giovedì 12 settembre 2024

DALLA PARTE DI MEDUSA

DALLA PARTE DI MEDUSA
I misteri nelle ombre
Marco Rodi

- È per cercare di recuperare il matrimonio che sta andando in frantumi che Giovanni Adami (Nanni) si mette a indagare sulla morte del bisnonno di sua moglie Gaby, una donna controversa e animata da mille passioni. Una morte avvolta nel mistero, di cui non si parla in famiglia.
L’uomo, sposato e padre di cinque figli, si è tolto la vita il 4 dicembre 1910 con una vecchia pistola arrugginita premendo il grilletto ben 5 volte perché i 4 precedenti colpi non erano esplosi. 
Il poveretto ha penato anche per darsi la morte, commenta il cronista del quotidiano locale Il Telegrafo.
Oreste Nosis era un uomo semplice, uno scaricatore di porto, un navicellaio semi analfabeta, ma aveva le idee chiare: 
massoneanarchico anticlericale credeva nell’onestà, nella solidarietà, nella giustizia e nella legalità. Una vita intensa, la sua, audace, divisa tra l’irrequietezza del pensiero anarchico e i solidi principi della massoneria.
Perché dunque si è ucciso?
Per non dar seguito all’ordine di giustiziare, nell’ambito degli anarchici, un altro essere umano - così, da due generazioni, si continua a mormorare in famiglia - e per non trasformarsi in un sicario. Proprio come Perseo. Una nobile diceria alla quale, in fondo, non ha mai creduto nessuno.
È a questa domanda che ha percorso, quasi mai pronunciata, tutta la storia della famiglia di Gaby, che Nanni, il marito, intuendo quanto l’inquietudine della moglie abbia radici lontane, vuol tentare di rispondere.
Sarà un’altra donna, Sonia Irene Ferreyra, che Nanni incontra per caso in una biblioteca durante le sue ricerche storiche, a portarlo sulla via della verità, anche personale.
Ed ecco che la storia dei primi del Novecento prenderà a snodarsi davanti ai loro occhi nella ricchezza delle passioni, degli amori, degli ideali propri di quel periodo, quando 
Giolitti, per controllare il malcontento popolare, comincerà abilmente ad aprire alle prime organizzazioni di lavoratori. Il tutto mentre sullo sfondo si sta preparando la guerra Italo-Turca per la conquista della Libia.

E così i tre filoni narrativi (il primo affollato dai personaggi della Livorno popolare, colorita, vivace, piena di energia e di speranze; il secondo, quello dei nostri giorni, più meditativo e tormentato, e l’ultimo quello documentale storico) si intrecciano, illuminandosi a vicenda e trovando, forse nell’ieri, le ragioni dell’oggi, fino alla conclusione che, come nei veri romanzi gialli, riserverà una sorpresa dall’intenso sapore catartico.

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