- Nuova Maieutica è un libro difficile da catalogare, ma se proprio dovessimo utilizzare un’etichetta, potremmo dire che naviga tra filosofia e psicologia.
Nuova Maieutica nasce come un insieme di annotazioni prese nel corso degli anni durante letture, riflessioni ed esperienza sul campo, in seguito approfondite e rielaborate.
Il nome del libro è ispirato dalla filosofia socratica. Una filosofia che ricercava la verità attraverso la confutazione logica di fatti ed eventi, non tanto con lo scopo di trovare una risposta assoluta, quanto di stimolare i partecipanti al dialogo a pensare in maniera critica, lottando contro le proprie credenze.
Ma la conversazione critica è anche lo strumento prevalente delle tecniche di coaching, una professione in pieno sviluppo negli ultimi cinquant’anni. L’autore considera il coaching come l’attuale stato dell’arte del metodo socratico – adesso applicato a questioni personali, emotive e professionali. Il coaching è anche una professione diversa dalle altre, per la mancanza di un codice etico universalmente accettato e la facilità con cui qualsiasi ciarlatano in grado di vendersi possa farsi riconoscere come tale.
Nuova Maieutica ha dunque l’intenzione di fare luce sui principali meccanismi del coaching ed il loro effetto sulla crescita psicologica sia di chi lo esegue che chi vi partecipa; e allo stesso tempo, tenta di fornire una traccia etica e scientifica a quella che, oltre ad una professione, può essere abbracciata come una filosofia di vita, distinguendola da altri processi con cui il coaching viene confuso – primo fra tutti, la psicoterapia.
Questo libro è il risultato di due anni di ricerca e sperimentazione. Da un lato, l’autore utilizza episodi autobiografici per spiegare determinati concetti enfatizzati nel coaching. Dall’altro, tali concetti vengono supportati da pubblicazioni di psicologia positiva, dell’apprendimento, scienze comportamentali.
Interessante è la divisione del libro in due parti, che contraddistingue per l’appunto due aspetti del coaching – quello dialogico e quello dialettico.
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