di Enrico Messori
- Siamo nel 2016. Damiano e Abdon sono due cinquantenni, amici sin dall'infanzia: il primo è un impiegato, il secondo fa il sarto. Damiano vive solo. Abdon abita con la sorella, Ida, anche lei sarta; la vita dei due fratelli è stata segnata anni addietro da tragiche scomparse. In un non meglio identificato paese della Bassa Reggiana, Damiano e Abdon attraversano esperienze che producono in loro movimenti di tristezza e di gioia, di sconforto e di euforia. Affiora, dal respiro etico del romanzo, la spiccata capacità dell'autore di osservare i moti dell'animo dei personaggi, anche femminili. Kora e Miriam sono donne ben diverse l'una dall'altra, accomunate però da sogni di libertà e di passioni. Sul filo di un'ironia sottile e garbata trovano infine sapiente collocazione personaggi minori, che apportano alla storia originali effetti coloristici e spunti di non banale riflessione. La resina, il profumo, il colore, la luce dell'ambra connettono tra loro i particolari del congegno romanzesco, portato all'epilogo nel successivo anno bisestile: il 2020, scosso da un vento di rapina.
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