venerdì 14 giugno 2024

ZOMBIE NAPOLI

ZOMBIE NAPOLI
Dario Salvatore Abate

- Prendi “Gomorra”, la serie, mettila tutta in un frullatore insieme a “The Walking Dead”; aggiungi un po’ di Quentin Tarantino, un pizzico di Mario Merola, una spolverata di George A. Romero, un buon tocco di poliziottesco e film di genere misto, oltre ad un grosso meteorite.

Frulla tutto per oltre 350 pagine.

Ciò che ne uscirà fuori, sarà un denso e putrido plasma color rosso scuro, con disomogenee macchie nere, gialle e biancastre.

Bevi tutto d’un fiato, fino all’ultima parola.

Se sei ancora vivo, beh, complimenti: hai appena letto 
ZOMBIE NAPOLI, opera visionaria, cupa, sadica, perversa, originale, conturbante, cruda e ricchissima di colpi di scena, proprio come un’imperdibile serie televisiva.

Ma tra eccidi di zombie, camorristi, vittime varie ed eventuali, armi, sesso, droga, turpiloquio e chi più ne ha più ne metta… sappi che il senso profondo di questo romanzo non è affatto banale o scontato, in quanto, esso vuole indagare 
la sottile linea d’ombra che divide il bene dal male.
Quella velata oscurità, che si cela dentro ognuno di noi, toccando le giuste corde, può rivelarci improvvisamente il nostro volto più inquietante. Tra le pieghe di tali sfumature si nasconde la vita, tratteggiata a tinte fosche, inquietanti e drammatiche da questo romanzo di genere 
post-apocalittico/zombie/camorristico, ambientato a Napoli e caratterizzato, nella versione originale, da dialoghi in dialetto.

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