- Medusa è l’unica mortale in una famiglia di dèi. Crescendo insieme alle sorelle, Steno ed Euriale, presto si rende conto che è la sola a essere vulnerabile, accudita proprio per via della sua fragilità e della sua straordinaria bellezza. Questo la rende sensibile, piena di una compassione che gli immortali faticano a comprendere e desiderano annientare. Quando la bramosia spinge Poseidone a commettere un atto imperdonabile, la vita di Medusa viene sconvolta per sempre: Atena, oltraggiata e gelosa, scaglia la sua vendetta sull’innocente ragazza, trasformandola in una Gorgone con i capelli di serpente e uno sguardo che tramuta in pietra chiunque osi incrociarlo. Inorridita dai propri poteri, Medusa non può più guardare le persone che ama senza distruggerle – proprio lei che invece avrebbe voluto proteggerle –, e si condanna a una vita di solitudine ed esilio. Almeno fino a quando Perseo, il figlio di Zeus e Danae, non si imbarca in un’eroica impresa per aggiudicarsi la sua testa. Ma chi dei due può chiamarsi eroe? Chi dei due è realmente il mostro? E soprattutto, cosa significa essere un mostro? Unendo l’arguzia a un’approfondita conoscenza dei classici, Natalie Haynes ci racconta la storia di Medusa da un punto di vista originale e sfaccettato, inducendoci a chiederci se la bellezza appartenga solo al corpo o se, piuttosto, non vada ricercata nell’anima. Alternando la sua voce a quella di divinità capricciose e volubili, l’autrice rende finalmente giustizia a un personaggio tanto affascinante quanto controverso, restituendone un ritratto raffinato e sorprendente.
domenica 30 giugno 2024
L'ANANAS NO
- Ogni carattere ha la sua pizza e ogni pizza il suo carattere: questa è una delle poche certezze di Manolo Moretti, ex sovrintendente della polizia penitenziaria e ora pizzaiolo del Gradisca di Galatea a Mare, in Romagna. Moretti ci mette poco a capire se chi ha di fronte è un tipo concreto da Prosciutto e funghi, un esagerato Doppio salame piccante o un raffinato Bufala con basilico. Ma nemmeno il suo principale Vittor Malpezzi - che, ironia della sorte, è un ex pregiudicato - potrà mai convincerlo a preparare una pizza con l'ananas sopra. Nonostante i battibecchi tra Moretti e Malpezzi a proposito di frutta tropicale, le cose in pizzeria procedono a gonfie vele fino a che, proprio la sera in cui la cameriera Channèl, appassionata di true crime, si è presa ferie, succede qualcosa di eccezionale: la morte fa capolino tra i tavolini del Gradisca e i carabinieri devono aprire un'indagine. Nell'aria dolce della Romagna di fine estate, un delitto ci sta proprio come l'ananas sulla pizza: è un corpo estraneo, inquietante, incomprensibile. Ma non è così per tutti: la Channèl, per esempio, è entusiasta di poter finalmente avere a che fare con un vero crimine. E per Moretti, che ha un passato pieno di segreti e una singolare incapacità di tenersi lontano dai guai, potrebbe essere l'occasione per ammettere che quello dietro il forno delle pizze è un nascondiglio da cui deve trovare il coraggio di uscire. L'ananas no è l'atto di nascita di un nuovo detective più che mai improbabile eppure carico della profonda umanità di chi maneggia ogni giorno la pasta di cui noi umani siamo fatti. Con Manolo Moretti, Cavina dà vita a un personaggio, capace di infondere a questo giallo tutta l'autenticità, la malinconia e l'allegria delle nostre estati italiane.
INTRODUZIONE ALLA REALTÁ
- Questa storia, che è la nostra storia, inizia dall’inizio. Dalla nascita: l’atto fisico che ci introduce in una dimensione dell’esperienza che agisce come «l’effetto di un incantesimo», confinandoci in una limitata porzione di realtà. Edoardo Camurri ci conduce alla riscoperta dell’origine materiale, tangibile, delle idee che, senza che ne siamo consapevoli, ci relegano entro limiti angusti. Per reincantarci, è necessario il disincanto. Dobbiamo hackerarci, dimenticare leggi immutabili che, nella giusta prospettiva, si rivelano null’altro che abitudini. Dobbiamo riscoprirci atomi, cellule, emozioni e desideri – il tessuto stesso della realtà. Contrariamente a quanto il titolo lascerebbe pensare "Introduzione alla realtà" non è una lezione, ma un meraviglioso esercizio di straniamento – un’uscita dagli automatismi della percezione. Un’epistola psichedelica in cui l’autore, rivolgendosi a un «tu» che è tutti noi, ci accompagna nel percorso da seguire per riscoprire aspetti dell’esistenza ancora inediti, nascosti solo dal sottile velo della quotidianità.
C'È DEL MARCIO IN OCCIDENTE
- Piergiorgio Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazifascisti. Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Con sempre minor sorpresa, e sempre maggior fastidio, si rende conto dei modi violenti in cui gli Stati Uniti l’hanno sempre fatta da padroni: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare... In questo libro riflette sull’arroganza dell’Occidente, anche attraverso i grandi pensatori del passato, e ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.
LA FABBBRICA DEL CONSENSO
- Vi siete mai chiesti come si manipolano le folle per ottenere il loro consenso? Come fanno certi leader politici e certe aziende a influenzare l'opinione pubblica? In "La fabbrica del consenso", esploriamo insieme le tecniche di manipolazione di massa e i loro effetti sulla nostra società.
