“Storie di vite diverse” riporta nel canone letterario una scrittrice straordinariamente dotata, che è stata riconosciuta come un grande talento prima di scomparire dalla scena pubblica per decenni, a causa anche di una forma di demenza da cui è stata colpita troppo presto. Bette Howland era un’intellettuale outsider di un quartiere operaio di Chicago; una madre divorziata e single, rifiutata dalla famiglia; un’artista ferita dalla povertà e dal desiderio di perfezione. Ognuno di questi aspetti gioca un ruolo centrale nel suo lavoro. Esaminando le emozioni più profonde dell’animo umano, Howland racconta le tensioni della sua generazione, le lacerazioni di un’esistenza difficile, i paradossi del vivere, con un’ironia pungente e acuta. “Storie di vite diverse” presenta ai lettori una osservatrice brillante e una scrittrice di grande empatia, dall’umorismo sottile e gioioso. Un’artista a lungo trascurata, incisiva e particolarissima, riscoperta dalla direttrice della rivista A Public Space su un banchetto dove si ammucchiavano libri diversi al prezzo di un dollaro.
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