COME LE MAGNOLIE
Storie di donne
di Chiara Bello
- L’autrice, alla prima opera, scarica in “Come le magnolie” tutto il peso della esistenza odierna. Le storie di alcune donne diventano, grazie alla sua scrittura corrosiva, un urlo che fa pensare a Munch. Si tratta di sette percorsi scavati nel disagio esistenziale di ognuna, intrisi di violenze, sopraffazioni, maternità difficili e sessualità distorte, disfunzioni alimentari dettate da una colpa che prolifera dentro. Fra i racconti che strappano via il tempo emerge a volte un riscatto, una amicizia particolare, la salvezza dalla trasgressione esasperata e autodistruggente. Ma è solo un graffio, un tentativo di fuga dal tunnel. Il linguaggio dell’autrice è dissacrante come i tempi attuali, si muove in fretta fra i cunicoli dell’esistere e del pensare, cuce e ricuce frammenti di sofferta quotidianità. Sono storie che scavano nel passato, focalizzano personaggi famigliari colmi di affetto, e poi rigettano nel mondo queste misere esistenze. Chiara Bello, al suo esordio letterario, mostra una maturità che le consente di affrontare temi impegnativi senza toni ridondanti e inutili banalizzazioni. La sua sintesi è asciutta e coinvolgente, ma esclude la spettacolarizzazione del dolore, che qui diventa un momento di riflessione e di ripartenza.
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