Ecco una piccola selezione di ciò che scoprirete:
Introduzione alla manipolazione di massa e al consenso
La manipolazione di massa e il consenso sono intorno a noi, ma sappiamo davvero cosa sono? Questo libro svela gli obiettivi e gli scopi di queste tecniche, gli attori principali coinvolti e l'affascinante storia della manipolazione di massa.
Tecniche di persuasione e influenza
Quali sono le tecniche utilizzate per persuadere e influenzare le masse? Scoprite i principi di Cialdini sulla persuasione, la propaganda e le tecniche di manipolazione come la ripetizione, la disinformazione e gli appelli all'autorità. Scoprite anche il semplice effetto di esposizione, l'influenza normativa e informativa, nonché le tecniche di storytelling e framing.
I media e la manipolazione delle informazioni
In che modo i media influenzano la nostra percezione della realtà? Il libro analizza la concentrazione dei media e il potere economico, le fake news e la post-verità, le strategie di diversione e polarizzazione e l'influenza delle relazioni pubbliche e del lobbismo.
Le reti sociali e la diffusione delle idee
I social network hanno rivoluzionato il modo in cui le idee si diffondono. Scoprirete l'effetto delle camere dell'eco e delle bolle di filtraggio, la viralità e i meccanismi di coinvolgimento, i bot e i troll, nonché gli algoritmi e la polarizzazione delle opinioni. Capirete come il micro-targeting e la pubblicità personalizzata influenzano le masse.
Marketing politico e manipolazione elettorale
Le campagne politiche sono esenti da manipolazioni? Scoprite le tecniche di comunicazione politica, l'uso di sondaggi e dati per influenzare l'opinione e gli esempi di campagne di successo e controverse. Imparate anche a gestire l'immagine e il discorso politico e a conoscere le tecniche di gerrymandering e di soppressione degli elettori.
Casi di studio ed esempi storici
Scoprite affascinanti casi di studio ed esempi storici, come le campagne di propaganda dei regimi totalitari, l'influenza dei media nelle guerre e nei conflitti, le campagne di marketing politico di successo e l'impatto dei social network sulle rivoluzioni e sui movimenti sociali. Questi esempi concreti vi aiuteranno a comprendere meglio la portata e l'impatto della manipolazione di massa nella storia e nel mondo contemporaneo.
Non lasciate che siano le tecniche di manipolazione di massa a dettare le vostre opinioni e le vostre scelte. "La fabbrica del consenso" vi fornisce le chiavi per contrastare queste tecniche e sviluppare un pensiero critico e indipendente. Questo libro è essenziale per chiunque voglia capire cosa c'è in gioco nel mondo moderno e agire con cognizione di causa". Cosa aspettate allora a immergervi in questo libro affascinante e rivelatore?
Acquistando "La fabrique du consentement", farete un passo avanti verso una migliore comprensione dei problemi attuali e la protezione del vostro libero arbitrio di fronte alle tecniche di persuasione e di influenza. Allora, siete pronti a raccogliere la sfida e a prendere il controllo del vostro spirito critico? Non aspettate oltre, mettete subito le mani su questo libro.
PORTOGALLO - THE PASSENGER
«Qui un tempo era tutto impero.» Per decenni il Portogallo è rimasto prigioniero di una visione di sé senza riscontro nella realtà. Il grande impero, il decimo nella storia per estensione, non ha lasciato che ferite aperte e retornados incattiviti ed emarginati. L’avamposto sull’Atlantico, con i suoi magnifici e malinconici tramonti, non era più la speranza di grandi scoperte ma la condanna alla saudade, la certezza di una vita alla periferia del mondo. Il salazarismo, una dittatura chiusa, ottusa e bigotta prima ancora che violenta, aveva lasciato un popolo a digiuno non tanto di cibo, ma di tutto il resto: società civile, rivoluzione sessuale e dei costumi, cultura, modernità, economia dei servizi e apertura alla globalizzazione. Sarà per questo che oggi l’espressione «miracolo portoghese» non suona come una forzatura. Da qualche anno il paese ha spiccato il volo: la crisi finanziaria del 2008 è ormai un ricordo, l’economia si diversifica, il turismo esplode, il mercato immobiliare prospera e risplende anche la cultura, con un’elettricità che pervade le arti, come le lettere e la musica. Un popolo che sta finalmente rielaborando i traumi di una guerra coloniale ignobile e trascinata troppo in là, e che oggi è più orgoglioso della sua lingua che dei suoi confini. Che nella contaminazione fra tradizione e immigrazione e nel triangolo Europa, Africa e Sud America ha trovato una voce nuova, unica. Certo, gli equilibri politico-economici sono delicati e non tutto luccica come le acque del Tago viste dalla swinging Lisbona. È tutt’altro che colmata la distanza dalle strade deserte dell’interno, con i boschi che le costeggiano decimati dagli incendi, e dai villaggi svuotati da flussi migratori mai interrotti, mentre nella società resistono sacche di razzismo e discriminazione. Ma se oggi le caravelle dovessero salpare, le armi a bordo non sarebbero i cannoni dell’uomo bianco, ma i potenti sound system di una gioventù meticcia che balla tutta la notte con la consapevolezza di voler essere qui, ora.
