sabato 1 giugno 2024

MADAME LE COMMISSAIRE E LA MORTE IN CONVENTO

MADAME LE COMMISSAIRE 
E LA MORTE IN CONVENTO
Pierre Martin

- Sale sulle labbra, profumo di lavanda nelle narici e negli occhi il mare blu della Provenza: cosa volere di piú? Godersi il momento presente sembra facile, eppure è difficilissimo per Madame le commissaire, anche se, da quando si è trasferita dall’Antiterrorismo della capitale nel dipartimento del Var, ha fatto molti passi avanti. Tanti che, il giorno in cui si trova a visitare insieme all’amica Jacqueline i famosi giardini botanici del Domaine du Rayol, riesce addirittura a bearsi della piacevole sensazione dello scorrere del tempo senza pensare al lavoro. Peccato che ben presto sia il lavoro a riagguantarla: perché sugli scogli rossastri poco sotto di loro giace, immobile, il corpo di una donna, anzi, a giudicare dagli abiti, di una suora. La giovane, il bel viso macchiato di sangue, è morta per la caduta. È scivolata andando in cerca di rare erbe medicinali, come dicono tutti, o forse bisogna ipotizzare qualcosa d’altro, di piú oscuro e inquietante? Anche se il caso non è di sua pertinenza, Madame le commissaire comincia a nutrire piú di un sospetto. Le apparenze ingannano, e forse le conclusioni cui è giunta la polizia – un malaugurato incidente – sono un po’ affrettate. La sua indagine non autorizzata la condurrà in un vero e proprio pellegrinaggio fra i conventi e i monasteri del sud della Francia, perché non ci si può certo aspettare che le suore possiedano uno strumento tanto demoniaco come il telefono… Ma chi, in un luogo cosí sacro, arriverebbe davvero al punto di uccidere? In questa nuova avventura di Isabelle Bonnet e del suo stravagante assistente Jacobert Apollinaire Eustache – la quinta –, Pierre Martin unisce ancora una volta con maestria e leggerezza le idilliache atmosfere provenzali agli entusiasmanti colpi di scena di un thriller. «L’unica spiegazione che mi viene in mente è piuttosto semplice: la nostra suora viene da un convento isolato dal mondo dove non si leggono i giornali, non si ascolta la radio, non si guarda la televisione». Apollinaire si grattò la testa con la matita. «Capisco. Sí, questo spiegherebbe tutto. E non viene ritenuta scomparsa perché forse era in vacanza». La guardò con aria interrogativa. «O le suore non vanno in vacanza?» 

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