- È mai possibile che un reato passato in giudicato e punito con una pena detentiva di più di venti anni sia un clamoroso errore giudiziario? È possibile che i numerosi riscontri e le schiaccianti prove di colpevolezza siano solo il frutto di un inganno? Il giudice De Nittis non riesce a credere alla storia che un uomo gli racconta durante un colloquio concesso dal giudice a seguito di reiterate insistenze, ma la coscienza di magistrato esige certezze e convoca il poliziotto che a suo tempo si occupò delle indagini. A poco a poco la storia raccontata da quell’uomo si insinua nella mente del giudice e quelli che sembravano dettagli marginali, assumono sempre più peso e rilevanza. Che ci sia del vero nel racconto di quell’uomo e qual è lo scopo di questo intervento così tardivo? Sete di giustizia o rimorso? Interessi personali o voglia di protagonismo? Che nesso c’è fra l’uomo che racconta e il condannato?
Inizia così un’indagine nel passato e nel presente che porterà alla luce, in un susseguirsi di colpi di scena e battute d’arresto, una verità scomoda e orribile.
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