Fotografie di Filippo Romano
sabato 29 giugno 2024
AVVENTURE DELLA RAGAZZA CATTIVA
- Ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a Lima, e per trent'anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La rincontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all'addestramento a Cuba: sull'isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.
TANATOFOBIA
"Tanatofobia", un'opera letteraria che abbraccia le profondità dell'animo umano, intrecciando abilmente due esistenze in fasi opposte della loro vita nel contesto suggestivo di un ospedale nel Nord della Romania. Lia, una giovane tirocinante infermiera e Ghiuri, il vecchio becchino dell'ospedale, solitario e segnato dal passato, si incontrano in un momento di sospensione nel tempo, sulle sponde di un lago. Ciò che nasce da questo incontro è un legame che attraversa le barriere generazionali e le cicatrici dell’anima. L'autrice, D.M. Goja, dipinge la complessità dei personaggi, rivelando le incertezze e le riflessioni di Lia sul futuro, sulla malattia, sulla vita e sulla morte, mentre affronta la sua formazione nel mondo della sanità. Dall'altra parte c'è il vecchio becchino, etichettato dalla società come un individuo eccentrico, soprattutto dopo aver subito la perdita delle sue amate bambine, il cui sguardo è inchiodato al passato, intrappolato in un mistero doloroso legato a tragedie avvenute anni prima. La trama si dipana rivelando i segreti celati nell'ospedale, evidenziando una serie di insabbiamenti e misteri sepolti sotto strati di silenzio e omertà. È attraverso l'amicizia inaspettata tra Lia e il vecchio Ghiuri che emergono le verità nascoste, portando alla luce una storia travagliata e commovente che coinvolge il lettore sin dalle prime pagine. La narrativa del romanzo e' determinata da una tensione costante tra il tema universale della morte e della perdita e quello della ricerca della verità e della redenzione.
"Tanatofobia" non è soltanto un romanzo che affronta le sfide della vita e della morte, ma è anche un viaggio introspettivo, una profonda esplorazione delle emozioni umane e dei segreti sepolti nel passato. Attraverso una prosa ricca di emozioni, l'autrice cerca di guidare il lettore attraverso le vite di due protagonisti così diversi ma uniti da una connessione intensa e profonda. La storia affascina, commuove e suscita una profonda riflessione, rivelando la bellezza e la fragilità dell'esistenza umana. Un'opera dal sapore quasi cinematografico, che punta a catturare il cuore del lettore e a lasciare un'impronta nella memoria per l'umanità dei protagonisti e la fragile rivelazione delle complessità umane in rapporto alla vita e alla morte, due facce indissolubili della stessa medaglia.
CUORE DI TENEBRA
- Uno dei testi più letti della letteratura del '900. Un capolavoro di tensione narrativa, una delle più profonde riflessioni fra la dicotomia fra bene e male, ragione e follia.
Nel 1890 Conrad si recò per sei mesi in Africa: ne ritornò quasi in fin di vita, con un bagaglio di ricordi, disillusioni e "disgustosa conoscenza" da cui, nove anni dopo, sarebbe nato Cuore di tenebra.
Marlow, il protagonista, viene ingaggiato da una compagnia commerciale e mandato in Congo. Qui, viaggiando tra gli orrori del colonialismo, incontra Kurtz, enigmatico personaggio reso folle dalla solitudine e da una "volontà di potenza" nella quale la civiltà bianca rivela il suo vero volto: quel cuore di tenebra che non è tanto l'oscurità della wilderness africana, quanto l'identità - la colpa - dell'uomo europeo.
MANUALE DI CACCIA E PESCA PER RAGAZZE
- Come conoscere e sposare l’uomo giusto: è questo il titolo del «terribile» manuale a cui Jane Rosenal si affida per conquistare Robert. Se l’avessero detto alla Jane tredicenne, «esperta nell’arte della mortificazione», non ci avrebbe potuto credere. A dirla tutta anche la Jane adulta non sembra convintissima del libro: semplicemente, non può fare altro che seguirlo. Persino quando, proprio lei che è la regina della battuta pronta e dei giochi di parole, si ritrova a leggere che «il senso dell’umorismo non è femminile». Ma è proprio così? E la conquista ha davvero a che fare con ami e lenze? Scritto nel corso di dodici anni, "Manuale di caccia e pesca per ragazze" ha segnato il debutto folgorante di Melissa Bank nel 1999. Il suo successo commerciale, però, ha spinto la critica ad archiviare l’autrice come esponente della chick-lit alla Bridget Jones e a non attribuirle il valore letterario che meritava, come ricorda Paolo Cognetti nella sua prefazione. A oltre vent’anni di distanza, è il momento di riconoscere a Melissa Bank le sue doti di grande narratrice, divertente e sensibile, ormai collocata accanto a nomi quali John Cheever e Lorrie Moore. Perché questo romanzo non è solo una storia d’amore e la sua protagonista ironica e spigliata non è solo una donna a caccia dell’uomo perfetto. Ciò che lega la Jane adolescente alla Jane matura, capitolo dopo capitolo, è ciò che nasconde forse il cuore più profondo di questo romanzo: Jane è sorella, figlia, fidanzata e amica; come tutti fa i conti con il dolore, lo spaesamento e la solitudine. E, soprattutto, con un’immensa domanda: come si costruisce l’amore? Prefazione di Paolo Cognetti.
