Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Salustri (1871-1950), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
La produzione del poeta romanesco fu sempre improntata a una forte osservazione della vita sociale e quotidiana e, di conseguenza, anche a un altrettanto arguta satira politica.
L’autore curò fino alla sua morte la sistemazione di questa raccolta complessiva che fu pubblicata in prima edizione nel 1951 e la cui quinta edizione, del 1954, è quella qui presa a riferimento. Essa è la seconda che ricostruisce una successione cronologica in adesione a vari suggerimenti degli studiosi di Trilussa.
Il volume comprende le seguenti raccolte:
I sonetti
Le favole, 1922
Nove poesie, 1922
Le storie, 1923
Ommini e bestie, 1923
Lupi e agnelli, 1922
Le cose, 1922
La gente, 1927
Libro n. 9, 1929
Giove e le bestie, 1932
Libro muto, 1935
Acqua e vino, 1944
Favole
Pe' conto mio la favola più corta
è quella che se chiama Gioventù:
perché... c'era una vorta...
e adesso non c'è più.
E la più lunga? E' quella de la Vita:
la sento raccontà da che sto ar monno,
e un giorno, forse, cascherò dar sonno
prima che sia finita...
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