- Un uomo esce di casa per non ritornare più. Un’altra donna lo aspetta. L’uomo muore per un incidente quella stessa mattina e sua moglie scopre di aspettare un figlio. Che cosa succede nella testa di Gioia, stretta tra un doloroso doppio addio e una sorpresa che non sa bene come accogliere? In modo confuso, passo dopo passo, non le resta che riprendersi i piccoli pezzi di una vita andata in frantumi. E risillabarla dall’inizio, anche se i sentimenti sono raggelati e ciò che rimane è solo una lunga e lenta sequenza di gesti e di parole che conducono avanti ma non scaldano il cuore. Ci vorrà la paziente vicinanza di un’altra donna, che si farà carico di ricostruire in silenzio un’affettività cancellata. Perché nemmeno la maternità rappresenterà per Gioia un possibile riscatto, per il figlio proverà solo un amore imperfetto, incapace di tutti i gesti necessari. Non si diventa madre, in fondo, solo perché si mette al mondo un figlio. Sarà allora l’amicizia e la solidarietà con quella donna, fatta di piccole cose di sguardi di frasi non dette, sarà il farsi madre di quella donna che viene da un altro paese per il tempo necessario a riportare in vita il battito vitale, a rendere possibile un nuovo inizia con una nuova grammatica delle emozioni. Un romanzo sincero e forte nella sua onestà di sguardo. Raro nel tenere implacabilmente il filo di una narrazione rastremata sulla soglia di un dolore sordo e senza nome.
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