LA STREGA SPIAGGIATA
- Chi ha ucciso Martina Magnani, giovane studentessa del liceo, ritrovata cadavere vestita da strega, sulla spiaggia di ponente di Cesenatico la mattina seguente Halloween? Per il piemme Attanasio Pavone non ci sono dubbi: il colpevole è un senzatetto senegalese sorpreso a dormire a poche centinaia di metri dalla vittima, con accanto la sua borsetta. Il movente è palese: omicidio a scopo di rapina dopo un probabile tentativo di violenza. Ma per Anna Bonoli, detta la Lince, detective privata con un passato da ispettore della Polizia di Stato e una spiccata propensione per il gin Monkey47, le cose potrebbero essere andate diversamente. È stata proprio lei a trovare il corpo della ragazza e, da quanto ha potuto osservare guardandosi in giro, i conti non tornano. Nonostante il magistrato minacci di farla arrestare per intralcio alle indagini se solo prova ad interessarsi al caso, la Lince decide di investigare in parallelo con gli ex colleghi, scoprendo che Martina non era affatto una sprovveduta liceale e la sua morte nasconde in realtà molte ombre.
MADAMA MATRIOSKA
- Ogni evento ha una causa che lo precede. Che ha a sua volta una causa, che ne ha un’altra ancora, e così via. È possibile dunque, anziché andare avanti, tornare sempre più indietro, e ricollegare tutti i fili apparentemente sconnessi che uniscono le nostre vite?
Anja Boato costruisce un romanzo entusiasmante e vorticoso, nel quale le comparse di un capitolo diventano i protagonisti del successivo e le domande si moltiplicano, tra omicidi, anelli preziosi, disturbi mentali, malattie, funerali e fughe terrificanti. Perché il Marione è morto? Chi è il vero padre di Sean Penn? Perché la conduttrice televisiva Cecilia si è tinta improvvisamente i capelli di nero? E la piccola Isabel riuscirà davvero ad andare in India a piedi?
Madama Matrioska incastra trame e soluzioni in un disegno che diventa sempre più ampio mentre rimpicciolisce: un trucco magico che può succedere solo nella migliore letteratura.
venerdì 28 giugno 2024
L'amante delle sedie volanti
- Palermo, 1943: sulle macerie del palazzo dei principi Termini di Villafiorita, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, Nicolino Arraggia, un umile "robavec-chiaro", trova una sedia di incredibile bellezza, a forma di donna. Il prezioso manufatto, realizzato nel Duecento per la principessa Isidora dal più illustre mastro d'ascia della corte imperiale palermitana, nasconde poteri magici. Stregato dalla sedia, Nicolino deciderà di restituirla ai legittimi proprietari solo alla sua morte e vivrà con lei come fosse la sua compagna, godendo delle gioie che gli concede. La donna di legno è infatti inspiegabilmente viva e comunica con chi la possiede, regalando felicità ai puri d'animo e rovinando la vita a chi è incapace di vero amore. Sottratta a Nicolino da Mario Raccuglia, un funzionario statale avido e corrotto, la sedia passerà tra le mani di altri uomini: Raffaele Li Causi, un notaio gentile e generoso, e Stefano, un professore freddo e rapace. Tutti cadranno vittime del suo fascino, cedendo al suo suadente richiamo. Fino a quando, nel 2009, la sedia reclamerà di tornare dalla sua padrona, Angelica Termini di Villafiorita, una giovane nobildonna che vive reclusa nel proprio palazzo, negandosi l'amore a causa del suo aspetto, fra la bella e la bestia. Quando Angelica scoprirà che la sedia è sopravvissuta ai bombardamenti e che è l'unico rimedio a un dolore terribile e antico che si tramanda da generazioni, farà di tutto per tornarne in possesso.
FLOR
- Ernesto è un adolescente che sta imparando a crescere. Ha genitori attenti, la bici, la scuola, lo sport, i libri. Ma le trasformazioni dentro di sé e nel contesto in cui vive lo fanno sentire diverso e costantemente in bilico tra la paura e il bisogno di stare con gli altri. A segnare il corso dei suoi giorni è Roberto, un coetaneo di grande dignità e pochissimi mezzi che diventa il suo migliore amico. È lui che lo accompagna a Blanco, villaggio di pescatori ormai in ginocchio a causa della siccità e delle imposizioni del governo militare. Qui Ernesto entra in contatto con la realtà di ragazzi che, mettendo in pericolo se stessi a beneficio della propria comunità, rubano l’acqua nel castello-caserma. A guidarli, uno strano prodigio legato a un'antica leggenda sudamericana, una scia luminosa che nella notte disegna per loro passaggi sicuri. Essere catturati significherebbe la fine. In questa sua vita segreta, Ernesto conosce anche l’amore, che ha il nome, il volto, gli occhi scuri di una ragazza ribelle: Flor. Donato Cutolo regala ai lettori una nuova “suggestione”, senza luogo né tempo definiti, i cui contorni sono i sentimenti. Protagonista un ragazzo, poi uomo, in dialettica con le sue fragilità. Giustizia, riscatto, coraggio, amicizia, vincoli familiari, ma anche tenerezza, insicurezza, denuncia, rabbia, tumulti interiori sono le chiavi di volta di una storia che si fa pentagramma nelle musiche di Fabio Tommasone, respiro nella tromba di Fabrizio Bosso e voce nella lettura di Luigi Lo Cascio, in una vibrante esperienza sinestetica.
