«Sebben che siamo donne paura non abbiamo...!»... «Canti la canzone di lotta delle mondine mentre lustri la vita degli altri!». Il Sessantotto era ancora da venire e con quelle parole lei cantava la libertà duramente conquistata. (Luisa Adorno)
«Sebben che siamo donne paura non abbiamo...!» cantava ogni mattina, appena alzata, una delle amiche con cui dividevamo la casa delle nostre arronzate vacanze invernali, mescolando i figli bambini finché diventarono ragazzi. Cantava piegata in due a raccattare maglie e calzini, a legare scarponi o spazzando alacre la stanza. «Almeno non gorgheggiare!» le dicevamo per frenarla. «Canti la canzone di lotta delle mondine mentre lustri la vita degli altri!». Alzava la testa e sorrideva come per scusarsi dell'umile entusiasmo che la muoveva, ma gli occhi scintillavano d'intelligenza, di consapevole gioia. Il Sessantotto era ancora da venire e con quelle parole lei cantava la libertà duramente conquistata, la fierezza delle idee, la soddisfazione della ricerca a cui si dedicava nel tempo ritagliato fra il lavoro a scuola e le cure della famiglia, cantava infine il piacere di quei giorni di vita corale, di contatto, oltre il solito, con gli stessi figli sia pure al prezzo di continui minuti servigi. Luisa Adorno
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