e per altri a colori, a volte è una principessa europea, una newyorchese alticcia o un’ambasciatrice dell’UNICEF. Qui la scoprirete diversa, di inchiostro e carta, in una dimensione molto più intima e non patinata, senza colonna sonora e con la voce che preferite voi. Spero sinceramente che la scoprirete vostra.”
Dalla prefazione di Luca Dotti
Quando si cita Audrey Hepburn il pensiero corre a lei bellissima ed elegante, ai suoi film, o a come la sua immagine venga utilizzata per richiamare qualcosa di immortale e alla moda.
Ma Audrey è stata anche una ragazzina che ha visto coi propri occhi la Seconda Guerra Mondiale, una donna a tratti fragile nel lavoro quanto nel privato, con un forte desiderio di maternità e, soprattutto, uno sconfinato amore per i bambini che la porterà a trovare la sua vera vocazione, ben lontana dal ballo o dalla recitazione: diverrà infatti ambasciatrice dell’UNICEF per sensibilizzare il mondo e aiutare i minori in difficoltà.
“Quando iniziai a recitare non avevo un metodo, sul set come sul palco fingevo solo di essere qualcun’altra, come possono fare per gioco le bambine. E vinsi un Oscar!”
Audrey Hepburn
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