IL CHIRURGO
- Entra nelle loro case di notte, scivolando silenzioso nelle camere da letto dove trova le sue vittime addormentate, ignare delle torture che le attendono. E sono torture terribili. La precisione dei suoi metodi suggerisce che sia un uomo di medicina, e spinge i giornali di Boston a soprannominarlo "il Chirurgo". Unico indizio nelle mani della polizia è la somiglianza di quegli omicidi con un altro caso: quello di Catherine Cordell, medico chirurgo, che è stata vittima di un'aggressione dalle caratteristiche molto simili ma è riuscita a sopravvivere, uccidendo il suo aggressore. È avvenuto due anni prima, in un'altra città. Catherine, sperando che l'incubo fosse finito, ha tentato strenuamente di ricostruirsi una vita dopo quel trauma incancellabile e si è trasferita a Boston. Ma la serena facciata della sua esistenza di oggi – un lavoro appassionante nel reparto di traumatologia e una vita privata fatta di ordine, oggetti rassicuranti, tranquillità estrema – va in pezzi quando il Chirurgo comincia a lanciarle dei segnali. Piccole cose di poco conto, all'inizio: uno stetoscopio sottratto, un camice fuori posto. E poi ritorna l'orrore. Un'altra donna viene aggredita e seviziata, e il Chirurgo scopre le sue carte: i recenti delitti, pur eseguiti con il macabro rituale di un sacrificio, sono per lui solo un tragico passatempo. Tutto ciò che fa è dedicato a Catherine. Tutto punta a Catherine. Lui vuole solo Catherine, lei sola…
GENERAZIONE X (Accento grave)
- Andy, Dag e Claire sono in piena crisi dei Venticinque anni. Scappano nel deserto californiano per salvarsi dalla prospettiva di una vita frustrante, di un lavoro sottopagato, alienante o distruttivo e dall’ipotesi asfissiante di creare una famigliola standard da villetta a schiera. A Palm Springs, lontani da tutti e da tutto, cercano di trovare un senso alla propria esistenza e di capire come modificarne il tragitto. Per farlo si raccontano delle storie: partono da sogni, ricordi e struggenti fantasie, usano immagini e definizioni che nessuno ha mai utilizzato prima. Come tre superstiti che analizzano i detriti della cultura occidentale americana mentre si sfalda davanti ai loro occhi, creano una nuova mitologia, personale e collettiva, in grado di contrastare il vuoto.
Nessuno come Douglas Coupland ha saputo cogliere e, per molti versi, anticipare lo spirito dei tempi con tanta accuratezza, e restituirlo in maniera così lieve e creativa. Il suo esordio, Generazione X, è un romanzo inventivo e struggente, capace di oltrepassare il confine temporale della generazione a cui ha dato un nome (quella di tutti coloro che hanno avuto venti e trent’anni tra gli ’80 e i ’90) e di diventare un vero e proprio classico contemporaneo.
Generazione X è un libro unico come il suo formato e la sua struttura, ricco di slogan, neologismi e vignette pop art che corrono accanto al testo in un gioco di inediti rimandi. Torna in libreria con la traduzione aggiornata a cura di Marco Pensante e la prefazione di Matteo B. Bianchi.
giovedì 27 giugno 2024
LA DIMORA DELL'OSCURITÀ
- Un racconto ricco di tensione, che vi terrà con il fiato sospeso dall'inizio alla fine. Percorrerete strade che non avete mai percorso ed incontrerete personaggi che non sempre sono chi dicono di essere.
"Per quanto possa essere spaventoso ciò che c'è al di là di una porta socchiusa, è difficile non sbirciare".
Chi sono!
Sono Klair Norrèl, una scrittrice self-pubblisher. Ho sempre avuto passione per la scrittura, ma ho sempre scritto solamente per me stessa, finché un bel giorno la vita ha deciso di buttare all'aria tutti i miei progetti. Mi sono trovata con nulla in mano e con un drastico cambiamento, che mi ha condotta a trasferirmi a più di mille chilometri di distanza da dove vivevo. In quell'uragano di cambiamenti, la scrittura è divenuta il mio rifugio ed il racconto che tenevo chiuso in un cassetto, White Lock, è divenuto il mio primo libro pubblicato. Attraverso i miei libri, spero di lasciare qualcosa di intenso al lettore; un qualcosa da portare sempre con sé. Da poco, ha visto la luce il mio nuovo romanzo "La dimora dell'oscurità", un thriller da leggere tutto d'un fiato.
QUATTRO PICCOLE OSTRICHE
- 2019. Alpi Svizzere. Nell'albergo di lusso dove vive, un uomo di nome Wilhelm Lang riceve una lettera inattesa, una lettera che apre la porta su un passato che pensava sepolto, quando il suo nome era Markus Graf. Il mittente è Greta, la sua amante del tempo, la sua collega del tempo in cui era una spia della STASI. Nello stesso momento, nel parco del Tiergarten di Berlino, un diplomatico russo viene ucciso da un colpo di pistola. A indagare arriva Nina Barbaro, Kriminalhauptkommissar di origine italiana, che non crede che dietro il delitto ci sia l'ISIS, nonostante stia ricevendo forti pressioni politiche per chiudere in fretta il caso trovando i colpevoli più comodi. Ma per risolvere il mistero si deve andare indietro nel tempo, tornare ai giorni della caduta del muro. Nella sera del 9 novembre 1989, mentre il mondo assiste commosso al fiume umano che da est cerca di passare a ovest, le strade di Berlino sono percorse proprio da Markus, Nina e Greta, chiamati a scelte decisive destinate a condizionare per sempre le loro vite. E non solo. Intanto Yuri, un ambizioso agente del KGB destinato a diventare presidente della Russia, e Leo Kasprik, uno psichiatra esperto di ipnosi, cercano di impadronirsi dei dossier legati al progetto segreto cui hanno dedicato anni: il progetto "Walrus", in onore del malvagio tricheco della canzone di John Lennon e Paul McCartney e dell'inquietante favola nera di Alice nel Paese delle Meraviglie. Un progetto che avrebbe dovuto creare quattro micidiali "agenti dormienti", addestrati per uccidere e invincibili sul campo.
PULITA
- Estela ha passato sette anni in quella casa, con quella famiglia. Sette anni come domestica a tempo pieno: lavare, pulire, preparare da mangiare, occuparsi della bambina, la piccola Julia. Ora Julia è morta e tocca a lei – la domestica, la tata – dare la propria versione della storia. Raccontare per esempio di come ha lasciato la vita in provincia per tentare fortuna a Santiago, di come ha lasciato sua madre; raccontare della stanza sul retro dove ha dormito per tutto questo tempo, quella senza finestre; raccontare della bambina, delle unghie rosicchiate, delle pellicine sanguinanti; raccontare il disgusto e insieme l’affetto per i suoi datori di lavoro, le umiliazioni costanti; raccontare dei panni puliti, dei denti puliti, della faccia pulita; raccontare di Carlos, della cagnolina randagia, del veleno, della pistola. Alia Trabucco Zerán ha scritto un romanzo sui conflitti di classe, il denaro, la famiglia, la rabbia. Una storia in cui la tensione cresce a ogni pagina per portarci a un finale inevitabile e potentissimo, che mostra come per chi non ha voce una semplice vita di routine può trasformarsi in un incubo. Forse, come dice Estela: «Ci sono molti modi di parlare. La voce è solo il più semplice».
mercoledì 26 giugno 2024
GIALLO NARCISO
- Lorella è una donna indipendente e volitiva, un ingegnere di talento che un giorno, grazie a una serie di fortuite coincidenze, lascia il suo prestigioso ufficio in città, per trasferire l’attività nel piccolo centro di Bellalba, dove ha acquistato una casetta sul mare. La drastica fine della relazione con Valerio, un uomo subdolo che l’ha psicologicamente tormentata per tre anni, l’ha ridotta a pezzi. Prova solo angoscia e sfiducia nei confronti del genere maschile. Ma in quel momento così buio, durante un viaggio occasionale in treno, si ritrova tra le mani il diario di una giovane donna dagli occhi verdi, Elisa, che racconta alla madre scomparsa la storia d’amore che sta vivendo con il brillante giornalista Vittorio. E giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, quella lettura sempre più intensa e coinvolgente diventa per lei l’occasione per affrontare i suoi fantasmi. Nelle parole della dolce e fragile Elisa, Lorella rivede se stessa, e soprattutto rivive tutte le fasi della sua relazione con Valerio, dai primi mesi estasianti, che la illudono di aver finalmente trovato l’uomo perfetto, al triste epilogo. Sarà l’inizio di un’avventura in cui c’è più di un cuore da salvare, più di un’anima spezzata da sanare da un amore tossico che forse amore non è.
QUEL CHE RESTA DELLA VITA
- Per Hemda Horowitz è tempo di bilanci. Cos'è stato tutto? Qual era la cosa giusta da fare? Come sarà il resto della vita? Da un letto di ospedale, circondata dai due figli a cui ha dato un amore diseguale, la donna ripercorre i ricordi della propria esistenza, ma è il rapporto dell'anziana madre con Dina e Avner il vero cuore del romanzo: se con la figlia ha un legame faticoso e conflittuale, per il figlio prova una sorta di adorazione. Avner è un avvocato che combatte per i diritti delle minoranze, un uomo angosciato, frustrato sul lavoro, tormentato dalla propria inettitudine sentimentale. Dina cerca di essere una madre opposta a quella che ha avuto. Sposata con un fotografo schivo e di poche parole, ha messo da parte la carriera per stare accanto alla figlia adolescente Nitzan. Ma quando quest'ultima si allontana, in Dina si spalanca un vuoto che riempie con il desiderio di accogliere un bambino abbandonato, desiderio che incontra la netta contrarietà della famiglia. Zeruya Shalev non ha paura dei grandi temi, la solitudine, l'amore, la paura, la morte, e con "Quel che resta della vita" ha scritto il suo romanzo più maturo, una toccante esplorazione della vecchiaia, dei difficili rapporti tra genitori e figli, tra fratelli, tra partner, e ci lascia un messaggio potente di speranza, sul potere catartico dell'amore e sulla possibilità di lasciarsi dietro i fantasmi del passato e vivere fino in fondo quel che resta della nostra vita.
IL CASTAGNO DEI CENTO CAVALLI
«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi. Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.
LA PALUDE DELLE STREGHE
- Amburgo, oggi. Ochsenwerder, quartiere periferico a sud della città, somiglia al paradiso nell’estate in cui Britta Stoever lo visita per la prima volta: le erbe aromatiche spandono i loro profumi e i fiori occhieggiano dalle serre. Ma quando vi si trasferisce con la famiglia, mesi dopo, il paradiso sembra aver perso tutto il suo fascino: i campi vuoti e bui, le canne del fiume rinsecchite. La solitudine in cui Britta si ritrova, la solitudine dell’argine e della nebbia, dell’Elba e delle gru dagli occhi gialli, la stringe in una morsa e fa eco a quella che sente nascere dentro di sé. Eppure, da ex geografa, Britta è abituata al silenzio del paesaggio in cui si celano le storie, e quando in una delle sue camminate si imbatte in un cartello che porta il nome di una donna, la sua curiosità si ridesta. Quella che incontra, tuttavia, è una storia di invidie, di pregiudizi, di persecuzione. E di fuoco. Amburgo, 1570. La terra lambita dall’Elba è una palude che solo il costante intervento dell’uomo riesce a contenere. Abelke Bleken, unica figlia di un ricco fattore, gestisce i suoi possedimenti con saggezza. È bella, dicono alcuni. È arrogante, dicono altri: tutta quella terra è troppa per lei sola. E il giorno in cui, grazie all’attento ascolto della natura, Abelke prevede l’arrivo di una tremenda inondazione – che causerà danni incommensurabili – la voce che nel villaggio si diffonde su di lei è soltanto una: strega. Basta poco perché l’invidia e il desiderio rendano le accuse concrete, condannandola al processo, alla tortura, al rogo. Ispirato a una vicenda reale, La palude delle streghe è un romanzo lirico e crudo insieme, che mescola incanto e ricerca storica per raccontare l’ingiustizia che, travalicando epoche e confini, unisce oggi come ieri i destini delle donne.
UN AMORE SENZA FINE
- Una intensa, viscerale meditazione sul primo amore, sulla passione che diventa l'unico motore di una vita. Un romanzo che continua ad attrarre generazioni di lettori, nella nuova traduzione di Tommaso Pincio. Un amore senza fine è forse il romanzo più potente che mai sia stato scritto sull'amore giovanile. Trascinante, furioso, di forte ed esplicito erotismo, racconta la storia di due ragazzi, David e Jade, e la discesa agli inferi di un rapporto assoluto e devastante. David e Jade, consumati dallo stupore dell'intimità e dalla passione reciproca, non sembrano rendersi conto di quanto il loro legame, il desiderio, la sessualità, siano difficili, quasi impossibili da comprendere per chi sta loro attorno. Quando il padre di Jade allontana David dalla propria casa il ragazzo immagina un piano per riguadagnare la fiducia della famiglia. Ciò che segue è un incubo, l'immersione in un'oscurità in cui l'amore di David è un crimine e una malattia, un mondo di telefonate anonime, lettere folli e senza speranze, baratri e timori, alla ricerca costante, inevitabile, quasi punitiva dell'unica cosa che davvero conti per lui: l'amore della sua ragazza e della sua famiglia. Raccontato in prima persona dallo stesso David, il romanzo trova nella sua voce e nel suo sguardo una espressione memorabile dell'ossessione amorosa, della sua energia febbrile, della tensione travolgente della giovinezza e del desiderio. È questa sensibilità ad avergli dato il successo fin dalla prima pubblicazione, e ad averlo reso un classico e un libro di culto. Ammirato e letto (spesso di nascosto) nel corso degli anni da milioni di persone, indicato da critici e scrittori come una delle opere più originali e autentiche della recente letteratura statunitense, tradotto in oltre venti lingue, ha ispirato due dei film meno riusciti della storia del cinema (secondo alcuni commentatori e lo stesso autore). Negli ultimi anni, grazie a un sorprendente passaparola, il romanzo ha incontrato una nuova generazione di lettori che anche attraverso i social, nei commenti e nei video, celebra la forza appassionata e trascinante che lo rende un'esperienza di lettura indimenticabile.
martedì 25 giugno 2024
DIMMI DI SMETTERE
- Sono in debito con lui. Un tipo di debito che il denaro non può ripagare.
Vuole una cosa diversa: me, per un anno.
Ma non so nemmeno chi sia…
365 giorni e notti facendo tutto quello che lui vuole… tranne quello.
“Non dormirò con te,” dico categoricamente.
Lui ride.
“Ti prometto una cosa,” i suoi occhi sfidano i miei. “Prima che il nostro tempo scada, mi pregherai di farlo.”
NORFERVILLE
- Nessuna strada porta a Norferville.
- Nessuna strada permette di uscirne.
- Nell’universo ostile del Grande Nord, nessuno ti può sentire urlare.
Léonie è una “mela”: rossa fuori, bianca dentro. Così l’hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville, una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. Dopo la chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non rimetterci mai più piede, perché Norferville l’ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina. Ma la vita decide altrimenti e, vent’anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato.
Ad altre latitudini, Teddy Schaffran – un criminologo di successo che indossa un’enigmatica benda da pirata sull’occhio sinistro – è tormentato da un antico dolore. Anche lui ha un grosso conto in sospeso con Norferville e le sue sorti sono destinate a incrociarsi con quelle di Léonie. Al centro di tutto, un efferato omicidio che solleva enormi interrogativi e scoperchia un vaso di Pandora di cui Léonie è determinata a vedere il fondo.
Il maestro Thilliez ha colpito ancora: in quest’ultimo straordinario thriller il freddo del profondo Nord quebecchese penetra nelle ossa del lettore e lo accompagna fino all’ultima pagina mentre i vari ingranaggi si incastrano perfettamente, rivelando un quadro d’insieme tanto complesso quanto mostruoso.
«Quel posto non si dimenticava, si annidava in fondo allo stomaco come un demone chiuso a riccio e si palesava di notte per grattarne le pareti, finché non ti svegliavi urlando».
LA BALLATA DELLE ARLECCHINE
- C’era una volta, o non c’era, Villammare, un paesino del sud in cui Totò vive e scrive il suo résumé di vita, affidando il recupero dei ricordi a un quadernetto compilato nel tempo a partire dall’età di 10 anni, quando perde la voce a seguito di un evento traumatico. Le Arlecchine sono le vere protagoniste del viaggio interiore e pittorico di Totò, che lo porteranno a riconciliarsi con gli stracci del suo mondo intimo e a recuperare l’uso della parola. Con uno stile dalla tonalità volutamente favolistica, Anna Maria Disanto lascia fluire tramite la narrazione l’irrompere di una forza immaginativa dove tutto è possibile. Un noir mediterraneo che è anche un omaggio attualissimo alla forza delle donne nel rispondere ai soprusi, alle cicatrici, alla morte.
P COME FIORI
- Petunia, Pomelia e Peonia sono tre «gocce d’acqua identiche, trasparenti e cristalline», ma solo all’apparenza: in realtà le gemelle hanno inclinazioni e caratteri molto diversi.
Durante l’infanzia e l’adolescenza, vivono in simbiosi, abituandosi a condividere tutto l’una con le altre e nulla col mondo esterno. Ma, poco prima del loro ventesimo compleanno, l’arrivo inatteso di un nuovo parroco, il bel Salvatore, scombussola l’equilibrio e l’armonia del trio, cambiando radicalmente il loro presente e dando svolte inaspettate al loro futuro. Cosa accadrà alle sorelle quando scopriranno che restare sole significa anche sentirsi libere?
P come Fiori è un’avvincente storia al femminile, un romanzo a tinte vivaci, irriverenti ma al tempo stesso delicate.
IL NERO VA BENE SU TUTTO
- L'unico argomento che vale è quello che non si può spiegare. Un treno pendolari, un uomo vestito di nero, una zingara, un tablet aperto sulla prima pagina dei Tre moschettieri. È pieno luglio a Torre Piccola, stagione di bagni e abbronzature, ma l'omicidio di una popolare fashion blogger scuote la località vacanziera a due passi da Roma. Dopo l'esordio di Operazione Athena, è tempo di un nuovo caso per il pubblico ministero Sara Malerba, inguaribile cinefila che, taccuino rosso alla mano, annota ogni corrispondenza tra cinema e realtà. E quando il pezzo mancante le apparirà davanti agli occhi d'improvviso, dovrà correre, correre a perdifiato per impedire un nuovo spargimento di sangue.
MAGNIFICO E TREMENDO STAVA L'AMORE
- Tutti gli amanti giurano che il loro amore è diverso da quello degli altri. Specie all’inizio, quando la risacca della vita non ha ancora intaccato il sentimento. Poi le cose cambiano, e le storie tendono a somigliarsi. Ma non questa. L’amore raccontato in queste pagine – tratto da una vicenda di cronaca nera – ha avuto un finale sorprendente, che solo la realtà e una sua misteriosa giustizia potevano immaginare. Del resto «il destino, quando si accanisce, mostra pure una certa fantasia». Dopo “Dove non mi hai portata”, Maria Grazia Calandrone indaga le vite dei protagonisti di un fatto realmente accaduto, con sguardo da investigatrice e sensibilità da poetessa. E ci restituisce una vicenda in cui i chiaroscuri sono così tanti e intrecciati da impedirci una lettura unica. Come in tutte le storie d’amore. «“Magnifico e tremendo stava l’amore” rielabora un caso di cronaca nera. Il 27 gennaio 2004, dopo circa vent’anni di violenza subita, Luciana uccide con dodici coltellate l’ex marito Domenico e, insieme al nuovo compagno, ne getta il corpo nel fiume Tevere. Il 24 giugno 1965 mia madre Lucia, dopo anni di violenza subita da parte del marito, getta sé stessa nel fiume Tevere, insieme al suo nuovo compagno, mio padre. Perché in quegli anni non esiste la legge sul divorzio. Il motivo della mia ossessione è fin troppo evidente. Ma la vicenda giudiziaria di Luciana si conclude con un provvedimento destinato a fare giurisprudenza. Mi è parso allora utile, anzi necessario, rintracciare negli atti processuali le motivazioni umane e legali di una sentenza tanto d’avanguardia. L’analisi della storia e dei suoi esiti ha finito per generare un libro che ha sorpreso per prima chi l’ha scritto, essendo diventata un’opera scorretta, che non assume esclusivamente il punto di vista della vittima, si chiede anzi chi dei due sia la vittima, quale patto leghi i protagonisti e in quale oscurità delle persone quel patto abbia radicato. Chi scrive, insomma, ha cercato di comprendere profondamente le ragioni della violenza. E forse, chissà, ha lavorato proprio per emanciparsi da uno sguardo semplice sulla violenza. Non c’è dunque condanna, ma esposizione, quando possibile poetica, di quel magnifico e tremendo amore» (Maria Grazia Calandrone).